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LA CRONACA -
Lisbona,
11 ottobre 2001 -
Dopo l'oro nella cronometro mondiale del'99 e quello
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ULLRICH
in azione
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olimpico
su strada di Sydney 2000, Jan Ullrich è salito
ancora sul gradino più alto del podio oggi a Lisbona.
Grande corsa per Kaiser Jan che nel primo dei due giri
della prova iridata ha controllato l'azione dei sui principali
avversari, il colombiano Botero, diventato un protagonista
di questa specialità resa particolarmente dura dalle
salite affrontate due volte e l'asso dei cronoprologhi, l'inglese
David Millar, transitato con il tempo migliore su tutti
i rilevamenti del percorso.
Ullrich
sembrava battuto e mulinava pesantemente il suo 54/11, rapporto
che solo la sua potenza può sostenere e quando a 6
km dall'arrivo, all'ultimo rilevamento, inseguiva Millar
a 10'', ha messo il turbo in discesa nello stesso momento
in cui l'ungherese Bodrogi lo superava.
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MILLAR
in azione
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Sicuramente
il campione di Rostok non ha voluto stravincere la corsa;
col pensiero proiettato sulla prova iridata di domenica, avrà
aperto il gas solo all'80%, almeno fino agli ultimi 5 km,
quando Bodrogi, stimolandolo nell'orgoglio
lo ha aiutato a concludere con un testa a testa ungaro-tedesco,
permettendogli di rimontare il gap su Millar e di chiudere
nel segno del successo con sei secondi sul cronoman inglese
e 11 sul fuoriclasse colombiano.
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BOTERO
in azione
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Bodrogi
ha poi concluso 5° ad 1 minuto davanti alla sorpresa della
Vuelta, l'americano e compagno di squadra di Armstrong,
Levi Leipheimer, giunto a
24''.
Purtroppo
in linea con le previsioni, cioè male, gli italiani
anche a causa di una disciplina, quella del cronometro, troppo
trascurata in Italia. I nostri scudieri, Nardello e
Pinotti sono giunti rispettivamente 24° e 25°;
il campione d'Italia ha accusato un ritardo di 3'34'' mentre
l'ingegnere di Bergamo 3'36''.
Questa
affermazione di grandezza del campione tedesco pesa già
come un macigno sui sogni di vittoria degli italiani che da
molti anni aspettano di portare a casa l'iride del primato
mondiale su strada.
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IL COMMENTO -
PUNTUALE
COME UN CRONOMETRO KAISER JAN VINCE IL SUO SECONDO TITOLO
IRIDATO
ed intanto tre giri di prova fatti per
domenica...
di
Michele Lugeri
Roma,
11 ottobre 2001 -
Prende bene le misure del circuito del Monsanto, Jan Ullrich.
Così bene da sovvertire in extremis una classifica
che lo vedeva addirittura a giocarsi un posto sul podio con
l'americano Lepheimer fresco del rodaggio di prestigio
della Vuelta.
Invece Ullrich riesce a dominare a colpi terribili
di 54x11 la discesa finale fino a divorarsi l'ultimo chilometro
in appena una cinquantina di secondi. Grazie però,
e bisogna essere riconoscenti..., anche alla praticissima
presenza del giovane ungherese Laszlo Bodrogi che "casualmente"
offre un comodo punto di riferimento al campione tedesco proprio
nel momento dello sforzo supremo che ha valso la vittoria
per il Kaiser.
Sempre indietro nei vari punti di rilevamento, Ullrich
ha invece dimostrato un'ottima resistenza con un finale in
crescendo che gli ha permesso di superare sia il colombiano
Santiago Botero, ormai cronoman affermato, che il tenace
britannico David Millar.
Questi tre uomini protagonisti delle grandi corse a tappe,
con Leipheimer, hanno praticamente corso a sè
questa competizione che sia pur affascinante è comunque
priva di un numero tale di protagonisti capaci di infiammare
la gara.
Millar, bava alla bocca all'arrivo, si mangia in discesa
tutto il vantaggio tenacemente costruito per trenta chilometri,
pagando lo scotto di aver scelto una bici poco areodinamica.
Botero, asciutto ma massiccio, fa fruttare le sue nuove
doti di cronoman regalando alla sua Colombia la prima sospirata
e meritata medaglia nella storia dei mondiali.
Bodrogi, terzo a Plouay, chiude bene al quinto posto,
mentre delude il campione uscente Gonchar. Per l'ucraino
l'attenuante di quattro punti di sutura rimediati nelle ultime
gare disputate e le peripezie subite dalla sua bici persa
tra gli aeroporti e giunta appena in tempo per partire.
Lontani i nostri Nardello e Pinotti, appaiati
a cavallo del venticinquesimo posto. Per il campione d'Italia
in linea si è trattato, come ha affermato, di un allenamento
in vista della prova di domenica.
Così è stato anche per il campione tedesco in
linea: e già che c'era ha pure assaggiato il podio...
E' noto che la gara in linea non ha sempre un risultato matematico,
esatto, come può accadere nelle gare a cronometro,
ma Ullrich - forte soprattutto di una squadra ancora
fresca e tutta per se - parte già davanti a tutti in
virtù del successo e della sua potenza.
Terzo titolo mondiale, dunque, per il campione Olimpico di
Rostock dopo la vittoria tra i dilettanti nel 1993
(un giorno prima della vittoria di Armstrong...) e nella cronometro
di Treviso 1999. A questo palmarès va aggiunta anche
medaglia di bronzo - sempre crono e sempre dilettante, ma
in gara open - di Catania 1994.
E' maturo il momento del titolo più importante? della
maglia iridata che si può ricoprire di sponsor e vestire
al posto di quella Olimpica troppo candida per legge e quindi
poco redditizia?
Riusciranno i nostri eroi a vestire tutti insieme la stessa
maglia azzurra e ad onorarla?
O uscirà fuori il solito Eroe della Domenica?
Da venerdì largo dunque alle prove in linea e spazio
alle rivincite: per primo toccherà a Popovych dimostrare
il suo valore nella gara Under 23. Sabato onore per i ragazzi
Juniores e le Donne prima del Gran Finale degli Elite.