LOMBARDIA,
ATTO FINALE.
Grande
giornata di ciclismo!
Si è
dovuto attendere lultima prova dellultima edizione della
Coppa del Mondo di Ciclismo per assistere alla corsa più bella
e spettacolare.
Un Giro
di Lombardia tornato agli antichi splendori su di un tracciato
che aveva esaltato le gesta di grandi campioni quali Taccone, Motta,
Simpson, Bitossi, Merckx il Cannibale, Gimondi, Moser,
Saronni e per ultimo il bretone Hinault, detto il Tasso.
Un percorso
spettacolare, voluto forse dal nuovo regista in casa RCS che risponde
al nome di Angelo Zomegnan.
La cronaca
segnala subito una fuga di un gruppetto di temerari, che però
al Km. 186 vede esaurirsi con il ricongiungimento al gruppo degli
ultimi tre superstiti: Tiralongo, Quinziato e Flecha.
Sulle
prime rampe del Ghisallo viene subito segnalato in difficoltà
il tre volte iridato Oscar Freire.
Poco
dopo si tacca anche Bettini che però riesce a tenere
i nervi saldi e transita sulla vetta ad appena 28 secondi da Basso
il quale precede di pochi secondi un gruppetto comprendente tra gli
altri, Boogerd, Casagrande, Cunego e lo sfidante
in Coppa del Mondo Davide Rebellin.
Quattro
chilometri di discesa sono però sufficienti allatleta
livornese per rientrare sul gruppo dei battistrada.
È
proprio a questo punto che si è decisa la sedicesima ed ultima
edizione della Coppa del Mondo di Ciclismo.
Logorato
dalle vicende argentine, sfiduciato dalla pronta reazione
del Grillo della California, nonché
da una condizione fisica per niente ottimale, tanto che le cronache
delle ultime ore lo danno a letto febbricitante, Rebellin perde
ogni velleità di vittoria.
Ai piedi
della salita del Colle San Fermo, divenuto famoso perché
sulle sue pendici ha avuto luogo una importante battaglia garibaldina,
i due sfidanti contravvenendo alle glorie belliche del sacro monte,
depongono le armi giurandosi non belligeranza sino al traguardo di
Como.
Laltra
corsa però, quella in cui ci si gioca la novantottesima Edizione
del Giro di Lombardia, sta vivendo attimi di alta intensità
emotiva.
A 34
Km. dallarrivo si avvantaggiano sei corridori: Nozal,
Frigo, Rasmussen, Rodriguez, Nardello
e Sosenka, che riescono a raggiungere un massimo vantaggio
stimato in 1'10 a 27 Km. dal termine.
Nel frattempo
un generoso Cunego tenta da solo linseguimento, ma in
meno di tre chilometri viene riassorbito dal gruppetto degli immediati
inseguitori.
Sulla
penultima salita di Civiglio i fuggitivi vengono raggiunti sotto limpeto
di un inseguimento operato in particolar modo dagli uomini CSC
e CALDIROLA.
È
però nel tratto in discesa che uno strepitoso Cunego
che pennella le curve alla perfezione, tenta ancora di avvantaggiarsi,
ma viene raggiunto nel centro della città di Como, ai piedi
dellultima salita del già citato Colle di San Fermo.
Il campione
veronese paga un po di stanchezza per il suo eccesso di generosità
e quando sulle rampe dellultima salita Basso rompe gli
indugi ed attacca, Cunego resta sui pedali e non è lesto
a rispondere come lo sono invece Evans e Boogerd.
La sua
infinita classe gli permette però di passare in vetta con soli
4 di ritardo dal terzetto guidato da uno scatenato Ivan Basso.
Nei primi
metri di discesa Cunego rientra, pronto a giocarsi la corsa
allo sprint con i suoi tre avversari che forse in cuor suo giudica
e spera meno veloci di lui.
A due
chilometri dal traguardo sopraggiunge però anche Daniele Nardello
e si profila così anche un eventuale gioco di scatti alternati
da attuarsi dai due uomini T-MOBILE.
La stanchezza
però non consente troppi tatticismi, il campioncino di Cerro
Veronese regola in volata Boogerd, Basso, Evans
ed uno sfinito Nardello che cede 2 al vincitore.
Se pure
nella correttezza e nella stima reciproca, il duello Cunego-Basso
ha surclassato come interesse ed intensità emotiva quello annunciato
da giorni che vedeva protagonisti Bettini e Rebellin.
È
stata una sfida avvincente, giocata a colpi di pedale!
Troppo
spesso abituati a medie orarie inverosimili, a treni veloci costruiti
appositamente per questo o quel velocista, oggi si è tornati
al ciclismo antico, corso senza radioline allorecchio ma fatto
soltanto di cuore e coraggio.
Aldilà
della vittoria, Cunego oggi ha osato moltissimo dimostrando
un eccezionale temperamento.
Quellappannamento
sul San Fermo che poteva costargli caro, era frutto di mosse
azzardate, effettuate prima sul falsopiano dopo la discesa dal Ghisallo,
e dopo in discesa dal Civiglio.
Queste
azioni hanno consentito però che il gruppo si scremasse e che
gli avversari si dannassero al suo inseguimento.
Dietro
a tanto temperamento cera dunque una lucida freschezza ed un
modo di ragionare che non gli è mai venuto meno.
Anche
nei momenti di massima difficoltà Damiano ha saputo gestirsi
senza cadere nel panico, si è abilmente amministrato ed è
potuto rientrare sugli avversari.
Dopo
lo spettacolo di oggi, peccato che la stagione sia agli sgoccioli!
Cè
solo da sperare che linverno non sia tanto lungo, per ritrovarci
presto, al primo sole di febbraio, sulla Costa degli Etruschi a
goderci il risveglio della carovana. -
ROBERTO
SARDELLI
Cunego trionfa al Lombardia ed apre
unera
Con me e Basso vedrete grande ciclismo
Como,
16 ottobre 2004 - E la
degna conclusione di una stagione fantastica. Grazie a tutti, alla
squadra, ai miei magnifici compagni che si sono sacrificati per me.
Grazie anche a me stesso per averci creduto fino in fondo.
E raggiante Damiano Cunego sul palco del 98° Giro
di Lombardia appena vinto con il piglio di un campione vero. Ventanni
fa esatti, al suo posto cera Bernard Hinault,
un grandissimo che probabilmente è destinato a emulare. Non
scomodiamo nomi troppo importanti si schernisce
Cunego però per me è
stato davvero un anno magico. Diopo le vittorie in primavera è
venuto il Giro, e per me era già come volare. Adesso un successo
in Coppa del Mondo, è straordinario.
Ma straordinario è soprattutto il piglio ed il coraggio con
cui Damiano, ad appena 23 anni, ha gestito la corsa rischiando di
perderla. Ho commesso degli errori,
ho speso troppo, ma probabilemnte era lunico modo per sbloccare
la situazione a mio favore. Quando sullultima
salita del San Fermo lattacco di Basso ha portato
via un terzetto (cerano anche Rasmussen ed Evans)
è sembrato che la grande occasione fosse svanita. Ma proprio
a quel punto Cunego ha dimostrato tutta la sua classe, senza
mai cedere allo sconforto ha continuato ad inseguire e sulla vetta
ha raggiunto i tre. A quel punto era chiaro che il pronostico diventava
suo, essendo luomo più veloce, né il sopraggiungere
di Nardello ha modificato la situazione. Difatti Cunego,
sicuro di sé e della condizione maturata in un faticoso Giro
di Spagna, ha vinto nettamente.
E una vittoria bella quasi come
quella del Giro - è il suo commento
ed è il massimo che potessi desiderare. Vincere una prova di
Coppa del Mondo vale il doppio rispetto ad altre gare. E poi
so di aver battuto grandi avversari, soprattutto Ivan Basso
che è stato fortissimo, e con il quale so che accenderemo grandi
duelli in futuro. Tutto questo è bello per il ciclismo, per
dare entusiasmo alla gente, per interessare sempre di più i
giovani: nei prossimi anni avremo di che divertirci.
Ordine
d'arrivo 98° Giro di Lombardia
1
Damiano Cunego (Ita) Saeco 6.17.55 (39.056 km/h)
2 Michael Boogerd (Ned) Rabobank
3 Ivan Basso (Ita) Team CSC
4 Cadel Evans (Aus) T-Mobile Team
5 Daniele Nardello (Ita) T-Mobile Team 0.02
6 Marzio Bruseghin (Ita) Fassa Bortolo 0.17
7 Eddy Mazzoleni (Ita) Saeco
8 Dario Frigo (Ita) Fassa Bortolo
9 Franco Pellizotti (Ita) Alessio-Bianchi
10 Luca Mazzanti (Ita) Ceramiche Panaria-Margres
Classifica finale di Coppa del Mondo
1
Paolo Bettini (Ita)
Quick.Step-Davitamon 340 pts
2 Davide Rebellin (Ita) Gerolsteiner
327
3 Oscar Freire (Spa) Rabobank
25