COMUNICATI
STAMPA DALLA CORSA
WOUTER
WEYLANDT FIRMA LA PRIMA AL GIRO D'ITALIA
10
maggio 2010
- Wouter Weylandt ha regalato al Team QUICK
STEP la prima vittoria di tappa al Giro d?Italia
2010.
Oggi,
lunedì 10 maggio, il corridore belga ha vinto la
3a tappa, l?ultima in territorio olandese, che si è
disputata sulle strade tra Amsterdam e Middelburg
per un totale di 224 km.
Weylandt
ha preceduto sulla linea del traguardo l?australiano Graeme
Brown (Rabobank) e il tedesco Robert Forster
(Milram). Una tappa molto impegnativa quella odierna,
corsa da nord a sud lungo le dighe delle coste olandesi
battute da forte vento, caratterizzata da ventagli che
hanno diviso il gruppo e da molte cadute.
"Ci
tenevo a vincere questa tappa"
spiega Weylandt -, ho
visto
subito che il percorso si addiceva alle mie caratteristiche,
inoltre conosco bene queste strade sulle quali ho corso
le mie prime gare appena passato tra i professionisti.
Mi
piace correre con queste condizioni, con il vento, quando
diventa fondamentale stare nelle prime posizioni del gruppo
e fare attenzione ai ventagli e alle cadute. Ieri in volata
non sono stato brillante ma sentivo che le gambe giravano
bene per questo ero fiducioso di potere fare una buona
gara oggi.
Nel
finale sono uscito molto bene dall?ultima curva prima
del rettilineo finale, mi sono accorto che Brown
era molto veloce e stava per rimontare la mia ruota però
ho accelerato e ho stretto i denti dando tutto per tagliare
per primo il traguardo. Purtroppo nella prima parte della
stagione non sono riuscito ad esprimermi al meglio per
una serie di problemi fisici e per qualche episodio sfortunato.
Questa
vittoria è molto importante perché da morale
a me e a tutta la squadra. Si tratta della mia prima partecipazione
al Giro d?Italia, adesso cercherò di vivere
alla giornata, cercando le occasioni per esprimermi al
meglio tappa dopo tappa".
Grazie
a questo risultato ora Weylandt è secondo
nella speciale classifica a punti (con 27 punti), alle
spalle di Graeme Brown (primo con 28 punti).
Per
Wouter Weylandt, classe 1984, si tratta del secondo
successo in una grande corsa a tappe che si aggiunge alla
vittoria ottenuta alla Vuelta a España del
2008.
Tappa
caotica: Hondo 4°, Petacchi attardato da una foratura
Una
tappa completamente piatta per quanto riguarda il profilo
altimetrico (3^frazione, Amsterdam-Middelburg, 224 km)
si è rivelata una altalena di emozioni.
Le cause che hanno reso caotica la corsa sono state il
vento e le strade strette, elementi che hanno favorito
il frazionamento del gruppo in numerosi tronconi e varie
cadute che hanno coinvolto anche uomini di classifica
(ad esempio Wiggins).
Anche
i corridori della Lampre-Farnese Vini hanno dovuto
affrontare tali difficoltà, con Cunego attardato
a circa 75 km dal traguardo a causa di un ventaglio: il
corridore veronese è stato ben supportato dalla
squadra e, dopo un laborioso inseguimento, è riuscito
a rientrare in gruppo, salvo poi perdere nuovamente il
contatto dalla testa della corsa nei chilometri finali
a causa di una caduta che, pur non vedendolo coinvolto,
l'ha costretto a perdere preziosi secondi (al traguardo
in 39^ posizione con un ritardo di 46" dal vincitore
Weylandt).
La
vittoria è stata aggiudicata al termine di uno
sprint al quale hanno preso parte solo 26 corridori: tra
di essi Hondo, classificatosi al 4° posto preceduto,
oltre che dal vincitore Weylandt, anche da Brown
(2°) e da Forster (3°). Non c'era Petacchi,
bloccato a 40 km dall'arrivo da una foratura: ogni tentativo
di rientrare in gruppo è stato vano e Ale-Jet
ha così raggiunto l'arrivo con un ritardo di 7'59"
(nel suo gruppo anche Simoni).
La maglia rosa è passata sulle spalle di Vinokourov,
Hondo è 21° a 28", Cunego
è 50° a 2'07"
"Sapevamo
sarebbe stata una tappa molto insidiosa, avevamo quindi
chiesto ai ragazzi di non disunirsi e rimanere assieme
in casi di difficoltà - ha spiegato
il ds Fabrizio Bontempi - Quando Cunego
ha perso contatto, la squadra ha lavorato bene per riportarlo
in gruppo, poi la sfortuna ha voluto che, appena siamo
rientrati sulla testa della corsa, Petacchi forasse:
Marzano è stato generoso a passare la sua
ruota ad Alessandro, visto che con l'ammiraglia era impossibile
raggiungere i corridori a causa delle strade strette.
L'inseguimento è stato condotto con la massima
volontà, ma i ragazzi erano già stanchi
per il lavoro svolto in precedenza e davanti l'Htc
Columbia ha alzato l'andatura.
Quando
abbiamo capito che Petacchi non sarebbe più
rientrato, abbiamo detto a Hondo di rimanere nel
gruppo di testa e giocarsi le sue carte: Danilo ha fatto
il possibile con le poche energie rimaste e ha ottenuto
un buon 4° posto".
Amareggiato
Petacchi: "Ieri ho
sbagliato io, oggi è stata la sfortuna a mettermi
fuori gioco preventivamente. Ho bucato proprio in un momento
sbagliato e non c'è stato più margine di
recupero. Davvero un peccato. Ora spero che migliori l'accenno
di bronchite che da stamattina mi causa qualche fastidio".
Un
grintoso Cunego è riuscito a limitare i
danni: "Che tappa complicata!
Vento, cadute, grande frenesia: con quello che è
successo e nella situazione nella quale mi ero trovato,
ho rischiato di perdere 10'. Grazie al supporto della
squadra, però, sono riuscito a rientrare sui primi,
dovendo però poi fare i conti con un'altra caduta
in gruppo che mi ha rallentato. Sono molto dispiaciuto
per Petacchi: è stato molto sfortunato,
avrebbe potuto essere protagonista".
A
flat stage (Amsterdam-Middelburg, 224 km) became full
of emotions thanks to the wind and the narrow roads that
caused the breaks of the bunch in many parts and some
crashes that involved top riders too (for instance Wiggins).
Lampre-Farnese
Vini's cyclists too had to face these obstacles:
Cunego lost the wheels of the bunch at 75 km to go because
of the wind and, supported by the team, he chased the
peloton reaching him with effort, before being stopped
by a bunch that, even if didn't involved him, caused the
loss of some seconds from the head of the race (he crossed
the finish line in 39th position at 46" to the winner
Weylandt).
The
Belgian rider obtained the victory in the final sprint
of only 26 cyclists: Hondo was there and he was
4th, behind Brown (2nd) and Forster (3rd).
Petacchi wasn't there because of a puncture at
40 km to go: every attempt of join again the bunch was
vain (photo) and Ale-Jet reached the arrival with a late
of 7'59" (in his group there was Simoni too).
The pink jersey is now owned by Vinokourov, Hondo
is 21st at 28", Cunego is 50th at 2'07".
"We
knew it would have been a tough stage, so we asked to
our cyclists to be together in case of troubles and it's
what they did when Damiano had problems - sport
director Fabrizio Bontempi explained - The
team performed a good chase but the bad luck hit us again
immediately again with Petacchi's puncture: Marzano was
ready to give Alessandro his wheel, since it was impossible
to reach them by car because of the narrow streets. The
chase was performed with the top effort, but our cyclists
were very tired and Htc Columbia raised the pace of the
head of the race. When we understood that Petacchi could
not join the head of the race, Hondo became our man for
the sprint: Danilo gave his best using the left energies
and he obtained a good 4th place".
Petacchi
was sad: "Yesterday I made
a mistake, but today the bad luck stopped me. I had puncture
in the worst moment and I could not do anything else than
try a very difficult chase. I hope that the beginning
of bronchitis that is gaving me trouble since this morning
will be better".
A
gritty Cunego could limited the damages: "What
a difficult stage. Wind, crashes and big chaos: because
of all these troubles and in the situation I found myself
during the race, I could have lost 10'. Thanks to the
support of the team I could join again the head of the
race, even if in the final part of the stage a crash stopped
me, even if I was not involved".