108 WW SEMPRE
CON NOI
Oggi
Silenzio - di Gabriele Sola
10
maggio 2011
- Chi,
come me, frequenta da sempre il ciclismo ed i suoi
protagonisti. Chi ne riconosce, oltre ai tanti peccati,
anche le molte virtù. Chi continua ad amare
lo sport più autentico e vero nel bene
come nel male -, il più umano anche nel dramma,
oggi sceglie il silenzio. Un
silenzio sofferto e rispettoso.
Per
Wouter, morto sullasfalto del Giro
che, di solito, è festa. Per la giovane vedova
Anne Sophie. E per il figlio, che fra quattro
mesi nascerà senza un papà.
TUTTI
ASSIEME PEDALANDO NEL RICORDO DI WOUTER WEYLANDT
Livorno,
10 maggio 2011 -
Il
Giro dItalia ha ripreso nel dolore la discesa
verso Sud. Quella di oggi è stata una tappa senza
festa, musica e la consueta allegria che solo il Giro
sa regalare.
La
quarta tappa da Quarto dei Mille (da dove Giuseppe
Garibaldi nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1860 salpò
per cominciare la spedizione per la riunificazione dellItalia)
fino a Livorno è stata neutralizzata senza
la stesura di un ordine di arrivo ufficiale e delle
varie classifiche parziali.
Tutti
uniti e compatti nel ricordo di Wouter Weylandt
che esattamente un anno fa (lunedì 10 maggio
2010) esultò a braccia alzate, con la maglia
della Quick Step, proprio al Giro, nella
tappa in terra olandese da Amsterdam a Middelburg
nel Mare del Nord.
Al
raduno di partenza di Quarto dei Mille ha regnato
solo il silenzio. Con il lutto al braccio dei corridori
e delle ammiraglie, il minuto di raccoglimento in memoria
di Wouter è stato accompagnato dalle note
del silenzio suonato dalla fanfara dei Bersaglieri.
Ad aprire il gruppo in prima fila tutti e otto i compagni
di squadra: il francese Brice Feillu, laustriaco
Thomas Rohregger, lolandese Tom Stamsnider,
il portoghese Bruno Pires, litaliano Davide
Viganò, lo svizzero Oliver Zaugg e
i tedeschi Dominic Klemme e Fabian Wegmann.
Dietro
di loro i detentori delle quattro maglie simbolo del
Giro dItalia: la maglia rosa David Millar
(Gbr, Garmin-Cervelo), la maglia rossa di leader della
classifica a punti Alessandro Petacchi (Lampre-Isd),
la maglia verde di leader dei Gran Premi della Montagna
Gianluca Brambilla (Colnago Csf-Inox)
e la maglia bianca di miglior giovane Jan Bakelandts
(Bel, Omega Pharma Lotto).
Lasciata
la località di partenza, i 206 corridori hanno
pedalato a passo ridotto, per rispetto di Wouter
e del dolore dei suoi familiari, passando a fianco lospedale
Gaslini per regalare, in un momento di sconforto,
una grande gioia ai bambini che soffrono.
Ciascuna
squadra si è alternata al comando del gruppo
per 10 chilometri. Nell'ultima parte del percorso, alle
porte di Livorno, si sono portati in testa la Garmin-Cervelo
della maglia rosa Millar e subito dopo gli otto
componenti della Leopard con Tyler Farrar
(Garmin-Cervelo) amico del compianto Weylandt.
Da
segnalare solo a 50 chilometri una caduta senza conseguenze
di Francesco Reda (Quick Step) e dei russi Denis
Menchov (Geox-Tmc) e Eduard Vorganov (Katusha
Team). Sulla salita per Castellaccio, a 15 chilometri
dal traguardo, ha forato la maglia rosa David Millar
con laustraliano Matthew Wilson, suo
compagno di squadra, che gli ha passato la ruota.
Lungo
le strade non è mancato laffetto e il sostegno
della gente che ha applaudito con grande commozione
il passaggio degli atleti provati dal dolore. Non sono
mancate anche le dediche: tra queste un enorme drappo
rosa recava la scritta 108 Wouter Weylandt,
oltre a 108 WW Sempre con Noi e,
al traguardo, Livorno per Wouter, 108 presente.
Nella
fase conclusiva della tappa le campane del santuario
di Montenero (dove era in programma il Gran Premio
della Montagna) e della chiesa di San Jacopo di Livorno
(a fianco dellAccademia Navale nei pressi dellarrivo)
hanno suonato a lutto oggi, al passaggio dei corridori,
su decisione presa dal Comune e della diocesi di Livorno.
Anche
al termine della tappa le note del Silenzio da
parte dallAccademia Navale di Livorno sono
state risuonate alla presenza del Team Leopard Trek
e i detentori delle maglie Millar (rosa), Petacchi
(rossa), Brambilla (verde) e Bakelants
(bianca).
Intanto
lautopsia sulla salma di Wouter Weylandt è
stata effettuata presso lospedale di Lavagna
dallanatomo-patologo Armando Mannucci che
ha confermato il decesso istantaneo a seguito di una
frattura alla base del cranio. Le lesioni riscontrate
sul corpo erano compatibili con la dinamica dellincidente
che è stata confermata.
Weylandt
in discesa, voltandosi per controllare la situazione
in gruppo, non ha fatto in tempo a schivare il muretto
di protezione della carreggiata. Ha cercato di frenare
con tutte le sue forze ma è stato inevitabile
lurto con il pedale sinistro della bici che si
è spezzato a metà. Il corridore è
sbalzato a terra dopo un volo di una ventina di metri
ed è stato fatale limpatto al suolo. Alletà
di 26 anni, Wouter Weylandt lascia la compagna
Anne Sophie in dolce attesa di una bambina che nascerà,
purtroppo, senza suo padre. La salma sarà ricomposta
e potrà rientrare in Belgio per il suo ultimo
viaggio in attesa del benestare del magistrato.
Per
volontà dei corridori e della direzione di corsa,
lintero monte premi della quarta tappa del Giro
dItalia è stato devoluto alla famiglia
di Wouter Weylandt.
Le
emozioni di una giornata dura
Angelo
Zomegnan, direttore del Giro dItalia:
Oggi cè
stata una parata di corridori che hanno preso coscienza
del proprio mestiere ma hanno dimostrato come si riesce
a svoltare lindomani di una tragedia. Domani ripartirà
da Piombino, con la musica e i colori, il giro del risorgimento
e non perché sia il Giro dei 150 anni dellUnità
dItalia. Sarà il ciclismo a vivere
il risorgimento morale di sé stesso. I corridori
hanno avuto una grande forza di reazione e danimo
che difficilmente si trova altrove.
Bryan
Nygaard,
team manager del Team Leopard Trek: I
miei ragazzi hanno pedalato con un dolore terribile
e immenso. Con il gruppo abbiamo voluto condividere
il dolore sulla strada. Queste circostanze fanno parte
della vita e del ciclismo ma purtroppo non si può
tornare indietro. Ringrazio tutte le squadre, la
stampa e la Rcs per laffetto. Un grazie anche
a Paolo Bettini, la sua testimonianza di affetto
è stato uno stimolo in più così
come quella del pubblico italiano.
Luca
Guercilena,
direttore sportivo del Team Leopard Trek: Un
sentito grazie a tutti i corridori, alle squadre. Questi
sono momenti che non vorrei più vivere: ieri
è stata soltanto una fatalità.
Tutti si sono stretti intorno a noi e si cerca di andare
avanti.
Vincenzo
Nibali (Liquigas-Cannondale): Di
Wouter ricordo la splendida vittoria di tappa
a Middelburg nel 2010. Il nostro pensiero è
rivolto a lui. Possiamo dire poche parole in occasione
di queste circostanze. Siamo arrivati al traguardo ieri
e mancava proprio lui. Adesso la tristezza si avverte.
David
Millar (Garmin-Cervelo):
Per noi è un giorno
tragico. Io sono rimasto sotto shock e ho raccontato
lincidente a mia moglie ma non ho avuto il coraggio
di dirle che la moglie di Wouter era incinta.
Anche noi aspettiamo un bambino. Wouter era un
ragazzo pieno di vita e capisco il dolore profondo che
sta attraversando il mio compagno di squadra Tyler
Farrar, suo grande amico.
Tyler
Farrar
(Garmin-Cervelo) al termine di questa tappa ha voluto
lasciare il Giro dItalia: Non
ce la faccio a continuare e preferisco rientrare con
lui in Belgio assieme alla famiglia. Wouter è
lanima di questo sport che tutti noi amiamo.
Il
campione italiano Giovanni Visconti (Farnese
Vini-Neri Sottoli): E
un giorno triste per noi e per i familiari. Con Wouter
ho corso due anni quando ero alla Quick Step
e ho ricordi belli. Proprio ieri, dopo tanto tempo,
è venuto a salutarmi. Noi in gruppo lo chiamavano
il gigante buono oppure
bambinone perché aveva sempre voglia di
scherzare. Non aveva paura delle discese e delle volate:
forse ieri se aveva paura era meglio.
La
vita come sempre continua
DOMANI
SI RIPARTIRA CON LA QUINTA TAPPA DA PIOMBINO A
ORVIETO
Domani
la quinta tappa proporrà la Piombino-Orvieto
di 191 chilometri. Dopo il transito nellalta
Maremma e i saliscendi e le salite alle pendici
del Monte Amiata (traguardo volante ad Arcidosso
dopo 65 km; Gpm di terza categoria a Saragiolo dopo
120 chilometri a quota 930 metri di altitudine) si entrerà
nel vivo della tappa con la presenza di settori sterrati
negli ultimi 40 chilometri: il primo di 11,2 chilometri
tra la località di Croce di Fighine (Gpm
di quarta categoria altitudine) e il bivio di Fabro;
il secondo di 2 chilometri a
LOsteriaccia;
il terzo di 9,5 chilometri al bivio di Palombara. Poi
sarà tutta discesa fino ai piedi di Orvieto
dove a Sferracavallo inizierà lo strappo finale
di 650 metri al 12%. Lultimo chilometro sarà
anchesso in ascesa con una pendenza media del
4%.
Percorso:
Piombino, Follonica, Scarlino Scalo, Roccastrada,
Paganico, Bivio di Montenero (rifornimento), Arcidosso
(Traguardo volante), Santa Flora, Saragiolo (Gpm), Piancastagnaio,
Ponte del Rigo, San Casciano Bagni, Croce di Fighine,
Stazione di Allerona, Sferracavallo, Orvieto Scalo,
Orvieto.
10
maggio 2011 - 4^ Tappa: Genova Quarto dei Mille - Livorno
Tappa
di media montagna (Km. 216)
Bel tempo: sole, cielo azzurro, mare calmo a Genova
alla partenza della tappa odierna del Giro. Il pubblico
è numeroso e silenzioso, in attesa.
Il momento della partenza è in tono minore e
insieme solenne. Tutti i corridori portano il lutto
al braccio.
Le quattro Maglie si dispongono in riga e davanti a
loro si schierano gli atleti del Team Leopard
Trek, i compagni di squadra di Wouter Weylandt.
I Bersaglieri suonano il Silenzio a cui fa seguito un
momento di raccoglimento. Poi Mauro Vegni, Direttore
Operativo del Giro, invita i corridori a partire.
Gli applausi accompagnano la sfilata che si avvia verso
lOspedale Gaslini di Genova.
Learco
Guerra ed il Giro d'Italia
Livorno,
10 maggio 2011 -
Esattamente il 10 maggio di 80 anni fa, Learco Guerra
indossava per la prima volta il simbolo del primato
del Giro d'Italia.
Oggi, nella splendida cornice dell'Accademia Navale,
di cui ricorre proprio quest'anno il 130° anniversario
alla presenza del Comandante Ammiraglio Pierluigi
Rosati, del Sindaco, del Prefetto, del vicepresidente
della Provincia, delle autorità civili e militari
e del Direttore del Giro dItalia Angelo Zomegnan
- Learco Guerra, nipote omonimo della Locomotiva
Umana, ha consegnato una replica della
Maglia originale a David Millar (Team Garmin
Cervélo), leader di classifica in carica al 94°
Giro dItalia.
La
Maglia Rosa debutta ufficialmente al termine della prima
tappa del Giro d'Italia 1931, da Milano
a Mantova. Ad aggiudicarsela è Learco
Guerra, soprannominato la Locomotiva Umana,
vincitore [in volata] sulla pista del Te,
nelle parole dell'allora direttore della Gazzetta Emilio
Colombo, gremita di pubblico in ogni ordine di
posto, tanto da offrire, all'occhio di chi vi giungeva
reduce da una rapida folata fra siepi di folla reclamante
e disciplinata, una visione indimenticabile. L'edizione
numero 17 della Corsa Rosa - 12 tappe da Milano a Milano
- fu poi vinta dal corridore piemontese Francesco Camusso.
La Maglia Rosa di Learco Guerra rimarrà
a Livorno, custodita dai Cadetti dellAccademia
Navale.
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