IVAN
QUARANTA HA VINTO LA 5ª TAPPA RISOLTA ALLO SPRINT
DAVANTI A CIPOLLINI E DI BIASE
IL PUNTO Di Michele Lugeri
Nettuno
(Roma), 24.05.2001
SHOW
DEGLI SPRINTER, IVAN QUARANTA SU TUTTI
Finalmente si esibiscono i velocisti
puri sul lungomare di Nettuno
E'
il ventiquattro maggio e i fanti italiani scacciano il
nemico germanico dalla linea d'arrivo. Ma un eventuale
tripletta di Danilo Hondo non era nell'aria: oggi
il terreno favoriva i felini delle volate. E il Ghepardo
ha battuto il Re Leone.
Vince dunque Ivan Quaranta la quinta tappa da Avellino
a Nettuno,
una lunga tappa di duecentoventinove chilometri vissuta
sulla lunga fuga di Casarotto e Gobbi. I
due sfiorano i nove minuti di vantaggio, ma la rimonta
del gruppo avviene inesorabile grazie alla spinta della
Saeco-Macchine per Caffè,
dell'Alexia e della Fassa
Bortolo che protegge la sua maglia rosa affidata
alle spalle di Dario Frigo.
Più degli attacchi e delle fughe possono le cadute.
Troppe le distrazioni e troppi sull'asfalto i resti di
carbonio delle forcelle infrante. Cade Perez, il
colombiano della Panaria-Fiordo
pare perseguitato nei finali di tappa.
Panico anche in casa ONCE:
sfiorata la tragedia con la rovinosa caduta di Garcia
Rodriguez mentre era alle prese con un intervento
volante del proprio meccanico. Una buca o un infido tombino
lo fanno volare ad un palmo dalle ruote dell'ammiraglia
e di quelle di una moto della Rai: abrasioni, pantaloncini
strappati e via così, natiche al vento, come se
non fosse successo nulla, alla ricerca della coda del
gruppo. Marino Lejarreta, ds della ONCE,
ha visto sparire il suo corridore all'improvviso ma c'è
poco tempo da concedere allo spavento: il Giro chiama
il suo Olano a protagonista, non si può
pensare ad altro.
Il grande lavoro delle squadre viene ripagato: lo sprint
regale, sul lungomare in leggerissima ascesa, vive sullo
scontro aperto tra i big. Rimasti presto esposti al vento
Cipollini e Quaranta si sfidano a duello.
E' il cremasco ad aggiudicarsi la tappa in un modo per
lui atipico, visto che predilige gli sprint affollati
dove piazza le sue serpentine negli ultimi metri.
"Avevo pensato alla vittoria,
ma quando siamo passati a Terracina dove ho vinto
l'anno scorso, ho dato un'occhiata al lungomare e ho assunto
più convinzione". Per Quaranta
vincere davanti a Mario Cipollini, poi è
una gioia maggiore: "finché
corre Cipollini, lui è il numero uno di
tutti noi. Battere un campione come lui, di cui avevo
un poster in camera, è una gioia ancora più
grande".
Grandi complimenti anche alla squadra, l'Alexia
con Marco Villa su tutti, ha pilotato Ivan Quaranta
in testa in tutta sicurezza. L'affidabilità dei
propri compagni è poi rinsaldata da un'amicizia
di lunga data proprio col grande pistard.
Testa della classifica:
Dario Frigo, in rosa, appare sereno, forte della
sua squadra e dell'incitamento della gente del sud. Davanti
a migliaia di spettatori qui sull'arrivo di Nettuno, e
lungo le strade campane, "dopo
tante volte che sentivo incitare il nome di Cipollini,
Gotti, Pantani ho finalmente sentito pronunciare
il mio".
La maglia rosa, questo si sa, moltiplica le forze dell'uomo
che la indossa. Frigo non è preoccupato
per tutti chilometri che ha già percorso quest'anno:
è da marzo che coglie grandi affermazioni. Ma questo
non lo ha logorato fisicamente - pronto il suo recupero
- né psicologicamente. Le maglie conquistate a
Nizza e al Romandia lo hanno allenato al
simbolo del primato.
Avversari? Sappiamo di Garzelli, Pantani (per
Frigo non dicono nulla i trentadue secondi persi
a Montevergine), Di Luca. Poco sa Frigo
di Olano: lo teme nella cronometro di Salò.
Ma forse l'avversario che teme di più è
l'ultima settimana, l'incognita dello stato di forma e
la raccolta delle forze che i grandi Giri a tappe richiedono
ai loro campioni proprio nell'ultima settimana cruciale.