DISLIVELLO
TOTALE DELLA CORSA: 18200 METRI (GIRO 2001: 21000 metri. Scalati 17200
metri per annullamento tappa di S.Anna di Vinadio) "Sbaglia
chi pensa che sia un Giro più facile dell'anno scorso".
L'altimetria totale lo conferma: 18200 metri contro i 21000 del 2001, ma pedalati
solo 17000. Basta pensare al fatto che nella scorsa edizione annullando il tappone
con il Fauniera e l'arrivo a S.Anna di Vinadio, la corsa rosa ha perso 4000 metri
di salita. Se nella precedente edizione, il Giro affrontava una prima asperità
nella 4ª tappa al Santuario di Montevergine, nel 2002, i velocisti dopo avere
cercato fama nelle prime 4 tappe europee pianeggianti ed un giorno di riposo con
trasferimento in aereo, riceveranno il primo scossone dagli scalatori, già
nella 5ª tappa, finalmente in Italia, con arrivo ai 1407 metri di Limone
Piemonte. L'anno scorso vinse Di Luca, Frigo si rese protagonista
e ci fu il secondo sacrificio (dopo quello di Casagrande nella 1ª
tappa, per infortunio) di un uomo di classifica come Savoldelli. Qui vedremo
provare la gamba i vari Perez Cuapio, Freddy Gonzalez e magari un
Pantani in gran lustro; cercheranno una vittoria lontano dal Pordoi (Cima
Coppi di questa edizione). Dopo
un altro trasferimento, la carovana del Giro approderà sulla costa Toscana,
con un nervoso circuito della Versilia per proseguire senza tanti traumi fino
alla 10ª tappa (metà corsa), attraverso l'Umbria, il Lazio e la Campania
con le tappe di Orvieto, Caserta e Benevento. L'anno scorso in questa fase centrale
del Giro, Castellano inserì, in omaggio alla bandiera tricolore, una perla
come l'Abetone, che con l'arrivo, in una giornata caldissima a Reggio Emilia,
sanciva il trionfo di Caucchioli, la sfortuna del messicano Perez Cuapio, ma senza
provocare scossoni in classifica generale (gli uomini di punta erano già
col pensiero alla tre giorni dolomitica, con il doppio tappone del Pordoi e del
Santa Barbara e la cronometro sul Lago di Garda). Ma
in questa nuova edizione si riparte subito dopo metà corsa con qualcosa
di simile all'Abetone: da Benevento si arriva nel Molise di Campitello Matese
e di Campobasso e nell'Abruzzo di Vito Taccone e dei Monti della Laga con le tappe
di Campitello Matese, Chieti e quella inedita di San Giacomo, per una nervosa
3 giorni che ci dirà quali sono i pretendenti alla maglia rosa. Infatti
con 525 km, 5000 metri di dislivello e due arrivi in salita, questa tre giorni
si rivelerà cruciale per le strategie della squadre degli scalatori puri
(Saeco/Simoni, Mercatone/Pantani, Panaria/Perez/Figueras, Selle Italia/Gonzales,
Fassa Bortolo/Casagrande, Alessio/Gotti) e dei passisti (Lampre/Rumsas, Rabobank/Boogerd,
Acqua&Sapone/Cipollini, Tacconi Sport/Frigo, Mapei/Garzelli/Noé). Il
tutto è impreziosito dalla cronometro di 30,3 km di Numana, 14ª tappa
con primi 9 km in ascesa per un dislivello di 260 metri ed i successivi 21 in
contropendenza. Una prova contro il tempo comunque più adatta a passisti
scalatori come Frigo, Garzelli, Bettini, Savoldelli,
che non a scalatori puri come Simoni e Casagrande, ma comunque aperta
ad ogni possibile e inatteso verdetto. Si
andrà quindi alla seconda giornata di riposo probabilmente con la nuova
maglia rosa e dopo un altro trasferimento in cui si salterà completamente
l'Emilia Romagna, si approderà in Veneto sulle pendici dei Colli Euganei
che, come per le mitiche salite romagnole del Barbotto e del Trebbio anche queste
stupende e misteriose asperità non verranno neanche accarezzate dalla pedalata
dei girini. Quella
dalle Terme Euganee sarà quindi una breve frazione di trasferimento fino
Conegliano dove da qui la mattina di mercoledì' 29 maggio, si affronterà
il primo dei due "tapponi". Mercoledì
29 è prevista la 16ª tappa con la Conegliano-Corvara in Badia (Conegliano,
Ponte nelle Alpi, Forno di Zoldo, Passo di Forcella Staulanza, Caprile, Passo
Fedaia, Canazei, Pordoi, Campolongo, Corvara - 159 km per 4100 metri di dislivello)
e giovedì 30, la 17ª tappa (Corvara, Passi Gardena e Sella, Valli
di Fassa e di Fiemme, Trento, Monte Bondone, Arco, Valico di Santa Barbara, Folgaria
- 222 km per 4900 metri di dislivello). Prima
della consueta passerella di Milano, gran finale per la conferma della maglia
rosa o per l'ultima sorpresa, con l'attesa e sempre impegnativa cronometro di
chiusura. Questa volta si percorreranno 44,2 chilometri da Cambiano a Monticello
Brianza, praticamente pianeggianti fino alle pendici di Monticello dove è
posto il traguardo al termine degli ultimi 2 chilometri di ascesa con un dislivello
di un centinaio di metri. Infine
spazio all'ultima sfida fra Cipollini ed Ivan Quaranta (se sarà
ancora della partita) e festa grande per l'85ª maglia rosa della storia.
E che vinca il migliore - Di Andrea Magnani |