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Presentazione  Tour 2002

     
  
  
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85° GIRO D'ITALIA

La locandina del Giro 2002 realizzata da Concetto Pozzati. Ingrandisci l'immagine.

La locandina di
Concetto Pozzati
La tribù del Giro

 

Il Direttore de La  Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò.

Carmine Castellano

Il Direttore de La  Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò.

Candido Cannavò

Davide Cassani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tappa per tappa dalla sala stampa del Giro d'Italia:
Programma ufficiale dell'85° Giro d'Italia

INGRANDISCI  LA CARTINA...

E' un giro dedicato alla moneta unica europea: l'uro. Per onorare il raggiungimento di questo obiettivo, la corsa rosa, partirà dall'Olanda. Il resto del Giro, giunto alla 85° edizione, si svolgerà negli altri cinque Paesi fondatori dell'Unione Europea. La partenza è prevista da Groningen, l'11 maggio 2001, mentre l'arrivo è previsto, dopo 3.334 km, a Milano (domenica 2 giugno).
Il nuovo Giro d'Italia regala quattro tappe entusiasmanti nelle quali si prevedono grossi scossoni in classifica generale. Eccole: 11° tappa (Benevento-Campitello Matese); 13° tappa (Chieti-San Giacomo); 16° tappa (Conegliano-Corvara in Badia); 17° tappa (Corsara in Badia-Folgaria).
In totale sono previste 22 salite; inoltre, i "girini" dovranno percorrere (le squadre partecipanti a questa edizione della corsa rosa saranno rese note in occasione della Milano-Sanremo del 2002) circa 81 km a cronometro. In sintesi: oltre al prologo iniziale di Groningen, ci sono altre due cronometro e 18 tappe in linea. Due riposi-trasferimenti in programma quest'anno.

17 novembre 2001: Presentazione del Giro d'Italia 2002

Presentazione ( le foto)
Presentazione (le interviste)

L'ALTIMETRIA GENERALE DELLA CORSA - INGRANDISCI LA CARTINA...

DISLIVELLO TOTALE DELLA CORSA: 18200 METRI (GIRO 2001: 21000 metri. Scalati 17200 metri per annullamento tappa di S.Anna di Vinadio)

"Sbaglia chi pensa che sia un Giro più facile dell'anno scorso". L'altimetria totale lo conferma: 18200 metri contro i 21000 del 2001, ma pedalati solo 17000. Basta pensare al fatto che nella scorsa edizione annullando il tappone con il Fauniera e l'arrivo a S.Anna di Vinadio, la corsa rosa ha perso 4000 metri di salita. Se nella precedente edizione, il Giro affrontava una prima asperità nella 4ª tappa al Santuario di Montevergine, nel 2002, i velocisti dopo avere cercato fama nelle prime 4 tappe europee pianeggianti ed un giorno di riposo con trasferimento in aereo, riceveranno il primo scossone dagli scalatori, già nella 5ª tappa, finalmente in Italia, con arrivo ai 1407 metri di Limone Piemonte. L'anno scorso vinse Di Luca, Frigo si rese protagonista e ci fu il secondo sacrificio (dopo quello di Casagrande nella 1ª tappa, per infortunio) di un uomo di classifica come Savoldelli. Qui vedremo provare la gamba i vari Perez Cuapio, Freddy Gonzalez e magari un Pantani in gran lustro; cercheranno una vittoria lontano dal Pordoi (Cima Coppi di questa edizione).

Dopo un altro trasferimento, la carovana del Giro approderà sulla costa Toscana, con un nervoso circuito della Versilia per proseguire senza tanti traumi fino alla 10ª tappa (metà corsa), attraverso l'Umbria, il Lazio e la Campania con le tappe di Orvieto, Caserta e Benevento. L'anno scorso in questa fase centrale del Giro, Castellano inserì, in omaggio alla bandiera tricolore, una perla come l'Abetone, che con l'arrivo, in una giornata caldissima a Reggio Emilia, sanciva il trionfo di Caucchioli, la sfortuna del messicano Perez Cuapio, ma senza provocare scossoni in classifica generale (gli uomini di punta erano già col pensiero alla tre giorni dolomitica, con il doppio tappone del Pordoi e del Santa Barbara e la cronometro sul Lago di Garda).

Ma in questa nuova edizione si riparte subito dopo metà corsa con qualcosa di simile all'Abetone: da Benevento si arriva nel Molise di Campitello Matese e di Campobasso e nell'Abruzzo di Vito Taccone e dei Monti della Laga con le tappe di Campitello Matese, Chieti e quella inedita di San Giacomo, per una nervosa 3 giorni che ci dirà quali sono i pretendenti alla maglia rosa.

Infatti con 525 km, 5000 metri di dislivello e due arrivi in salita, questa tre giorni si rivelerà cruciale per le strategie della squadre degli scalatori puri (Saeco/Simoni, Mercatone/Pantani, Panaria/Perez/Figueras, Selle Italia/Gonzales, Fassa Bortolo/Casagrande, Alessio/Gotti) e dei passisti (Lampre/Rumsas, Rabobank/Boogerd, Acqua&Sapone/Cipollini, Tacconi Sport/Frigo, Mapei/Garzelli/Noé).

Il tutto è impreziosito dalla cronometro di 30,3 km di Numana, 14ª tappa con primi 9 km in ascesa per un dislivello di 260 metri ed i successivi 21 in contropendenza. Una prova contro il tempo comunque più adatta a passisti scalatori come Frigo, Garzelli, Bettini, Savoldelli, che non a scalatori puri come Simoni e Casagrande, ma comunque aperta ad ogni possibile e inatteso verdetto.

Si andrà quindi alla seconda giornata di riposo probabilmente con la nuova maglia rosa e dopo un altro trasferimento in cui si salterà completamente l'Emilia Romagna, si approderà in Veneto sulle pendici dei Colli Euganei che, come per le mitiche salite romagnole del Barbotto e del Trebbio anche queste stupende e misteriose asperità non verranno neanche accarezzate dalla pedalata dei girini.

Quella dalle Terme Euganee sarà quindi una breve frazione di trasferimento fino Conegliano dove da qui la mattina di mercoledì' 29 maggio, si affronterà il primo dei due "tapponi".

Mercoledì 29 è prevista la 16ª tappa con la Conegliano-Corvara in Badia (Conegliano, Ponte nelle Alpi, Forno di Zoldo, Passo di Forcella Staulanza, Caprile, Passo Fedaia, Canazei, Pordoi, Campolongo, Corvara - 159 km per 4100 metri di dislivello) e giovedì 30, la 17ª tappa (Corvara, Passi Gardena e Sella, Valli di Fassa e di Fiemme, Trento, Monte Bondone, Arco, Valico di Santa Barbara, Folgaria - 222 km per 4900 metri di dislivello).

Prima della consueta passerella di Milano, gran finale per la conferma della maglia rosa o per l'ultima sorpresa, con l'attesa e sempre impegnativa cronometro di chiusura. Questa volta si percorreranno 44,2 chilometri da Cambiano a Monticello Brianza, praticamente pianeggianti fino alle pendici di Monticello dove è posto il traguardo al termine degli ultimi 2 chilometri di ascesa con un dislivello di un centinaio di metri.

Infine spazio all'ultima sfida fra Cipollini ed Ivan Quaranta (se sarà ancora della partita) e festa grande per l'85ª maglia rosa della storia. E che vinca il migliore - Di Andrea Magnani

UN TRAGUARDO IN PIU' PER IL GIRO

Milano, 17 novembre 2001 - Il Giro intende adoprarsi - fare cioè di più e meglio - affinché le gare di ciclismo, ad ogni livello, possano tornare a svolgersi in un clima di aperta e leale competizione sportiva, nell'interesse di tutti, atleti, seguito, sponsor, appassionati e mass media. Per questo, d'intesa con le organizzazioni sportive (Uci e Fci, nonché il Tour e la Vuelta), con le istituzioni (i Ministeri, le Regioni, il Coni) promuove un progetto dal titolo Un traguardo in più per il Giro. Il progetto mira a costruire nel tempo una cultura antidoping, oltre ad avviare attente misure di repressione del fenomeno. Sul primo fronte saranno realizzati tre Opuscoli, a larghissima diffusione, aventi per tema: 1) il doping; 2) i corretti metodi di allenamento e nutrizione; 3) l'uso della bicicletta: E ancora: un riconoscimento premierà i giovani corridori che dimostrino atteggiamenti leali e sportivi nel corso del Giro 2002, promuovendo ad ogni livello il codice etico della Federazione Ciclistica Italiana. Sul fronte della prevenzione al fenomeno doping è stato convenuto, d'intesa
con i gruppi sportivi, di sanzionare qualunque comportamento illecito, lesivo dell'immagine del Giro.

I gruppi sportivi hanno garantito che intensificheranno la loro azione di vigilanza. Le intese saranno oggetto di una convenzione tra RCS Sport e i gruppi sportivi partecipanti al Giro. Di più: il Giro d'Italia darà un sostegno, anche finanziario, affinché la Federazione Ciclistica Italiana possa destinare risorse per la prevenzione del fenomeno doping, anche attraverso maggiori controlli nelle gare di categorie giovanili.