Prova
in linea maschile cat. junior Vince
Oleksandr
Kvachuk
Prova
in linea femminile cat. elite Vince
Rasa Polikeviciute
1°
Oleksandr
Kvachuk
(Ukr)
2.58.43 (40.62 km/h)
1°
Rasa
Polikeviciute(Ltu)
3.12.05 (37.80 km/h)
2°
Niels
Scheuneman (Ned) 1.07
2°Edita
Pucinskaite (Ltu)
3°
Mathieu Perget (Fra)
3°Jeannie
Longo-Ciprelli (Fra)
.
JOLANDA
POLIKEVICIUTE SI VESTE DELL'IRIDE
prosegue
la stagione d'oro delle ragazze lituane: tre titoli in quattro
anni
di
Michele Lugeri
Roma,
13 ottobre 2001 - Gran
bella gara il mondiale femminile, un grande spettacolo agonistico
fondato sull'attacco della squadra lituana alla dittatrice
Jeannie Longo.
La
corsa si accende quando decide la campionissima francese:
a tre giri dalla fine il gruppo di quaranta atlete si screma
e ne restano una quindicina appena al comando. Tra queste
tre azzurre con Fabiana Luperini finalmente protagonista
fino in fondo e battuta dalla forza delle avversarie e non
dalle sue paure che puntualmente l'hanno assalita ad ogni
competizione mondiale.
Ma
davanti la Longo non arresta la sua spinta sui pedali:
sguardo fisso all'asfalto non reca attenzione a nessuna delle
sue avversarie e prosegue a tirare senza chiedere alcun cambio.
Cedono
le nostre, cede la Ziliute con Jolanda Polikeviciute;
ma sono la gemella Rasa e la Pucinskaite che
tengono testa alla francese insieme alla Brandli, in
cerca del riscatto dopo l'amaro argento della crono.
Anche
stavolta è l'ultimo falsopiano a fare la selezione
finale: all'ennesimo scatto della Longo che parte dal cuore
del gruppetto di testa risponde però la campionessa
di Verona 1999, Edita Pucinskaite che proprio sul falsopiano
affonda il colpo portando via il terzetto che si gioca il
podio.
Alle
spalle inseguono disperate la Brandli e le altre ragazze
veloci in cerca di una volata, come la tedesca Arndt.
l'olandese Melchers e la svedese Ljungskog
mentre Fabiana Luperini tenta un impossibile ricongiungimento.
Via
giù per la discesa, con la Longo che non rinuncia ai
cambi: una grande atleta come lei non teme neanche la morsa
delle lituane e conosce l'importanza della conquista di una
medaglia. Grazie a questa collaborazione le fuggitive mantengono
sei miseri secondi che sono sufficienti per disputare la volata
in solitudine.
Rasa
Polikeviciute
in maglia iridata
Nessun
tatticismo, le ragazze si presentano lanciate fino ai cento
metri finali dove la spunta all'ultimo colpo di pedale Rasa
Polikeviciute sulla compagna Pucinskaite e Jeannie Longo,
micidiale ed insidiosa su ogni terreno, anche in volata.
Nono
posto per la prima delle azzurre, la titolata Alessandra Cappellotto.
Tre
titoli in quattro anni è il ricco bottino della squadra
femminile lituana che prosegue la striscia di successi inaugurata
da Diana Ziliute nel 1998, senza dimenticare però
anche i Tour della Pucinskaite, la Coppa del Mondo della stessa
Ziliute e il bronzo olimpico della crono di Sidney per la
stessa Rasa.
Ed
in questa competizione, finora, la Lituania ha conquistato
un oro, un argento e due bronzi juniores tutti tra le ragazze,
ma domani toccherà farsi valere ad un certo Rumsas,
ottimo corridore che quest'anno è stato sacrificato
un po' troppo in casa Fassa Bortolo. Tanto per cambiare
un altro avversario in più grazie alla rivalità
dei nostri club e dei nostri artigiani che finora hanno fatto
incetta di titoli e medaglie ma con atleti ucraini, atlete
lituane e svizzere.
A
domani, con l'ultimo atto di questi bei Campionati del Mondo
di Lisbona.
LISBONA,
13 ottobre 2001 - Nella prova in linea riservata alla
categoria juniores maschile si è imposto con un'azione
da grande fuoriclasse ancora una volta un atleta ucraino.
Si tratta di Oleksandr Kvachuk che ha dominato la gara
andando all'attacco nel terzultimo dei 10 giri del circuito
del Monsanto, per complessivi 121 chilometri.
In
quel momento davanti c'era un sestetto in fuga fin dal 3°
giro, composto dall'olandese Poels, il francese Claude,
il polacco Kolendo, lo spagnolo Sanchez, il
russo Belov e il danese Brechell.
In
seguito rimanevano davanti solo Sanchez e Brechell
mentre Kvachuk riprendeva via via tutti i fuggitivi,
loro compresi e proseguiva diritto verso l'arrivo e la meritatissima
maglia iridata.
Al
secondo posto, staccato di di 1'12'' ha indossato la medaglia
d'argento l'olandese Scheuneman, mentre quella di bronzo
è stata assegnata al francese Perget.
Per
un altro ucraino allevato in Italia che vince il mondiale,
un'altra delusione per i colori azzurri, i quali con Francesco
Failli, Luca Ricciardi e Luca Conati, quest'ultimo
generosissimo nel promuovere l'inseguimento del gruppo e vincitore
della volata di consolazione, non hanno centrato una medaglia
che era alla loro portata.
LISBONA,
13 ottobre 2001 - La
lituana Rasa Polikeviciute ha vinto la prova femminile
elite dei campionati del mondo di Lisbona, al termine di un
finale al cardiopalmo che ha visto le tre medagliate, giungere
sul traguardo con il fiato delle inseguitrici dietro le spalle.
Le connazionali Polikeviciute e Pucinskaite con
la intramontabile Longo, hanno regalato grandi emozioni,
quando nell'ultimo giro erano andate in fuga beffando le altre
favorite, l'olandese Mirjam Melchers, la tedesca Judith
Arndt , la svizzera Nicole Brändli, la svedese
Susanne Ljungskog, la lituana Diana Ziliute
ed anche tre delle cinque azzurre, Fabiana Luperini,
Marianna Lorenzoni e Alessandra Cappellotto.
La
corsa di 121 km con 10 giri all'interno del parco naturale
di Monsanto, si è svolta senza particolari sussulti
fino all'ottava tornata, quando nella 2ª salita di 1600
metri di lunghezza che sfocia in un lungo falsopiano, Jannie
Longo ha aperto le danze, tanto che la selezione è
arrivata subito. Solo le migliori, in tutto una decina, sono
rimaste incollate alla francesina dalle gambe d'oro.
Rimanevano
cosi' piantate col cuore in gola, prima la Cappellotto
poi la Lorenzoni, a lungo in testa a dettare il ritmo
per le compagne di squadra. Solo la Luperini tentava
una reazione, ma senza successo, tanto che all'ultimo giro,
imboccando la prima salita, il gruppo con la Longo,
Pucinskaite, Arndt, Polikeviciute, Melchers,
Brändli, Ljungskog aveva un vantaggio di
1 minuto sulle inseguitrici.
A
questo punto il colpo di scena: le battistrada, nelle due
salite hanno rallentato per controllarsi, favorendo così
il recupero delle inseguitrici tanto che da dietro in cima
all'ultima salita, la Luperini poteva scorgere le fuggitive.
Sarebbero
bastati altri 500 metri di salita per permettere il ricongiungimento,
ma Jannie Longo che oltre a forza e grinta da vendere
ha una esperienza tattica ineccepibile, ha sorpreso tutte
in cima al Gpm. Ne è nato così un inseguimento
da brividi negli ultimi 4 km, fra il terzetto Longo-Pucinskaite-Polikeviciute
e le beffate ex compagne di fuga,Arndt,
Melchers, Brändli e Ljungskog.
Grazie
alla collaborazione offerta dalla Longo, battuta in
partenza con due compagne di fuga lituane, le tre battistrada
si sono gettate a capofitto sul traguardo con un sprint capolavoro
vinto dalla lituana Polikeviciute, sulla connazionale
Pucinskaite e la francese Longo.
Certo
è che dopo essere stata la madrina della prima fuga
e di quella decisiva, a Jannie Longo la sua medaglia
di bronzo risplenderà anche d'oro: senza la campionessa
francese, le lituane probabilmente si sarebbero dovute arrendere
a delle atlete veloci come la Arndt o la Brändli.