Dal
programma ufficiale:
LA
PARTENZA Sei
chilometri e mezzo tra i canali di Groningen, con
alcune curve che costringono a rilanciare continuamente
il rapporto. Il prologo olandese si adatta perfettamente
agli specialisti, con manciate di secondi a separare
i favoriti. Si assegna la prima maglia rosa, per la
prima volta in Olanda.
IL
PERCORSO Prima
tappa per intero piatta con inizio a Groningen e sconfinamento,
dopo 65 chilometri, in Germania per raggiungere Münster
e affrontare un veloce circuito cittadino da inanellare
tre volte. La seconda frazione che da Colonia correrà
verso Ans Liegi, ricalcherà nel finale la classica
delle Ardenne con la côte di Saint Nicolas.
Il menu è di 119 chilometri, di cui 110 in
Belgio. La terza frazione ripropone Verviers, già
sede di avvio del Giro 1973, e si procederà
sino a Esch-sur-Alzette, in Lussemburgo, in un crescendo
per velocisti. E da Esch si va a Strasburgo, quarta
tappa, transitando davanti al castello di Schengen,
dove l'Europa con un trattato ha praticamente abolito
le frontiere. Nuovo epilogo scontato, tutto da risolvere
nei 500 metri finali. Dopo un veloce trasferimento
in aereo, il 16 maggio, si riposa a Cuneo. La quinta
tappa valorizzerà gli specialisti dei finali
a sorpresa. Da Fossano a Limone Piemonte tutto potrebbe
scorrere lieve sino al Colletto del Moro, chiamato
a selezionare il plotone in tre chilometri di ascesa.
Veloce discesa e poi si continua a salire, giusto
per consentire un arrivo frazionato
e rimescolare la classifica, sin
qui figlia del prologo e degli abbuoni. Da Cuneo a
Varazze una sesta tappa vallonata, insidiosa nel finale
perché si piomba dal Bric Berton e dal Sassello
su Albisola Marina e poi al traguardo. Chi usa troppo
i freni perderà le ruote. Domenica, 19 maggio,
il Giro procede in circuito. Su e giù in Versilia,
per tre giri che muovono da Viareggio e si concludono
a Lido di Camaiore. Tappa breve, in agguato possibili
sorprese. La tappa più lunga del Giro è
l'ottava, da Capannori ad Orvieto: 224 chilometri
di paesaggio morbido, di Toscana accogliente prima
di ritrovare il tufo, su a Orvieto. Colpi di mano,
possibili. Nono impegno da Tivoli, con le sue fontane
e i suoi giardini, sino alla Reggia di Caserta. La
tappa più architettonica del Giro, con i velocisti
che non avranno tempo per gustare il passaggio. Da
Maddaloni, dal Villaggio dei Ragazzi, si va a Benevento
per la decima tappa. Un "mangia e bevi" sino
al finale, in circuito largo, per meglio appagare
lo spettacolo. Un impegnativo arrivo in salita si
compie giovedì 23 maggio, quando la corsa,
proveniente da Benevento, si arrampica a Campitello
Matese. Finale più volte collaudato, finale
veritiero. Appennino classico con Macerone e Roccaraso
il giorno dopo, per la dodicesima tappa, la Campobasso-Chieti,
sulla carta meno insidiosa della Chieti-San Giacomo,
attraverso i i Monti della Laga che propone sabato
25 il secondo arrivo in salita, inedito per il Giro,
ma già collaudato al Trofeo dello Scalatore.
Numana si propone, domenica 26, come teatro della
prima sfida a cronometro, 30,3 chilometri di un percorso
misto che misurerà per due terzi le capacità
di chi sa azionare rapporto in salita e per i restanti
l'abilità in discesa e sul passo. Cronometro
a due volti, con un solo vincitore. Lunedì
è tempo di riposo, nella tranquillità
dei Colli Euganei: per molti la manna dal cielo. La
15.a tappa va via di andatura, da Abano e Montegrotto
Terme verso Conegliano. Breve, si destina ai più
rapidi. Basta con gli indugi, mercoledì 29
è tempo di tappone. Da Conegliano un bel giro
nelle Dolomiti, con il Fedaia e il Pordoi (Cima Coppi)
e il Campolongo nel finale, prima di Corvara. Menu
per ardimentosi. Giovedì 30 è il giorno
di tutte le verità montane. Da Corvara c'è
il Gardena e il Sella all'inizio, il Bondone a metà
e nel finale Santa Barbara con l'ascesa, che può
far male, di Folgaria per l'arrivo. Il problema sono
anche i chilometri, 222, per esaltare le doti di fondo.
Tappa n. 18, da Rovereto a Brescia: con circuito del
Castello pausa di riflessione, in vista della cronometro
da Cambiago a Monticello Brianza, in programma sabato.
E' la vera resa dei conti. Il percorso è adatto
a chi sa fare velocità ma per correrla da protagonisti
occorre aver salvato la gamba in montagna. Gran finale,
domenica 2 giugno, da Cantù a Milano con il
tradizionale circuito conclusivo: passerella per il
vincitore e, verosimilmente, ultimo sprint in Corso
Sempione.
LE
CARATTERISTICHE Il
Giro 2002 prende le mosse da Groningen e presenta,
in particolare nelle tappe estere, un profilo altimetrico
ridotto. Nelle due ultime settimane la corsa affronta
- e perciò condensa - molte delle difficoltà.
Come sempre l'alternanza di tappe miste, pianeggianti
e di montagna lascerà intatte le ambizioni
di chi si candida a vincere il Giro. La scelta di
programmare due frazioni a cronometro tende a equilibrare
le forze in campo, compensa chi è forte sul
passo e può giocare le sue carte al pari di
chi sa meglio destreggiarsi quando la strada sale.
La presenza di due giorni di riposo, strategicamente
posti al termine della prima settimana e in apertura
di quella conclusiva, è un ritorno all'antico.
Un'ulteriore leggera riduzione del chilometraggio
(dai 3550 dello scorso anno si passa ai 3334 di quest'anno),
risponde all'esigenza di maggiore spettacolarità,
meglio garantita da percorsi più brevi e intensi.
Aperto ai colpi di mano, il Giro dovrebbe perciò
rimanere incerto sino all'estremo finale, sulla falsariga
delle più recenti edizioni, che non hanno mai
mancato di suscitare attesa dall'inizio alla fine.
Una caratteristica dell'85° Giro ribadisce un
accorto criterio di rotazione fra le città
sedi di tappa: dal momento che tutte vorrebbero ospitare
il Giro, anche nel 2002, come già quest'anno,
nessuna sede di partenza e di arrivo è stata
confermata. Ritornano peraltro sedi di tappa già
celebrate, non solo agonisticamente, nell'ultimo decennio.
Qui di seguito sono riassunte le caratteristiche tecniche,
paragonate ai due anni precedenti.
TAPPE
|
22
|
21e
prologo
|
21e
prologo
|
20e
prologo
|
CHILOMETRAGGIO
|
3757
|
3.696,6
|
3.572
circa
|
3.334
circa
|
MEDIA
GIORNALIERA
|
170,78
|
176,200
|
170,100
circa
|
166,700
circa
|
TIPO
DI TAPPA:
|
|
|
|
|
pianeggianti
- ondulate
|
10
|
9
|
11
|
11
|
media
montagna
|
4
|
5
|
4
|
3
|
montagna
|
6
|
5
|
5
|
4
|
cronometro
|
2
|
2
|
2
|
2
|
CHILOMETRI
A CRONOMETRO
|
77
|
83
|
63
|
81
|
DISLIVELLO
IN MT.
|
25.840
|
23.200
|
21.200
|
18.200
|
RIPOSO
|
1
|
1
|
1
|
2
|
TRASFERIMENTO
IN KM.
|
653
|
386
|
753
|
-
|
ABBUONI
PER LA CLASSIFICA GENERALE
Invariati
resteranno gli abbuoni per le tappe in linea (il Regolamento
Tecnico Internazionale esclude gli abbuoni nelle tappe
a cronometro). Saranno assegnati sul Traguardo Intergiro,
6"- 4"- 2" abbuoni ai primi tre classificati e 12"
- 8" - 4" abbuoni ai primi tre dell'arrivo di Tappa.
INTERGIRO
Saranno
20 i traguardi validi per questa speciale classifica
che si avvarrà dell'assegnazione di tempi e di abbuoni.
Tappe
in linea:
a tutti i corridori verrà assegnato il tempo del vincitore
dell'inter-tappa; inoltre, i primi sei classificati
fruiranno di questi abbuoni: 30" al primo, 25" al
secondo, 20" al terzo, 15" al quarto, 10" al quinto,
5" al sesto.
Tappa
a cronometro: ai
primi sei classificati verrà attribuito il tempo realmente
impiegato per superare la distanza che va dalla partenza
al traguardo Intergiro; a tutti gli altri spetterà
il tempo del settimo classificato.
LE
MAGLIE
Sempre
quattro le maglie dei leader:
-
Classifica generale a tempi: maglia
rosa
-
Classifica a tempi "Intergiro": maglia
azzurra
-
Classifica a punti: maglia
ciclamino
-
Classifica a punti G.P. della Montagna: maglia
verde
MONTEPREMI
Ai
corridori sarà riservato un montepremi di Euro 1.350.000,00
= (unmilionetrecentocinquantamila,00).
LA
PARTECIPAZIONE
Il
Giro d'Italia è aperto ad un minimo di 18
ad un massimo di ventidue squadre
di nove corridori ciascuna così come previsto
dal Regolamento. Il campo dei partenti sarà
annunciato entro il 21 marzo 2002.
CITTÀ
DI TAPPA
La
conferma definitiva delle città di tappa dell'85°
Giro d'Italia, sarà data entro il 28 febbraio 2002.
Tale conferma resta subordinata, oltre che alle risultanze
dei sopralluoghi ed alla definizione dei vari aspetti
tecnici, anche alla disponibilità a collaborare garantita
dagli Enti interessati.