Julio
Perez Cuapio sul podio di San Giacomo Photo
M. Lugeri PEREZ,
SOLO PEREZ in attesa della cronometro di domani solo il messicano
osa in salita e vola su San Giacomo
di Michele Lugeri San
Giacomo, 25/05/2002 - "Adesso
che ho la fidan-ssata non ho più nostalgia del mio pae-sse".
Ricordate la storia del piccolo scalatore messicano Julio Perez Cuapio,
che dopo la fuga vittoriosa dello scorso anno sul Pordoi, in compagnia
di Simoni, aveva invocato davanti ai telespettatori una ragazza da amare? Julio
ama Mara, una ragazza di Milano. Julio ama la salita e oggi ha colto la sua
prima affermazione solitaria al Giro d'Italia. La cronaca di questa
seconda tappa appenninica, come troppo spesso accade in questi ultimi anni, si
condensa negli ultimi cinque chilometri. Chapeau all'olandese Lotz che
si è goduto solo soletto i tesori del mare e delle montagne abruzzesi con
ben 130 km di fuga. Alle spalle solo movimenti interlocutori con un leggerissimo
vantaggio di Eddy Mazzoleni sulla maglia rosa. Tergiversano i "big"
superstiti; nell'attesa della cronometro di domani nessuno azzarda uno scatto
che non sia a ridosso del traguardo. Solo gli ultimi cinque chilometri offrono
alcuni spunti agonistici, intrecciando le voglie di vittoria di Perez,
Cioni e Aitor Gonzales con i tentativi di Evans, Frigo,
Pellizotti e dei redivivi Gotti e Tonkov di movimentare la
classifica. La cavalcata vincente è quella di Perez: per lui
la gioia della vittoria e di aver legato il nome della sua squadra, la Ceramiche
Panaria, ad un evento festoso e lontano dalla cronaca nera. Alle sue spalle
gli Alessio fanno i fuochi artificiali: Pellizotti, Gotti, ancora
Pellizotti con Caucchioli cercano di staccare Casagrande. Casagrande
riparte a sua volta, ma è Cadel Evans - altro canguro del Giro -
ad insidiare sia il battistrada che la classifica. All'arrivo la gioia di
Perez contrasta i volti esausti degli inseguitori che si sono consumati con
scatti a ripetizione. Ne approfitta Frigo che con una stoccata di fioretto
guadagna sei secondi col jolly dell'abbuono. Nel complesso Heppner riesce
nell'intento di partire per ultimo nella cronometro, mentre Popovych perde
- anche se non di molto - il treno della vetta. Domani forse il primo vero
atto di questo Giro che finora non ha fatto altro che mietere i grandi nomi del
nostro ciclismo dal vertice della corsa. Le belle salite appenniniche non sono
state ripagate di certo da azioni agonistiche importanti, sacrificate in nome
del solito spauracchio della corsa individuale contro il tempo. Domani bisogna
dare tutto: lo chiede la corsa e lo permettono il giorno di riposo e la lunga
volata verso Conegliano. Anche perché in pochi giorni il Giro
finisce e non si può giocare a nascondino con la maglia rosa del "traghettatore"
Heppner. La conclusione è dedicata di nuovo al vincitore venuto
dal Messico. Portato in Italia dal connazionale Arroyo e da Rodolfo
Massi, Julio Perez Cuapio ha trovato la sua dimensione subito
sotto l'ala di Bruno Reverberi. E' significativo il fatto che Perez
non abbia legato con alcuni suoi compagni di squadra. Viveva infatti nello stesso
appartamento con Figueras, Perfetto e Romano. La convivenza
è durata poco soprattutto per motivi personali: invidie, bugie legate soprattutto
alla vita sentimentale - è la confessione di Julio - sono alla fonte della
rottura. "Non mi sono mai accorto di nulla, di
nessun traffico, finché ero li con loro. Non ho mai diviso nulla con loro
l'unica
medicina che mi hanno sequestrato a Sanremo era una pasta da mettere sui
denti che mi ero rotto a Nettuno
due giorni dopo i denti devitalizzati mi
sono caduti!". E' la parola candida e sincera di Perez,
innamorato, ricercato dalle squadre, con 27.000 km nelle gambe e oggi vincente.
Pantani
termina 115° a 21'24" dal vincitore Photo
Andrea Magnani La
cronaca della corsa PARTENZA
(Chieti
- ore 12.07 - 160 gli atleti al via)
Pronti, via: subito bagarre. Scatti e controscatti. Ci provano prima in cinque
(Bileka, Mesa, Marichal, Eddy Mazzoleni, Engels) poi, entrambi da soli, Cipollini
e Conte. Niente da fare. Dura in tutto sette chilometri (dal km 16 al km
23) la fuga di otto corridori: Duma, Hamburger, Strecl, Yakovlev, Moreni, Contrini,
Piccoli e Vierhouten. Poi ancora tutti assieme. Attorno al km 34, la corsa un
po' si tranquillizza, andatura comunque sempre sostenuta. Media della prima ora
di corsa: 42,400 km/h.
Inizia al km 44 la fuga di Lotz. Blanda stavolta la reazione del gruppo:
al cartello dei 125 km all'arrivo il battistrada anticipa di 5'10" il gruppo.
Dilata via via il proprio vantaggio Lotz che tocca gli 8'05" di margine
nell'attraversamento di Campli (km 85); in gruppo, a condurre, la Telekom. Media
dopo due ore: 41,700 km/h.
- Intergiro-Dotazione ''Fiat'' (Torricella Sicura - km 98) I
passaggi: Lotz transita con 9'17" di vantaggio su Strazzer, Conte, Contrini, Khalilov,
Sacchi ed il gruppo. Media all'Intergiro: 41,652 km/h.
All'ingresso della zona-rifornimento, Lotz ha 9'30" di margine (massimo
vantaggio); dal gruppo contrattacco di Mesa e De Paoli cui si agganciano
Munoz e Veneberg (non ce la fa Righi). Cede Mesa (riassorbìto)
ed al cartello dei 75 km al traguardo, Lotz ha 8'25" sui primi tre contrattaccanti
e 8'50" sul gruppo. Media dopo 3 ore: 38,500 km/h.
Problemi meccanici per Veneberg (riassorbìto dal gruppo-maglia rosa)
e su De Paoli e Munoz si portano Moreni, De Los Angeles, Cioni,
Eddy Mazzoleni e Laverde. Al km 132 di corsa, Lotz ha 5'35" sui sette contrattaccanti
e 6'14" sul gruppo condotto dalla Csc-Tiscali. Ripresi prima De Paoli, poi Moreni
e Munoz restano in quattro i più diretti inseguitori. Ai -7 km dal culmine
di Ceppo, i quattro inseguono a 4'10", il gruppo-maglia rosa a 4'28". Si
fa sotto il gruppo-maglia rosa: anche i quattro contrattaccanti vengono riassorbiti.
GPM -Dotazione Banca Popolare dì Novara" (Ceppo - km
149 - 1334 m - 2a categoria) I passaggi: Lotz conserva 2'20" su Castelblanco
(scattato ad un chilometro dalla vetta, poi ripreso in discesa) e 2'33" su Casagrande
e il gruppo-maglia rosa. In discesa, caduta di Codol che sia pur dolorante
riesce a ripartire. Situazione al cartello dei -30 km dal traguardo: Lotz con
2'32" su Rasmussen e Kessler, avvantaggiatisi in discesa; a 3'02"
il gruppo.
Ai -20: Lotz con 2'28" su Rasmussen e Kessler; a 3'15 un'altra coppia di contrattaccanti:
Piccoli e Pereiro; a 3'55" il gruppo-maglía rosa.
All'inizio
della salita finale (12 km alla conclusione), Kessler e Rasmussen inseguono
a 1'45"; a 2'18" Pereiro e Piccoli (che poi cede), a 3'08" il gruppo.
Bloccato dai crampi Rasmussen e riassorbito pure Piccoli, ai -8 Lotz conserva
52" su Kessler, 1'22" su Pereiro e 1'33" sul gruppo-maglia rosa, sempre condotto
dalla CscTiscali. Raggiunto Pereiro, dal gruppo-maglia rosa allunga Cioni che
aggancia e lascia prima Kessler e poi Lotz (km 183 di corsa). Cioni è raggiunto
e superato da Tonkov (dietro, cede Heppner). Forcing di Evans e Perez Cuapio che
a loro volta lasciano Tonkov; dietro, ripreso Gotti, allungo di
Aitor Gonzalez: ripreso pure lui.
Davanti, forza Perez Cuapio che lascia Evans.
ARRIVO (S. Giacomo - Monti della Laga - km 186; gpm: arrivo di
tappa) Vince Perez Cuapio che anticipa di 13" Evans, di 17" Frigo, di 19"
Casagrande, Escartin e Pellizotti; la maglia rosa Heppner a l'29". Tempo del vincitore:
5h04'02", alla media di 36,706.
PROFILO DEL VINCITORE Julio
Alberto Perez Cuapio è nato a Traxcala (Messico) il 30/7/1977 ed è
professionista dal 2000.
2000 - Panaria
2 vittorie: una tappa al Giro di Malesia ed una prova dei Trofeo Scalatore
2001 - Ceramiche Panaria-Fiordo La tappa dei Passo Pordoi al Giro d'Italia.
2002 - Ceramiche Panaria-Fiordo Questo di San Giacomo (Monti della Laga) è
il suo primo successo stagionale.
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