CAMPIONATI
DEL MONDO CICLISMO SU STRADA - ZOLDER - BELGIO
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Prova
in linea femminile cat. juniores
Vince Suzanne
De Goede
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Prova
in linea maschile cat. under 23
Vince Francesco Chicchi
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1°
Suzanne De Goede (Olanda)
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2°
Claudia Stumpf (Germania)
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3°
Monica Holder (Svezia)
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PROVA
in linea junior FEMMINILE
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L'arrivo
della prova femminile junior
© Photo Michele Lugeri
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L'olandese
Suzanne De Goede, vincitrice della prova junior donne
© Photo Andrea Magnani
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Il
podio ©
Photo Michele Lugeri
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L'olandese
Suzanne De Goede, con la maglia iridata
© Photo Michele Lugeri
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Monia
Baccaille all'arrivo
© Photo Andrea Magnani
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Le
italiane all'arrivo ©
Photo Andrea Magnani
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Monia
Baccaille ©
Photo Andrea Magnani
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La
medaglia d'argento: la tedesca Claudia Stumf ©
Photo Michele Lugeri
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La
medaglia di bronzo: la svedese Monica Holer ©
Photo Michele Lugeri
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PROVA
in linea under 23 MASCHILE
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Francesco
Chicchi brucia tutti sul traguardo under 23 ©
Photo Michele Lugeri
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Francesco
Chicchi fotografato subito dopo l'arrivo ©
Photo Andrea Magnani
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Francesco
Chicchi festeggia all'arrivo ©
Photo Andrea Magnani
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GARA
DA BRIVIDO: CHICCHI SBANCA ZOLDER
drammatica
caduta in volata: Fabio Borghesi frana a terra sotto gli occhi di
sua madre
di Michele Lugeri
Hasselt
- Zolder, venerdì 11 ottobre 2002 - La febbre mondiale sale ed arroventa
i pedali con le gare su strada.
Il copione prevede la sfida dei
giovani under 23, il canovaccio è il solito: pronti, via e già fuga.
Gli attacchi si susseguono senza
sosta, ma questo percorso così pianeggiante e così scorrevole non
permette a nessuno di scappare dalle grinfie del gruppo.
Così, stranamente, la corsa si
siede, si tranquillizza. I corridori prendono fiato e procedono compatti,
tenendo a bagnomaria gli ultimi temerari che si avventurano in avanscoperta.
Ma non è altro che la calma che
precede la tempesta. Meno tre al termine: è Timochine a menare
le danze, porta con sé sei, sette uomini, nessun italiano.
Rientrano Ravaioli e Bucciero
con altri cinque: è la fuga giusta?
Ci sono tutti gli uomini importanti,
Paulinho, Chavanel, Starchyk; mancano solo Gryshcenko e gli olandesi.
I quattordici al comando filano
regolari, ma sotto la spinta dei tulipani il gruppo rientra
sui fuggitivi: è il preludio alla volata finale, è l’ouverture per
l’assolo finale.
E salgono gli azzurri a salire
sul palco a dirigere la corsa.
Ravaioli e Paulinho forzano alla
campana, ma soprattutto è la mossa di Bucciero, a due chilometri
dalla fine, a segnare il finale del mondiale under 23: il napoletano
vola all’attacco e fa il vuoto dietro di sé.
L’affondo si affievolisce dietro
la rimonta del gruppo, Bucciero è ripreso a quattrocento metri dalla
linea: la volata è lanciata con gli azzurri al riparo.
Trecento metri: lo schianto.
Si toccano un corridore britannico
ed uno austriaco: in molti non riescono ad evitare l’impatto…davanti
si lotta per il titolo, sono in quattro aperti al vento degli ultimi
duecento metri, con il lucchese Francesco Chicchi a ruota che
cerca un varco.
L’autodromo di Zolder è generoso
in quanto a spazio, e per Francesco si apre un varco luccicante come
l’oro della medaglia che lo aspetta.
Con un’azione travolgente, Chicchi
salta gli avversari e vince alzando le mani sul traguardo: è campione
del mondo.
Neanche il tempo di gioire per
il successo che lo sguardo corre sullo schermo: Fabio Borghesi
è a terra, è lui che ha avuto la peggio…arriva Timochine sanguinante,
arrivano altri con maglia e calzoncini strappati…Pietropolli
taglia il traguardo con una gomito malandato…ma Fabio è ancora a terra.
Quando Chicchi sale sul palco Borghesi
è caricato sull’ambulanza, con il collarino.
Il corridore umbro non ha per fortuna
mai perso conoscenza, per lui trauma cranico e contusioni allo
zigomo. Ora si trova all’ospedale di Heusden, capoluogo di Zolder,
con sua madre.
Ma la mamma Orlanda non
è lì per confortarlo: la caduta di suo figlio è avvenuta proprio davanti
a sé…il malore è immediato e i primi soccorsi arrivano dagli amici
e tifosi del Fan Club Ravaioli, poi l’intervento del defibrillatore
e il successivo ricovero fanno rientrare l’emergenza.
La festa per il trionfo di Chicchi
sarà così più serena e la sofferenza di Borghesi forse più lieve,
con questa seconda maglia iridata conquistata degli azzurri.
Francesco, velocista della Trevigiani
Mapei, coglie la perla nella sua decima vittoria in una stagione
che lo ha visto prevalere fin da febbraio.
Questo percorso “che si è rivelato
più facile del previsto” – dice il neo iridato – ha esaltato le sue
qualità di sprinter, e sempre in volata si è risolta la gara delle
ragazze juniores.
Probabilmente i più giovani – forse
anche le donne élite – non hanno le forze adeguate per portare a termine
delle fughe: le salite sono dei puri dossi, le curve strette non permettono
di involarsi, mentre i lunghi rettilinei e le ampie chicane permettono
medie elevate.
Chissà cosa accadrà domenica tra
i professionisti…chi non vorrà confrontarsi con Cipollini farà
il diavolo a quattro, e le alleanze (interne ed esterne) che
ruotano attorno agli azzurri potranno condizionare il mondiale, forse
più del vento, più della fatica, più delle fughe.
Questi
i referti medici degli azzurri Fabio Borghesi e Daniele Pietropolli
Hasselt
- Zolder, venerdì 11 ottobre 2002 - Per
quanto riguarda le condizioni fisiche della caduta dellazzurro
Fabio Borghesi, il referto medico del dott. Ugo Monsellato
e del dott. Gaetano Daniele, medici della nazionale,
dice: "Trauma contusivo regione
zigomata destra; trauma contusivo regione cervicale e dorsale,
senza evidenti lesioni fratturative; trauma contusivo profondo
quadricipite sinistro. E sempre rimasto cosciente, ha
un ricordo completo della gara e della caduta.
Lazzurro
Daniele Pietropolli in seguito alla caduta ha riportato
un trauma contusivo al gomito sinistro, senza evidenza di fratture
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Francesco
Chicchi sul podio
© Photo Michele Lugeri
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Francesco
Chicchi veste la maglia iridata
© Photo Michele Lugeri
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Il
podio under 23
© Photo Michele Lugeri
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