Di
Andrea Magnani
Sanremo,
6 giugno 2001 - Il
veronese compagno di squadra di Ivan Gotti nel Team
Alessio è stato il protagonista nelle fasi finali
del Circuito dei Fiori di Sanremo. La corsa condotta
in tutta tranquillità dai reduci delle salite dolomitiche
e all'indomani del giorno di riposo, si è animata
in vista del 2° G.P.M, posto al Passo di Ghimbegna a
898 metri s.l.m. Dopo le prime scaramucce, risoltesi in
breve tempo, causa la sostenuta andatura del gruppo di testa,
nei quali pedalavano tra gli altri, la maglia rosa, Simoni,
il rivale Frigo, Danilo Di Luca e un Jan
Ullrich, ogni giorno sempre più in forma, si
sono visti scattare, prima Caucchioli e poi Azevedo
che si sono involati nella tortuosa discesa di 25 km che
conduce alla città del Festival. Caucchioli alla
fine ha sorpreso il portoghese della Once, protagonista
nella maggior parte delle tappe del Giro, anticipandolo
allo sprint con uno scatto che gli è valso il secondo
successo nella corsa rosa.
Caucchioli che viene soprannominato il "piccolo
chimico" per i suoi studi all'università di
Padova, è al terzo successo da professionista. L'altro
protagonista della giornata è il campione olimpico
Jan Ullrich, che ha animato le fasi dell'inseguimento
e con l'aiuto del compagno Kessler è scattato
all'ultimo chilometro per conquistare il terzo posto, battendo
Gianni Faresin.
In
classifica, nulla di invariato, con Simoni, saldamente
in maglia rosa davanti a Frigo. Novità invece
sul fronte doping:il Team Alexia Alluminio, ha fermato francese
Pascal Hervè, risultato non negativo a un
controllo antidoping sull'Epo effettuato alla vigilia della
partenza del Giro. Stessa sorte è toccata a Riccardo
Forconi, della Mercatone Uno-Stream Tv che ha abbandonato
prima del via della tappa odierna. Ritirato dalla corsa
anche Endrio Leoni, a causa dell'influenza con tracheite
che lo ha colpito durante la giornata di riposo. Domani
i 143 corridori rimasti in carovana, affronteranno la tappa
più dura del Giro, con la cima Coppi nei 2511 metri
del Colle Fauniera, ed il temuto arrivo al Santuario
di S. Anna di Vinadio.
TERZA
DOPPIETTA AL GIRO: I FIORI DI SANREMO A PIETRO CAUCCHIOLI
L'universitario veronese è
il vero uomo nuovo del Giro e del ciclismo italiano
IL PUNTO di Michele Lugeri
Roma,
6 giugno 2001 - Guai
a definirla "Armata Brancaleone" o "Squadra
Rivelazione". La Alessio è solamente una squadra
GS2, ma ha riscosso tanti successi sulle strade di mezza
Europa da far impallidire budget miliardari e sponsor multinazionali.
I nomi di Leoni, Ivanov, Shefer, Gajicic
ed ora di Pietro Caucchioli sono stati impressi negli
albi d'oro di preziose corse: tappe alla Tirreno-Adriatico,
il Giro dell'Appennino, ora il Giro d'Italia.
E resta il rimpianto, Avvocato Castellano, di non
aver invitato gli uomini di Bruno Cenghialta alla
Milano-Sanremo: Endrio Leoni aveva pronto il colpo
del ko contro Erik Zabel, dopo averlo steso al tappeto
due volte in Italia ed una in Spagna.
Ma il ciclismo, romantico come non mai, porta alla consacrazione
sugli altari del Giro, e proprio nella città dei
fiori, un altro giovane corridore dell'Alessio nato ad Oppeano,
nella Bassa Veronese venticinque anni fa.
Se la vittoria di Reggio Emilia può essere considerata
una sorpresa, questo bis di Sanremo arriva dopo le dignitose
prestazioni del week-end alpino e della cronometro di Salò.
Se dieci giorni fa la vittoria era stata dettata dalla tenacia
con cui Caucchioli aveva partecipato ad una fuga
temeraria partita da lontano e mantenuta in vita coi denti
fin sul traguardo, l'imposizione di oggi è frutto
di una tattica che grazie, all'aiuto del kazako Shefer,
ha imposto il controllo della corsa nella fase cruciale,
farcita di scatti nel tracciato tortuoso del circuito.
Ai tentativi di Azevedo, Sgambelluri, Lunghi
- sempre in prima fila i ragazzi della Colpack - e di
Danilo Di Luca, ha risposto in modo quasi definitivo
l'azione del veronese.
Ma la picchiata verso Sanremo è densa di emozioni:
alle spalle di Caucchioli, proprio come a Reggio
Emilia, il più attivo è il portoghese Azevedo,
che si lancia a velocità folle all'inseguimento.
E' più prudente Caucchioli, aggrappato alle
leve dei freni su ogni tornante.
Più temerario il lusitano, che frena molto poco.
Ma quando si vede costretto a mordere i cerchioni è
perché cerca disperatamente di non finire nel burrone.
Tanto insiste Azevedo che si riporta sul battistrada,
ma solo per assistere allo spunto vincente del compagno
di fuga.
Podio impreziosito dal terzo posto di Jan Ullrich,
che precede il gruppo dei migliori in questo finale convulso.
Complice il chilometraggio breve, il Campione Olimpico non
si è nascosto col continuare il suo allenamento per
il Tour de France; peccato per lui che quando aveva avuto
intenzione di aggiudicarsi una tappa, quella a cronometro
di Salò, si è aperto il cielo rovesciandogli
addosso una tempesta di acqua e vento.
Nasce quindi un nuovo campione per il nostro ciclismo? Pietro
Caucchioli sta dimostrando in una corsa a tappe di saper
vincere corse nervose che presentano ogni tipo di terreno,
annunciandosi come uomo completo adatto alle corse di un
giorno che sa anche difendersi in tre settimane di competizione.
In questi giorni che vedono la maturazione definitiva di
Simoni e Frigo, ma anche lo sbiadirsi della
figura di Savoldelli - assente in questo Giro d'Italia
- e del declino di Marco Pantani - dodici minuti
di distacco maturati nell'ultima mezz'ora - sorge la stella
di questo ragazzo discreto, serio studente e corridore vincente
che sa commuoversi sul traguardo.
Domani
il Giro d'Italia potrebbe mettere la parola fine alla sfida
tra i due antagonisti, che oggi hanno fatto corsa parallela
sempre nelle posizioni di testa. Sapremo se la corsa vivrà
nel testa a testa tra Simoni, Frigo e i quindici
secondi che li separano o se i diavoli delle salite come
Gonzales, Buenahora, Contreras e Perez
Cuapio infiammeranno la sfida già dal primo colle,
quello di Nava, facendo scaturire qualche sorpresa.
Faranno da sfondo le montagne e le valli piemontesi della
Provincia Granda cuneese e le immancabili centinaia di migliaia
di appassionati e praticanti che già si sono incontrati
alla base del Fauniera, di Sant'anna di Vinadio e di Pratonevoso,
dove vinse Garzelli lo scorso anno, provenendo da
ogni parte d'Italia per correre la prova nazionale unica
del campionato di cicloturismo Borgo San Dalmazzo, proprio
un mese fa.
ULTIM'ORA:
I NAS SETACCIANO IL GIRO. I CORRIDORI MINACCIANO L'ABBANDONO
D-Day: su ordine delle Procure di
Padova e di Firenze perquisizioni a tappeto negli alberghi:
volano siringhe dalle finestre.
Roma,
7 giugno 2001 - Si
sparge l'eco della notizia di perquisizioni estese non solo
alle squadre, ma anche ad altri mezzi della carovana, da
parte dei Carabinieri dei NAS proprio mentre ricorre l'anniversario
dello sbarco in Normandia.
Non solo: con Pascal Hervé (Alexia) e Riccardo
Forconi (Mercatone Uno-Stream) sale a tre, con Barbero
(Lampre-Daikin), il numero dei corridori auto-sospesi dal
Giro per "non-negatività",
Cosa sta accadendo? E' forse il momento della liberazione
del ciclismo dal doping? della vittoria sulle sostanze che
oggi danno gloria, fama e vittoria e domani forse la morte?
Sembra che all'ora x dell'operazione siano volate dalle
finestre medicinali e siringhe.
Una cosa è sicura: solo il mondo del ciclismo vive
un assedio tale. Mai negli altri sport si sono verificati
controlli all'alba o perquisizioni al setaccio. Il calcio
viene timidamente osservato, il tennis dorme sonni tranquilli.
Personalmente credo che tutto ciò sia una fortuna.
Se la cultura del doping verrà un giorno debellata
proprio a partire dal nostro sport, allora quel giorno saremo
tutti più fieri.
Intanto i telegiornali annunciano che per protesta i corridori
potrebbero non partire alla tappa di domani: proprio nella
giornata decisiva scoppia il caos.
A domani mattina con nuovi aggiornamenti sui fatti e, speriamo,
sugli avvenimenti agonistici.
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