Le
20 tappe della Grande Boucle 2002 da
sabato 6 luglio a domenica 28 luglio - 3300 chilometri due
tappe e 162 km in meno dell'anno scorso
Parigi 25 ottobre 2001 -
E' stata presentata questa mattina l'89ª edizione Tour de France 2002.
La corsa francese che si correrà dal 6 al 28 luglio prossimi per un totale
3300 chilometri, esodirà dal Lussemburgo con il prologo sulla distanza
di 6.5 km. Le successive 20 tappe, saranno così divise: 10 di pianura,
1 di media montagna, 6 di alta montagna, 2 cronometro individuali per un totale
di 108 km e 1 crono a squadre di 68 km.
Sono
previsti 5 arrivi in salita e 2 giorni di riposo (16 e 22 luglio). Otto gli arrivi
di tappa inediti: Sarrebruck, Chateau-Thierry, Saint-Martin-de-Landelles,
Bazas, Lavelanet, Vaison-la-Romaine, Bourg-en-Bresse,
Regnie- Durette. Al
Tour parteciperanno 21 squadre composte da 9 corridori ciascuna che saranno selezionate
in due periodi diversi seguendo la classifica Uci in corrispondenza dei tre grandi
giri: 16 squadre saranno invitate dall'organizzazione, mentre le restanti 5, usufruiranno
delle famose "wild card" attibuibte entro il 1 maggio 2002.
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COMUNICATO
STAMPA TEAM SAECO-LONGONI SPORT Gaggio
Montano (BO), 3 giugno 2002 - E
estremamente amaro per il Team Saeco-Longoni Sport - dopo le disavventure dellultimo
Giro dItalia per i casi di positività
di Gilberto Simoni, che la squadra ha ritirato
dalla competizione per sua scelta libera e responsabile prendere atto della decisione
assunta dagli organizzatori del Tour de France
circa la revoca dellinvito alla squadra, a beneficio della formazione francese
Jean Delatour. Ho
parlato lungamente con Jean Marie Leblanc spiega Claudio Corti,
team manager della Saeco-Longoni Sport al quale ho esposto nei dettagli
lintera vicenda, e spiegato la nostra linea di condotta. Leblanc mi
ha ribadito la sua stima e considerazione, confermando tuttavia di non poter fare
a meno di escluderci dal Tour. La
società ritiene corretto evidenziare quanto segue: 1)
Pur essendo Simoni luomo
di punta, e uno dei più attesi protagonisti del Tour, non è giusto
penalizzare il resto della squadra, tra laltro comprendente elementi di
spicco come Danilo Di Luca e Mirko
Celestino. Va inoltre ribadito che in nessuna comunicazione ufficiale
degli organizzatori del Tour linvito alla squadra era stato vincolato alla
presenza di Gilberto Simoni. 2)
Rifiutare la squadra significa implicitamente configurare una sua qualche
corresponsabilità nella vicenda doping che ha coinvolto Simoni. Il che
è offensivo, oltrechè smentito dalla posizione ufficiale
già assunta dal team, che ha sospeso latleta dallattività
e dagli emolumenti dimostrando una volta di più la propria correttezza.
Ciò significa che era sicuramente giustificato un veto alla presenza di
Simoni al Tour de France, non a quella del Team Saeco-Longoni Sport. 3)
Se la decisione, come lasciano intendere gli organizzatori francesi, è
ispirata ad un principio di etica sportiva, non si capisce perché altre
squadre e altri corridori rimasti coinvolti in casi di doping altrettanto gravi
se non di più, almeno in senso sportivo, di quello di Simoni - potranno
regolarmente disputare il Tour de France, ivi compresa la formazione prescelta
per sostituire la Saeco-Longoni Sport. 4)
Il modo estremamente sbrigativo con cui è stata assunta la decisione lascia
immaginare che gli organizzatori abbiano subito pressioni di carattere extra-sportivo
tali da indurli a revocare una scelta da loro liberamente assunta. Considerando
il gravissimo danno ricevuto, il Team Saeco-Longoni Sport
facendo riferimento alle norme regolamentari ed a quanto previsto dagli accordi-quadro
esistenti tra lassociazione internazionale dei gruppi sportivi e la
Societè du Tour de France, ritiene tale decisione inaccettabile,
affrettata e priva di adeguate motivazioni, e rende noto che farà quanto
nelle sue possibilità per difendere quello che considera un diritto acquisito. |