STEFANO
ZANINI va a segno battendo Missaglia ed il "Kaiser-Ullrich"
nella 7ª tappa con arrivo a Montevarchi.
LA
CRONACA UFFICIALE DELLA CORSA
PARTENZA:
(Rieti
- ore 10:32 - 170 gli atleti al via; non ha preso il via
Gobbini della Colpack)
Primi chilometri ad andatura tranquilla, da segnalare una
foratura per la maglia rosa Frigo, un aggiustamento di sella
per Pantani ed il cambio della bici per Simoni. S'infiamma
la corsa di km 20: è Derame a scattare e con lui
se ne vanno Nocentini, Varriale, Piccoli, Ongarato, Strazzer,
Gualdi, Pefia, Secchiari, John Fredy Garcia e Bossoni. Gruppo
che non dà comunque spazio (massímo vantaggio
12"): in discesa verso Temi tornano tutti assieme. Media
prima ora: 34,900 km/h. Ancora scatti e controscatti ma
dopo qualche chilometro quiete in gruppo. Da segnalare la
"visita-parenti" per Cipolliní (a Sangemini, km
44) ed il cambio di bicì prima ancora dì Simoni,
poi di Di Grande. Nulla da segnalare. Media dopo due
ore: 3'3,350 km/h.
Intergiro-Dotazione 'Fiat" (Marsciano - km 95,6)
: passaggi: Strazzer, Klerneneic, Hondo, Leoni, Conte,
Piccoli e gli altri. Media all'Intergíro: 32,454
km/h. Subito dopo l'Intergiro, altra "visita parenti'':
è il turno di Balian accompagnato da Marin. Nulla
da segnalare. Media dopo 4 ore: 31,900. km/h. Un
rìtiro in zona rifornimento: abbandona Mateos Perez
(Cpk). Dopo la quinta ora, la media è di 32,050 kmlh.
Sempre la Fassa Bortolo a condurre.
Dopo un primo sussulto per uno scatto di Manzoni (subito
ripreso), è a Torrita di Siena (k-m 170) che sì
"apre" la corsa. Allunga Ferrarì a cui si accodano
Varrìaìe ed Eeckhout, ad inseguire altri quattro:
Nocentini, Lunghi, Manzoni ed Andrie. In gruppo è
la Liquigas a guidare l'ínseguimento. Al km 183 di
corsa si ricompattano in sette davanti, il gruppo insegue
a 34". Al cartello dei 50 km all'arrìvo, caduta nel
plotone (tutti ripartono); coinvolti Serri, Gobbi, Pichon,
Romano, Gualdi, John Fredy Garcia e Leaper, S'avvicina il
gruppo e prima del ricongiungimento è Eeckhout a
rilancíare da solo A Rapolano Terme, Eeckhout si
aggiudica un tv occasionale con 8" su Baldato ed il gruppo.
Appena fuori Rapolano, tornano tutti assieme. Ci prova D'Hollander,
poi raggiunto da Perez Cuapìo. Media dopo 6 ore:
34 km/h. Poco spazio per i due battistrada (massimo 24")
e prima dell'inizio della salita al gpm di giornata tornano
tutti assieme (a vuoto un contrattacco di Faresin). In salita,
attacco di Rebellin e Garzelli.
Gpm-Dotazione "Banca Popolare di Novara"
(Valico di Monte Luco - km 222,9 - 834 m - 2ª categoria)
I
passaggi: Garzelli e Rebellin anticipano di 12" Fredy Gonzalez
e tutta la prima parte allungata del gruppo (sventato poco
prima del culmine un attacco di Savoldelli). In discesa
si riportano sulla coppia davanti prima Azevedo, poi Savoldellí
e Luttenberger ed ìnflne tutta la prima parte del
gruppo (una quarantina di corridori); da registrare la caduta
di Simeoni della Cantina Tollo. Uomini della Mapei a fare
l'andatura, stoppato un tentativo di Solaun. Volata.
ARRIVO
(Montevarchi - Viale Matteotti - km 239)
Vince Zanini davanti a Míssaglia, Ullrich, KessIer,
Belli, Pichon e gli altri.
Tempo
del
vincitore 6h48'02", alla media di 35,144 km/h.
Il profilo di Fabio Balbi
MONTEVARCHI
26 maggio '01: La
sua ultima ed unica vittoria al Giro d'Italia risale al
1994 quando s'impose all'ultima tappa. la Torino- Milano
(198 kM) precedendo l'uzbeko Diamoldine Abdoujaparov
e gli italiani Roberto Pagnin, Giovanni Lombardi
e Fabrizio Fontanelli. A distanza di sette anni,
il varesino Stefano Zanini, nato il 23 gennaio 1969
e portacolori della Mapei, ritorna sul gradino più
alto del podio ad una tappa della corsa rosa, lui che nel
1996 riuscì, per un giorno, a vestire la maglia rosa.
E' successo quest'oggi, alla Rieti-Montevarchi che, con
i suoi 239 chilometri, sancisce la tappa più lunga
dell'edizione 2001 del Giro d'Italia. Una vittoria cercata
dalla Mapei ma soprattutto da Zanini, vincitore l'anno
scorso nell'ultima tappa del Tour de France, con arrivo
ai Campi Elisi, battendo in volata il tedesco Erik Zabel
e Roman Vainsteins. Grande finisseur ma straordinario
velocista. Si è capito subito che era lui l'uomo
da battere. D'altronde, nel gruppo di testa, non era rimasto
neanche un velocista puro. La scalata al monte Luco, ha
fatto le giusta selezione. Nessuno degli uomini di testa
ha perso terreno. I velocisti, invece, sì. Su quella
salita di 8 chilometri, con una pendenza media attorno al
6% (alcuni tratti si arrivava anche al 10%) i primi a muoversi
sono stati Davide Rebellin ed il vincitore del Giro
d'Italia dell'anno scorso, Stefano Garzelli. Il migliore
è sicuramente Rebellin. Garzelli, a
tratti, sembra anche far fatica a tenere la scia dell'uomo
di punta della Liquigas. Dietro il gruppo dei migliori,
tiene il divario attorno ai 20". Massimo vantaggio
dei fuggitivi 26 secondi. Ad un chilometro dal Gpm, dal
gruppo scappa Paolo Savoldelli. In cima, il duo Garzelli
e Rebellin, transitano con 13" su Freddy
Gonzales, Savoldelli, Azevedo e Luttenberger.
Subito dietro il gruppo. Nella discesa verso Montichiari,
il primo ad agganciarsi al duo di testa è Gonzales.
Poi Savoldelli. A 10 km dalla conclusione, si registra
un gruppo compatto. All'appello mancano il tedesco Ullrich
e lo svizzero Camenzind. I due rientrano a 3 km dal
traguardo. Iniziano i preparativi per la volata finale.
Davanti la Mapei. Un grande lavoro lo svolge Nocentini,
ciclista che ci tiene a mettersi in evidenza sulle strade
di casa. Dietro Noè, Lanfranchi e Garzelli
che si veste del ruolo di gregario. Ultimi 500 metri
parte Simoni. Camenzind fa il buco. Gli uomini
Mapei sono molto attenti. Ai 300 metri davanti al gruppo
c'è Garzelli; alla sua ruota Zanini.
La scena è simile ad una tappa del recente Giro dei
Paesi Baschi. Garzelli tira la volata a Zanini.
E, come allora, il finale è lo stesso. Primo è
Zanini che raccoglie il suo ventottesimo successo della
carriera. Dietro al vincitore Missaglia ed un redivivo
Ullrich.
Stefano Zanini è felice; sorridente. Il suo
commento dopo la gara.
: "Ho sofferto moltissimo
in salita. Sono stato favorito che il secondo tratto presentava
alcuni saliscendi e sono riuscito a rientrare. Nel finale
devo solo ringraziare i miei compagni di squadra. Nocentini,
Noè, Lanfranchi e Garzelli.
Hanno svolto un lavoro straordinario. E, questa vittoria,
la dedico a loro."
E' venuto al Giro per aiutare Garzelli ed invece
oggi si sono invertite le parti.
: "Sono venuto al Giro con
la convinzione, la mia e dell'intera squadra, di aiutare
Garzelli. Quest'oggi si è presentato un programma
diverso ma, anche questa volta, la squadra ha dimostrato
grande compattezza. Come sempre. Una vittoria che dà
ulteriore morale, tranquillità e sicurezza a questa
società".
Le interviste procedono di grande fretta. Spicca, su tutti,
la maglia rosa Dario Frigo in compagnia della moglie
Susanna.
: "Ogni giorno deve lottare
per difendere questa maglia. Oggi abbiamo visto i tentativi
di Rebellin e Garzelli. Dietro eravamo molto
indecisi sul da farsi. Un pò tutte le squadre. Poi
in discesa, a rotta di collo, siamo rientrati. Non è
stata una salita impegnativa. Quelle decisive arriveranno
più avanti. Ma è stata la dimostrazione che
non puoi mai stare tranquillo".
Spazio, infine, all'abruzzese di Spoltore, l'attuale maglia
verde Danilo Di Luca, impressionato del terzo posto
del tedesco Ullrich.
: "Terzo Ullrich? Proprio
non me l'aspettavo che facesse la volata. La tappa? Non
conoscevamo nè la salita, nemmeno la discesa. Una
tappa movimentata solo nel finale. All'inizio il ritmo è
stato veramente blando, tranquillo. Siamo partiti molto
piano. Oggi è stata una tappa movimentata ma, il
Giro d'Italia, non è ancora iniziato. Fondamentale
sarà la tappa del Pordoi".
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