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Presentazione  Tour 2002

 

 
   
  
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IL GRAN FINALE DEL GIRO D'ITALIA: CIPOLLINI FA IL POKER ED ONORA LA 'ROSA' DI SIMONI .....
La locandina di
Concetto Pozzati:
La tribù del Giro
Michele Lugeri
PRESS
Michele Lugeri
Andrea Magnani
Michele Lugeri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cipollini guarda le montagne da affrontare. La sua sfida per oggi è quella di terminare entro il tempo massimo; ma domani torna la pianura.

Photo Michele Lugeri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stefania Belmondo, ha annunciato oggi in una conferenza stampa al Passo Coe, il suo ritiro dall'attività agonistica.

Photo Michele Lugeri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA MAGLIA VERDE DEL GIRO D'ITALIA, LO SFONDO PER IL TUO DESKTOP...

La maglia verde JULIO PEREZ CUAPIO e le sue montagne.

Photo Michele Lugeri

LO SFONDO PER IL DESKTOP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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30/05 Giovedì - 17ª tappa CORVARA IN BADIA - FOLGARIA - Km 222

IL PERCORSO

Subito in partenza sono da superare due G.P.M.: il Passo di Gardena (1° cat: - mt. 2.121 - km. 9) pendenza media 6,6% e massima 10% e il Passo di Sella (1° cat., mt. 2.213 - km. 20) pendenza media 7% e massima 11 %.
Dopo questo preludio altimetricamente forte c'è praticamente costante discesa. A Trento, km. 126,7 è posto l'Intergiro.
Dopo Arco s'affronta la scalata al S.Barbara (G.P.M. 1a cat. - mt. 1.165 - km. 175,7) dal versante opposto rispetto a quello percorso dal Giro del
2001: pendenza media 8,5%, massima 13%. Immediatamente dopo si supera il Passo Bordala (G.P.M. 2° cat. - mt. 1.253 - km. 181,7) pendenza media 7,4%, massima 12%.
Discesa verso il fondovalle dell'Adige e quindi, da Calliano, l'attacco della
salita di Folgaria (mt. 1.166) e prosecuzione, senza soluzione di continuità, sempre in costante ascesa per altri 7 km., verso Passo Coe, inedito arrivo in salita e G.P.M. a quota mt. 1.614 dopo 222 km. di corsa. Le pendenze, considerate da Calliano, sono 7,6% la media e 12% la massima. Sede e fondo stradale sono generalmente in buone condizioni.

ingrandisci la cartina altimetrica della tappa

Arrivo Passo Coe ore 17:40 circa

ULTIMI CINQUE CHILOMETRI

Interamente in salita, con pendenza media del 7,5% circa, con serie di curve, sede stradale con larghezza di mt. 7,5. Rettilineo d'arrivo mt. 100. Pavimentazione in asfalto.

L'elegante ed accogliente Corvara in Badia, centro di villeggiatura estiva ed invernale di rilevanza internazionale adagiata in una splendida e luminosa conca fra incantevoli monti, è particolarmente legata allo sport. Lo sci celebra qui una tappa del circuito della coppa del mondo mentre le biciclette d'appassionati di tutto il mondo, a migliaia, si danno appuntamento annualmente su queste strade dove è anche organizzata una delle manifestazioni amatoriali di più ampio seguito. Ciclismo e sci e chi meglio di Maria Canins, atleta mito proprio della Val Badia, può impersonarli in chiave d'eccellenza assoluta?

Nel sempre rapinoso, unico, straordinario, scenario dolomitico della Val di Fassa e della Val di Fiemme si giunge a Cavalese dopo avere passato ed ammirato Canazei, Moena, Predazzo e, sempre per abbinare bici e sci, si deve ricordare la Marcialonga. Oramai, da decenni, è organizzata e vissuta in queste due valli. Seguendo sempre il corso dell'Avisio si passa nella Val di Cembra con le sue caratteristiche rocce di porfido rosa. Ciclisticamente parlando siamo nella terra della dinastia dei Moser e di Simoni, vincitore del Giro 2001.

Casteltoblino ed il suo placido e riposante laghetto sono il simbolo della valle del Sarca, prima d'arrivare ad Arco che oltre ai pregi specifici ambientali, storici, architettonici e climatici è la sede del G.S. Alto Garda che annualmente organizza il Giro del Trentino, gara a tappe di sempre crescente rilievo.

Sulla scorta del successo ottenuto lo scorso anno, proprio con la tappa che si concluse ad Arco, il Giro, dopo il Monte Velo, ritrova il Santa Barbara, quest'anno affrontato in senso contrario rispetto al 2001. Le vedute del sottostante lago di Garda sono da cartolina, ad effetto. Dopo la discesa verso Ronzo-Chienis, si risale ancora a Bordala e quindi discesa su Villa Lagarina. Dopo Calliano la strada comincia a salire, con pendenza costante, in uno scenario verde, per giungere a Folgaria, piacevole centro di turismo estivo ed invernale, capoluogo dell'omonimo altopiano caratterizzato da praterie e varia vegetazione sparse su dolci declivi. Lo spettacolo però continua. Ancora salita, per circa sette chilometri, verso l'inedito traguardo di Passo Coe che s'apre su un piacevole pianoro che ospita diverse piste di sci di fondo. E' uno dei traguardi fondamentali dell'85° Giro d'Italia.

Folgaria, nel Giro d'Italia 1969, ha salutato la vittoria di Zilioli che anticipò di 3" la maglia rosa Gimondi. E' stata anche la sede di partenza di diverse edizioni del Giro del Trentino.

Marco Pantani questa mattina in conferenza stampa, presso l'albergo della sua squadra a La Villa. - Photo Andrea Magnani

MARCO PANTANI LASCIA E RADDOPPIA
Giro addio, ma non vuole finire l'avventura in bici del Pirata

di Michele Lugeri

La Villa, 30/05/2002 - Bronchite, ritardi desolanti, salite affrontate coi velocisti, inchieste.
Ce n'è quanto basta per lasciare non solo il Giro, ma tutta l'attività sportiva.
Marco Pantani non riesce ad arrivare a Milano e non riesce neanche ad affrontare le Dolomiti. Prima della Marmolada il Pirata dice basta e sale in macchina.
Si rincorrono le voci, le ipotesi. Marco abdica, è la fine del suo mito, non salirà più in bici…
Quasi a sorpresa, nella conferenza stampa di stamane all'Hotel Dolomiti di La Villa in Badia, Pantani sembra rilanciare.
Come ha sempre fatto dalla crisi del 1999 fino ad oggi.
"Dimostrerò di essere tornato quello di una volta…ho buone sensazioni…", ma intanto sono passati tre anni di classiche disertate, grandi giri mancati e abbandonati.
La richiesta di oggi è invece quella di una grande squadra: "Non posso partecipare né al Giro della Svizzera, né al Tour de France…dove posso dimostrare il valore del lavoro svolto".
Il lavoro mostrato a questo Giro d'Italia è ben poca cosa: Pantani ha corso sempre nella galleria del vento prodotta dai suoi fedelissimi, nascosto agli avversari e agli spettatori; ha subito ritardi pesanti trascinando con se i compagni che non hanno mai avuto libera uscita in nessuna corsa di questa stagione.
Ora Pantani vuole rimescolare le carte: cerca "potenzialità economica per una nuova squadra…corridori che abbiano punteggi per partecipare alle grandi corse".
Cerca quindi nuovi stimoli stavolta esterni, il Pirata. Nuovi uomini, nuovi sponsor.
Eppure, dopo l'abbandono della Bianchi, la Mercatone Uno è stata espressione diretta della volontà del suo capitano: ha scelto direttori sportivi, compagni, obiettivi.
Se c'è un responsabile dei risultati di Pantani e della squadra, quel responsabile non può essere che lui.
Vorrei tornare "non dico di rivincere Giro e Tour, ma sicuramente per essere competitivo". Ed è il desiderio di ognuno.
Cosa succede? la Mercatone Uno non lo asseconda più? Il tentativo della Pantani-squadra è senz'altro fallito: la sovrastruttura fatta di gregari guardiaspalle in corsa, buttafuori da superstar alla punzonatura, manager, consiglieri va ridimensionata.
Quello che serve è un bagno di umiltà, di fatica. Basta con la tesi dell'accanimento (vista l'epidemia di corridori inquisiti…), del gruppo che non c'è.
Pantani ha provato ad accentrare su di sé tutto il mondo che gli ruota attorno, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Cercare aiuto e fiducia dall'esterno, dall'ambiente che comunque Pantani ha esaltato in passato è lecito. Per ricominciare, se è ancora possibile.
Fin qui le responsabilità agonistiche di Marco Pantani, i suoi scopi, i suoi progetti.
Ieri, con la puntualità di uno scalatore sui traguardi alpini, è arrivata la notizia della chiusura dell'inchiesta del PM di Trento, Bruno Giardina, con la richiesta di un rinvio a giudizio per Pantani.
Meno spettacolarità della magistratura potrebbe contribuire a diradare il polverone sul ciclismo, ma la vetta della tappa più dura è ancora lontana.
Il futuro di Pantani è ancora in salita, da anni ormai terreno non più amico.

IL TESTO INTEGRALE DELLA CONFERENZA STAMPA DI MARCO PANTANI

Michele Lugeri di Andrea Magnani

Marco spiegaci le motivazioni del tuo ritiro dal Giro:

"Mi sono ritirato dal Giro, si, ma mi confortano i dati medici dei test che ho fatto. Ho dei valori eccezionali, come capacità cardiovascolare e tutti i valori che posso monitorare. Credo di poter guadagnare un po' di serenità; che che questo avvenga quando non avrò più troppi pensieri che non fanno parte di questo mondo ma fanno parte di altre cose che non gli appartengono. Penso di poter ancora dire qualcosa nel ciclismo, c'è bisogno di trovare un po' le energie, di fare una grande squadra. Occorre trovare la forza economica per fare un grande gruppo e per fare del professionismo in modo valido".

Marco ti mancano le motivazioni. Che cosa ci vuole per trovarne almeno una ?

"No, le motivazioni le ho, solo che mancano le possibilità, basti pensare che uno come me non ha la possibilità di rifare il Giro di Svizzera, il Tour de France, che sono corse dove avrei la possibilità di non buttare via il lavoro fatto fino ad oggi".

"Come dicevo, per andare a queste corse bisogna essere invitati. Non basta questa stagione per ottenere l'invito. Occorre avere fra le file della squadra, un corridore o due con dei punti in classifica Uci. Senza questo non si ha la possibilità di dimostrare quello che si vale".

"Mi porrò degli obiettivi parziali, nel finale di stagione, cercando di riorganizzare tutto il gruppo. Da parte della squadra e dei miei compagni, c'è sempre una discreta armonia, nonostante che in questo momento il ciclismo stia attraversando un periodo un po' grigio. Abbiamo fatto un bel gruppo. Chiaramente i discorsi che da qualche anno stanno bersagliando il ciclismo e soprattutto Pantani, hanno fatto si che le potenzialità economiche di interesse sono un po' sfumate e di conseguenza il gruppo ha avuto la sua crisi e ha pagato come sta' pagando tutto il ciclismo. Io spero che qualcuno creda in me. Qualcuno che creda nella possibilità di fare un buon lavoro, riorganizzando il team e trovando corridori con buoni punteggi".

Se guardi avanti, cos'è che vedi per te? "Giornalisti"

Marco prosegue, dopo che un giornalista gli mostra le sue perplessità sul suo futuro: "Io non credo che mollerò, perché io vedo che per le strade ci sono ancora tanti tifosi che credono in me, molto più di quanto qualche personaggio creda. Credo che bisogna appunto trovare una potenzialità economica per fare una squadra e per dare degli esempi".

Credi nella fiducia della tua società? "Io credo nelle questioni di principio. Si tratta di una questione morale. Io ho ricevuto molto da questo sport, mi sento di dovermi riscattare ancora e c'è una volontà da parte di tutti che non sia l'ora di lasciare e di perdere la voglia di continuare. Nonostante tutto il mio gruppo ha fatto veramente un Giro d'Italia correndolo con il suo leader, con i propri obiettivi fino alla fine, fino a ieri quando ho deciso di abbandonare. Quindi da parte di tutti c'è una grande devozione e il piacere di fare questo lavoro. Credo che ci voglia una spinta. Ci sono i presupposti, non dico per rivincere un Giro ed un Tour, ma sicuramente per essere competitivo, anche perché non si cancellano certe caratteristiche".

Quindi non vuoi finire così la tua carriera? "No perché farei il gioco di chi ha voluto questo, siccome non l'ha voluto la sorte. Io non sto aggrappandomi perché sono vecchio o perché ho bisogno di continuare a correre. Non ho bisogno di continuare a correre. Ho avuto sempre fortuna in questo lavoro, e lo sto facendo soprattutto per altri motivi, perché non la si può dare vinta, anche se credo che sia un momento difficile e che non vada buttata via tutta l'esperienza e tutto il passato".

"Penso a un accanimento, probabilmente simbolico, nel senso che il ciclismo, se qualcuno ha le orecchie quando si corre in mezzo al gruppo. Lo potete chiedere al gruppo. Il ciclismo è fatto di pochi corridori e io sono uno di quei pochi. La gente chiama me quando arrivo di dietro, come quando arrivo davanti e applaude, quindi io sono nella fantasia della gente. Ripeto c'è stato un accanimento nei miei confronti e in quello che rappresenta il ciclismo, però io non mollo e sono con la coscienza a posto e lavorerò per fare il gruppo che in questo momento non c'è".

Pavel Tonkov torna alla vittoria nel Giro dopo 4 anni Photo Roberto Bettini

Il russo Pavel Tonkov torna in vetta al Giro con una vittoria di tappa Photo Michele Lugeri

IL PROFILO DEL VINCITORE: La sua carriera , le sue vittorie

L'immensa felicità di Paolo Savoldelli in maglia rosa Photo Michele Lugeri

IL FALCO ROSA CHE NON TI ASPETTI, CADE L’EVANS

Dopo Re Leone e Re Canguro il Falco Paolo Savoldelli infiamma il Giro.

Folgaria sconquassa la classifica. Ritorno di Tonkov.

di Michele Lugeri

Folgaria, 30/05/2002 - Evans tiene, Hamilton si risparmia, Frigo anticiperà tutti.

Questi i pronostici fino a ieri, ma oggi le strade dell’ultimo arrivo in salita hanno rovesciato ogni aspettativa.

Stamane il sole di Corvara sorride ai girini, che di riflesso mostrano volti sereni, sicuri. La fatica di ieri sembra smaltita.

Il passo Gardena viene affrontato con tranquillità, ammirando il paesaggio fiabesco del gruppo del Sella.

E’ presto per fare la corsa: più del Santa Barbara, l’impervio colle che sovrasta Arco di Trento, i corridori temono i venti chilometri senza appello della salita finale che porta al passo Coe che domina l’altopiano di Folgaria.

Sul Santa Barbara si decide la tappa: sembra una libera uscita per la vittoria quella di Perez Cuapio e di Pavel Tonkov che invece farà un grande salto in classifica.

Ai due si aggiunge la breve compagnia di Gotti e Verbrugghe.

Un emozione del passato: è sembrato di rivivere il duello tra il russo e il bergamasco che ha infiammato i giri degli anni ’90.

E’ comunque la coppia Perez-Tonkov a menare le danze: il loro vantaggio cresce a vista d’occhio. Dietro si attende pazientemente, la corsa degli uomini di classifica sembra congelata in un passo regolare che sembra favorire il cronoman Hamilton o il regolare Evans.

Folgaria si avvicina: Perez non tiene più il passo di Tonkov. Il russo dirà in conferenza stampa: “mi ha detto ciao e io ho continuato”, per il messicano si fa sentire la fatica dei passi dolomitici e finirà risucchiato dagli inseguitori.

Tappa troppo tranquilla, col fuggitivo sereno in testa e i favoriti incollati ruota a ruota trainati da Cioni e Noé. Il solo Gonzalez Jimenez saluta la truppa cedendo ogni sogno.

Ma il Giro non può finire così, ignorando l’ultima ascesa.

Ci pensa la fatica a confezionare il primo colpo di scena: Dario Frigo cede di schianto. Altro che crisi di fame, il biondo milanese non ne ha più. Svuotato di forza fino al midollo, Frigo abbandona brutalmente ogni sogno di gloria; perde anche la ruota del fidato Mazzoleni.

Dopo l’esclusione dello scorso anno, il crollo di oggi: il Giro sbatte la porta in faccia a Frigo.

Si stringono i tempi, passano i chilometri più duri, ma la fatica rende difficile ogni pedalata.

A volte una corsa cambia volto improvvisamente, basta cogliere uno sguardo, una goccia di sudore in più che fa trapelare la paura dello scatto dell’avversario.

E’ quello che coglie Hamilton nello sguardo di Evans: è la sparata secca dell’americano ad innescare la bomba che si rivelerà un boomerang.

Invece di incrementare il ritmo e lasciare Evans cuocersi nel suo brodo, Hamilton accelera i tempi ma in questo modo non fa altro che lanciare il contropiede di Savoldelli che come un Falco si lancia verso l’impresa solitaria.

Cadel Evans affronta i suo calvario; Hamilton non si rivela all’altezza; Caucchioli cerca di non perdere terreno.

Questi temi si inseguono fino a 1650 metri di quota: Pavel Tonkov ritrova il sorriso dimenticato della vittoria e Paolo Savoldelli veste quella maglia rosa che nel ’99 non volle indossare e che non sfiorò più.

Il nuovo leader è un fiume in piena: ai cronisti racconta tutto d’un fiato tutta la sua vita agonistica e privata. Gesticolando con le mani ci fa passare davanti agli occhi il Mortirolo, i tre millesimi del cronoprologo di Roma, lo schianto di Terracina, la schiena rotta, il suo osteopata Carretta, i rapporti con Corti e la Saeco, i contatti con Armstrong, il portafoglio perso, la propria ragazza incinta…incinta?!?! Si!! il matrimonio da anticipare, la casa nuova, i suoi tifosi saliti oggi fin quassù (“che culo” dice Paolo!!) e quant’altro…

Cerchiamo di portarlo alla realtà chiedendogli se pensa di arginare Hamilton con 1’28” di vantaggio.

“Se è per questo, temo anche Caucchioli che a Numana mi ha dato una trentina di secondi, comunque nella cronometro finale conterà tanto la freschezza, in passato ho perso a Treviso per pochi secondi da uno specialista come Gonchar ma ho anche preso dei minuti”.

“Fino a sabato sarò contento e sorriderò, poi si vedrà…certo che se andrà male non starò qui a ridere anzi, non mi vedrete proprio…adesso non ci voglio pensare, ne riparliamo dopo la crono

LA CRONACA UFFICIALE DELLA CORSA

PARTENZA (Corvara in Badia - ore 10. 10 - 143 gli atleti al via) Subito salendo verso il Passo Gardena.

- Gpm -Dotazione "Banca Popolare di Novara" (Passo di Gardena - km 9 - 2121 MT. 1a categoria) I passaggi: Barbero, Perez Cuapio, De Paoli, Castelblanco, Sacchi e il gruppo. Media della prima ora: 18,100 km/h.

- Gpm -Dotazione "Banca Popolare di Novara" (Passo di Sella - km 20 - 2213 m 1a categoria) I passaggi: Marin, De Paoli, Castelblanco, Perez Cuapio, Sacchi e il gruppo. Tutti assieme, nulla da segnalare. Media dopo due ore: 27,400 km/h.

Da registrare un ritiro: abbandona Contrini (Gst). Media dopo tre ore: 28,500 km/h. Sempre gruppo compatto.

- Intergiro-Dotazìone "Fiat" (Trento - km 125) I passaggi: Strazzer, Cipollini, Piccoli, Furlan, Conte, Meza e il gruppo. Media all'Intergiro: 30,674 km/h. Nulla da segnalare: media dopo cinque ore: 31,100 km/h.

Salendo al S. Barbara, molto attivi Mesa, Perez Cuapio e Munoz; gruppo-maglia rosa, che va via via sgranandosi, sempre condotto da Cioni (Map). Si avvantaggiano in quattro: Perez Cuapio, Tonkov, Gotti e R. Verbrugghe; allunga Tonkov, con lui Perez Cuapio. Ai -3 km dal gpm, i due davanti hanno 35" sul gruppo-maglia rosa (ripresi R. Verbrugghe e Gotti).

- Gpm -Dotazione "Banca Popolare di Novara" (S. Barbara - km 175,7 - 1165 m la categoria) I passaggi: Perez Cuapio e Tonkov anticipano di 1'22" Cioni, Spezialetti, Evans ed il primo gruppo (una ventina di corridori). In discesa, caduta per Miholievic che comunque riparte immediatamente. Media dopo 6 ore: 30,600 km/h.

- Gpm -Dotazione "Banca Popolare di Novara" (Passo Bordala - km 181,7 - 1253 mt.2 a categoria) I passaggi: Perez Cuapio e Tonkov con 2' su Cioni ed il gruppo-maglia rosa; in difficoltà, tra gli uomini in classifica, Aitor Gonzalez (rientra poi in discesa). Situazione ai -30 dal traguardo: il distacco per gli inseguitori è di 2'18"; ai -20: 2'06"; ai - 15: 2'12". Si sale verso Folgaria; in difficoltà, tra gli altri, Frigo e Aitor Gonzalez. Davanti, Tonkov lascia Perez Cuapio. Situazione a 10 km dal traguardo: Tonkov con 1'05" su Perez Cuapio e 3'10" sul grupp-omaglia rosa, sempre condotto da Noè (Map); A. Gonzalez transita a 5'24", Frigo a 6'40". Ai -9, forcing di Hamilton che frantuma il gruppo-maglia rosa: cede Evans. Risponde Savoldelli che raggiunge e lascia prima Hamilton (con l'americano, Caucchioli, Munoz Totschnig, Garate, Popovych, Escartin e Lunghi) e più avanti anche Perez Cuapio. Situazione ai -5: Tonkov con 2' su Savoldelli; a 3'10" il gruppetto-Hamilton che ha raggiunto e staccato Perez Cuapio; a 4'16" Gotti, a 6'10" Evans.

Ultimo chilometro: Tonkov anticipa Savoldelli di 2'03"; Garate a 3'12", Caucchioli, Munoz, Totschnig e Lunghi a 3'18", Hamilton a 3'41 ".

ARRIVO (Folgaria - Passo Coe - km 225; gpm: arrivo di tappa) Vince Tonkov; a 2'11" Savoldelli (nuova maglia rosa), a 3'08" Garate, a 3'14" Totschnig, Lunghi e Caucchioli, a 3'21 " Munoz a 4'01 " Escartin e Hamilton e poi via via gli altri. Tempo del vincitore: 7h24'57", alla media di 30,340 km/h.

COMUNICATO STAMPA TEAM FASSA BORTOLO

I tifosi chiedono chiarezza sul “Caso Francesco Casagrande”

30 MAGGIO 'O2 - L’espulsione di Francesco Casagrande dal Giro d’Italia ha sollevato numerose domande da parte dei tifosi della squadra e degli appassionati di ciclismo tra queste una su tutte: “Quale è stata la dinamica dell’incidente di corsa avvenuto tra Casagrande e Freddy Garcia?”

Quello che vogliono capire è quindi se Casagrande ha veramente provocato volontariamente la caduta di Garcia.

A seguito di queste ripetute richieste, Francesco Casagrande e la squadra desiderano dare una risposta certa e documentata ai propri tifosi questo per evitare che si possa creare un’immagine non veritiera dell’atleta. Infatti la decisione della giuria non si è basata su alcuna ripresa televisiva che sicuramente avrebbe consentito di poter avere una documentazione oggettiva dell’accaduto.

E’ per questo motivo che chiediamo, a chiunque avesse ripreso con una videocamera quanto accaduto mercoledì scorso al traguardo del Gran Premio della montagna a Castelnuovo di Teolo (PD), di mettersi in contatto direttamente con noi al nostro numero verde 800 30 31 32 o via e-mail all’indirizzo fassa@fassabortolo.it. Alla persona che ci fornirà la videocassetta verrà riconosciuta una ricompensa.

Ordine d'arrivo diciasettesima tappa:


Classifica generale:

CLASSIFICA GRAN PREMI DELLA MONTAGNA