UN
LAMPO SOTTO IL CIELO GRIGIO Mario
Cipollini domina la volata di Conegliano, ma il Giro scrive un'altra pagina
nera: ESPULSO FRANCESCO CASAGRANDE.
di Michele Lugeri Il
Re Leone, il ciclista più amato nel mondo del pedale si è
appena lamentato in sala stampa che da buona parte dei media non viene dato il
giusto risalto alle imprese di uno sprinter come lui che continua a vincere dominando
quattro generazioni di suoi avversari. Non
bastano le parole per celebrare il campione toscano, e le sue tante vittorie non
inflazionano il suo valore ma possono mettere in difficoltà i cronisti
che non riescono a tenere il passo delle sue volate. "Leggo
tante bischerate e vedo in tv dei servizi che fanno male a questo sport",
è la sua affermazione. "E se Cipollini
che vince non fa più notizia o perchè manca questo o quell'altro
corridore, allora è meglio che me ne vada a casa!". Ma
il caldo applauso dei giornalisti in conferenza stampa, condito dalle tante risate
che Mario fa scaturire ad ogni intervista, stanno a testimoniare che Cipollini
è amato come atleta e come personaggio. La
cavalcata vincente sotto la pioggia di Conegliano passa però in secondo
piano per colpa di un episodio che non ha a che fare con lo sport e che colpisce
il grande paziente, il Giro d'Italia. Ad
appena venti chilometri dal via, sul passaggio al GPM di Castelnuovo - appena
di terza categoria - si lancia la volata per classifica degli scalatori. Passa
nettamente Castelblanco, alle spalle il giallo: Francesco Casagrande
chiude per ben due volte alle transenne il colombiano Johnny Freddy Garcia.
Per una miseria di punti per la maglia verde, la scorrettezza del favorito per
la maglia rosa procura trenta punti di sutura sul volto del colombiano. La protesta
è forte e nasce spontanea: nel gruppo saranno in trenta a portarsi alla
macchina della giuria a denunciare l'accaduto. Tra questi anche Mario Cipollini
(potete leggere oltre il suo commento) Le
immagini televisive non offrono altro che il fatto già avvenuto, ma un
giudice in moto ha colto l'accaduto. A
tappa finita i giudici hanno ricevuto i ds della Fassa Bortolo Ferretti
e Volpi: le loro opinioni non sono state giudicate attendibili e concordanti
con quello che giudici e corridori avevano visto. La scorrettezza è stata
troppo grave e il corridore fiorentino è stato espulso. Proprio come capitò
lo scorso anno al compagno - sempre Fassa Bortolo - Wladimir Belli per
aver colpito uno spettatore sul Santa Barbara. In
questo momento la Fassa Bortolo è riunita in albergo con lo sponsor
e stanno meditando additittura il ritiro della squadra, ritenendo ingiusta la
punizione inflitta a Casagrande, con cui volevano vincere il Giro d'Italia. Prosegue
la maledizione del Giro che sta perdendo i suoi gioielli - a questo punto presunti
tali - nei modi più imbarazzanti. E' il prezzo che questo ciclismo nevrotico
deve pagare per tornare a vedere un futuro rosa. Domani
le grandi salite saluteranno l'impresa dignitosa di un corridore come Jens
Heppner, ingiustamente considerato gregario o ciclista di quantità.
Finora solo lui e Mario Cipollini - in compagnia dello sfortunato Guidi
che era stato secondo solo a Garzelli - sono riusciti a parlare a questo
Giro con nobiltà.
Il
podio Photo
Andrea Magnani
Dalla
corsa rosa
di Andrea Magnani Gianni
Savio, direttore sportivo della squadra di Freddy Garcia, caduto nella
volata del G.P.M., riferisce sull'episodio, che secondo le testimonianaze dirette
dei suoi atleti, ma anche di gran parte del gruppo, Francesco Casagrande,
per due volte ha spinto il suo atleta, contro le transenne; la seconda volta il
colombiano della Selle Italia è caduto rovinosamente. Giro finito per lui,
ricoverato in ospedale, a Garcia venivano applicati ben trenta punti du
sutura al volto. Dopo il reclamo di Savio, la giuria del Giro, riunitasi
ha decretato l'espulsione dalla corsa rosa di Francesco Casagrande per
grave scorrettezza. Come fu lo scorso anno per l'altro atleta Fassa Bortolo,
Wladimir Belli. Da segnalare che trenta corridori di tutte le squadre, sono
andati a protestare alla macchuina della giuria. Non ci sono immagini televisive
dell'accaduto, ma c'è la testimonianza di un giudice in motocicletta. Le
interviste ai protagonisti Mario
Cipollini: "Spero che questa mia vittoria crei
attenzione nei confronti di questo Giro d'Italia che ha accusato un colpo.
Il Giro d'Italia deve ancora iniziare anche se non vedo dei personaggi
del calibro di Indurain, Chioccioli e Rominger, che lo hanno
vinto in passato. E' un Giro che con le vicende del doping è stato sfalsato;
basti pensare che l'altro ieri nella cronometro di Numana, non hanno primeggiato
degli specialisti, ma degli scalatori. Non
vedo, tolto Cipollini, chi possa rendere questo Giro interessante:
un Giro che rischia di essere vinto da nomi come Evans e Hamilton,
che pur essendo atleti con grossi numeri, fino a ieri erano solo dei gregari".
"Io amo questa corsa e ci tengo particolarmente. Mi dispiace di non partecipare
al Tour de France, ma in fondo si tratta più di business che di
passione. Anche se vivendo in Francia conosco la loro passione per gli sprint."
- Mario prosegue a ruota libera: "Ho subito
anch'io nei giorni passati una pressione intensa - e scusatemi se sono stato acido
con voi giornalisti - ma ho letto troppe bischerate e visto in tv dei servizi
che fanno male al ciclismo" "Non so più come devo vincere per
dimostrare la forza di uno che ha vinto attraverso quattro generazioni di sprinter".
"Non è solo l'ambiente dei giornalisti che deve evolversi, anche noi
corridori dobbiamo cercare di ampliare la nostra mentalità".
- Mario interviene sull'episodio della caduta di Freddy Garcia:
"Ho visto tutto da vicino, posso dire che Casagrande non si è
comportato bene. Quando un ragazzo a sedicimila chilometri da casa cerca di fare
il suo dovere e portare alla squadra la maglia verde, non è giusto che
chi vuol vincere il Giro, si lasci andare a degli episodi così spiacevoli.
Vedere questo ragazzo con la faccia spaccata (trenta punti di sutura, per il colombiano),
mi ha fatto molto male. In gruppo ho parlato con Casagrande, ma lui è
rimasto della sua opinione. potrei giustificarlo se avesse dovuto difendere la
maglia rosa, ma per la maglia verde, non si possono commettere certe scorrettezze".
- Bikenews ha chiesto personalemnte a Re Leone: Hai vinto in tutti questi
anni, grazie alle tue gambe ed utilizzando tante marche di biciclette . Negli
ultimi anni stai usando bici americane che partendo dalla mountain bike sono entrate
sul mercato della strada. Come ti trovi con la Specialized?:
"Il valore tecnico delle biciclette è piuttosto livellato. Per il
mio modo di correre ho bisogno di telai particolarmente curati. Non c'è
stata mai una bici superiore alle altre ma con la Specialized mi trovo particolarmente
bene e penso di avere ripagato con le mie vittorie, l'impegno degli ingegneri".
- Bikenews intervista Julio Perez Cuapio, lo scalatore messicano, vincitore
della tappa di San Giacomo del Giro 2002 e di quella del Pordoi 2001: Domani ti
aspettano le montagne con due tapponi dolomitici impegnativi, quale delle due
preferisci, ? "Preferisco la tappa di dopo domani,
quella con arrivo al Passo Coe. E' una tappa più bella e dura, molto
piu lunga dove diventa tutto più difficile e penso in quel terreno di fare
meglio,
- Come pensi di comportarti se le condizioni climatiche saranno avverse, come
ti troverai con il freddo, visto che oggi alla vigilia delle montagne, a Terme
Euganee il tempo è piovoso. "Speriamo che
ci sia il sole, perchè Perez Cuapio, con il freddo proprio non va". -
Bikenews intervista Gabriele Colombo, "vagone" del treno
Aqua&Sapone di Mario Cipollini, subito dopo la 4a vittoria di Re Leone
a questo Giro d'Italia: Gabriele, questo treno vince allora anche sotto
il diluvio? "Oggi è stata dura perché
abbiamo tirato dall'inizio. Nelle altre tappe abbiamo dimostrato di essere i più
forti in volata e oggi ce l'hanno fatta un pò sudare, però siamo
forti a fare questo lavoro e alla fine abbiamo vinto lo stesso" -
Bikenews intervista la maglia rosa, Jens Heppner:
Quanto avresti scommesso 10 giorni fa di vestire la
maglia rosa e di portarla fin sulle Dolomiti? "Quando ho preso
la maglia rosa a Varazze, pensavo di vestirla solo per due o tre giorni, invece
mi trovo qui sul gradino più alto del podio da ben dieci tappe. Penso che
domani il primo a tentare un attacco sia Francesco Casagrande (ancora
non era giunta la notizia dell'espulsione del capitano della Fassa Bortolo), perchè
per lui è scaduto il periodo dell'attesa. -
Secondo Heppner, quale importanza assume, la maglia rosa di un tedesco
al Giro d'Italia, per gli appassionati sportivi del suo Paese? "Per
mè è stata un'esperienza splendida. Per il mio paese, la Germania,
è un avvenimento speciale e ora posso immaginare quale emozione abbia provato
Jan (Ullrich) quando ha vestito per dieci giorni la maglia gialla al Tour
de France". -
La maglia rosa prosegue a ruota libera mosso da sentimenti patriottici:
"E' veramente una sensazione grande perchè per esempio all'ultimo
G.P. di Formula Uno, con un tedesco (M. Schumacher) che guida una Ferrari,
la gente a casa ha cambiato subito canale per vedere il Giro d'Italia". -
Quel'è il ricordo più bello di questo Giro d'Italia che porterai
a casa, in Germania ? "La
maglia rosa". |