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98° GIRO DI LOMBARDIA

l'edizione 2001

l'edizione 2002

Damiano Cunego

Paolo Bettini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
16-10-2004 - 98° Giro di Lombardia
10ª prova valida per la classifica di Coppa del Mondo Uci

LOMBARDIA, ATTO FINALE.

Grande giornata di ciclismo!

Si è dovuto attendere l’ultima prova dell’ultima edizione della Coppa del Mondo di Ciclismo per assistere alla corsa più bella e spettacolare.

Un Giro di Lombardia tornato agli antichi splendori su di un tracciato che aveva esaltato le gesta di grandi campioni quali Taccone, Motta, Simpson, Bitossi, Merckx “il Cannibale”, Gimondi, Moser, Saronni e per ultimo il bretone Hinault, detto “il Tasso”.

Un percorso spettacolare, voluto forse dal nuovo regista in casa RCS che risponde al nome di Angelo Zomegnan.

La cronaca segnala subito una fuga di un gruppetto di temerari, che però al Km. 186 vede esaurirsi con il ricongiungimento al gruppo degli ultimi tre superstiti: Tiralongo, Quinziato e Flecha.

Sulle prime rampe del Ghisallo viene subito segnalato in difficoltà il tre volte iridato Oscar Freire.

Poco dopo si tacca anche Bettini che però riesce a tenere i nervi saldi e transita sulla vetta ad appena 28 secondi da Basso il quale precede di pochi secondi un gruppetto comprendente tra gli altri, Boogerd, Casagrande, Cunego e lo sfidante in Coppa del Mondo Davide Rebellin.

Quattro chilometri di discesa sono però sufficienti all’atleta livornese per rientrare sul gruppo dei battistrada.

È proprio a questo punto che si è decisa la sedicesima ed ultima edizione della Coppa del Mondo di Ciclismo.

Logorato dalle vicende “argentine”, sfiduciato dalla pronta reazione del “Grillo della California”, nonché da una condizione fisica per niente ottimale, tanto che le cronache delle ultime ore lo danno a letto febbricitante, Rebellin perde ogni velleità di vittoria.

Ai piedi della salita del Colle San Fermo, divenuto famoso perché sulle sue pendici ha avuto luogo una importante battaglia garibaldina, i due sfidanti contravvenendo alle glorie belliche del sacro monte, depongono le armi giurandosi non belligeranza sino al traguardo di Como.

L’altra corsa però, quella in cui ci si gioca la novantottesima Edizione del Giro di Lombardia, sta vivendo attimi di alta intensità emotiva.

A 34 Km. dall’arrivo si avvantaggiano sei corridori: Nozal, Frigo, Rasmussen, Rodriguez, Nardello e Sosenka, che riescono a raggiungere un massimo vantaggio stimato in 1'10” a 27 Km. dal termine.

Nel frattempo un generoso Cunego tenta da solo l’inseguimento, ma in meno di tre chilometri viene riassorbito dal gruppetto degli immediati inseguitori.

Sulla penultima salita di Civiglio i fuggitivi vengono raggiunti sotto l’impeto di un inseguimento operato in particolar modo dagli uomini CSC e CALDIROLA.

È però nel tratto in discesa che uno strepitoso Cunego che pennella le curve alla perfezione, tenta ancora di avvantaggiarsi, ma viene raggiunto nel centro della città di Como, ai piedi dell’ultima salita del già citato Colle di San Fermo.

Il campione veronese paga un po’ di stanchezza per il suo eccesso di generosità e quando sulle rampe dell’ultima salita Basso rompe gli indugi ed attacca, Cunego resta sui pedali e non è lesto a rispondere come lo sono invece Evans e Boogerd.

La sua infinita classe gli permette però di passare in vetta con soli 4” di ritardo dal terzetto guidato da uno scatenato Ivan Basso.

Nei primi metri di discesa Cunego rientra, pronto a giocarsi la corsa allo sprint con i suoi tre avversari che forse in cuor suo giudica e spera meno veloci di lui.

A due chilometri dal traguardo sopraggiunge però anche Daniele Nardello e si profila così anche un eventuale gioco di scatti alternati da attuarsi dai due uomini T-MOBILE.

La stanchezza però non consente troppi tatticismi, il campioncino di Cerro Veronese regola in volata Boogerd, Basso, Evans ed uno sfinito Nardello che cede 2” al vincitore.

Se pure nella correttezza e nella stima reciproca, il duello Cunego-Basso ha surclassato come interesse ed intensità emotiva quello annunciato da giorni che vedeva protagonisti Bettini e Rebellin.

È stata una sfida avvincente, giocata a colpi di pedale!

Troppo spesso abituati a medie orarie inverosimili, a treni veloci costruiti appositamente per questo o quel velocista, oggi si è tornati al ciclismo antico, corso senza radioline all’orecchio ma fatto soltanto di cuore e coraggio.

Aldilà della vittoria, Cunego oggi ha osato moltissimo dimostrando un eccezionale temperamento.

Quell’appannamento sul San Fermo che poteva costargli caro, era frutto di mosse azzardate, effettuate prima sul falsopiano dopo la discesa dal Ghisallo, e dopo in discesa dal Civiglio.

Queste azioni hanno consentito però che il gruppo si scremasse e che gli avversari si dannassero al suo inseguimento.

Dietro a tanto temperamento c’era dunque una lucida freschezza ed un modo di ragionare che non gli è mai venuto meno.

Anche nei momenti di massima difficoltà Damiano ha saputo gestirsi senza cadere nel panico, si è abilmente amministrato ed è potuto rientrare sugli avversari.

Dopo lo spettacolo di oggi, peccato che la stagione sia agli sgoccioli!

C’è solo da sperare che l’inverno non sia tanto lungo, per ritrovarci presto, al primo sole di febbraio, sulla Costa degli Etruschi a goderci il risveglio della carovana. - ROBERTO SARDELLI



Cunego trionfa al Lombardia ed apre un’era
“Con me e Basso vedrete grande ciclismo”

Damiano CunegoComo, 16 ottobre 2004 - “E’ la degna conclusione di una stagione fantastica. Grazie a tutti, alla squadra, ai miei magnifici compagni che si sono sacrificati per me. Grazie anche a me stesso per averci creduto fino in fondo”. E’ raggiante Damiano Cunego sul palco del 98° Giro di Lombardia appena vinto con il piglio di un campione vero. Vent’anni fa esatti, al suo posto c’era Bernard Hinault, un grandissimo che probabilmente è destinato a emulare. “Non scomodiamo nomi troppo importanti – si schernisce Cunego però per me è stato davvero un anno magico. Diopo le vittorie in primavera è venuto il Giro, e per me era già come volare. Adesso un successo in Coppa del Mondo, è straordinario”.
Ma straordinario è soprattutto il piglio ed il coraggio con cui Damiano, ad appena 23 anni, ha gestito la corsa rischiando di perderla. “Ho commesso degli errori, ho speso troppo, ma probabilemnte era l’unico modo per sbloccare la situazione a mio favore”. Quando sull’ultima salita del San Fermo l’attacco di Basso ha portato via un terzetto (c’erano anche Rasmussen ed Evans) è sembrato che la grande occasione fosse svanita. Ma proprio a quel punto Cunego ha dimostrato tutta la sua classe, senza mai cedere allo sconforto ha continuato ad inseguire e sulla vetta ha raggiunto i tre. A quel punto era chiaro che il pronostico diventava suo, essendo l’uomo più veloce, né il sopraggiungere di Nardello ha modificato la situazione. Difatti Cunego, sicuro di sé e della condizione maturata in un faticoso Giro di Spagna, ha vinto nettamente.
“E’ una vittoria bella quasi come quella del Giro - è il suo commento – ed è il massimo che potessi desiderare. Vincere una prova di Coppa del Mondo vale il doppio rispetto ad altre gare. E poi so di aver battuto grandi avversari, soprattutto Ivan Basso che è stato fortissimo, e con il quale so che accenderemo grandi duelli in futuro. Tutto questo è bello per il ciclismo, per dare entusiasmo alla gente, per interessare sempre di più i giovani: nei prossimi anni avremo di che divertirci”.

Ordine d'arrivo 98° Giro di Lombardia

1 Damiano Cunego (Ita) Saeco 6.17.55 (39.056 km/h)
2 Michael Boogerd (Ned) Rabobank
3 Ivan Basso (Ita) Team CSC
4 Cadel Evans (Aus) T-Mobile Team
5 Daniele Nardello (Ita) T-Mobile Team 0.02
6 Marzio Bruseghin (Ita) Fassa Bortolo 0.17
7 Eddy Mazzoleni (Ita) Saeco
8 Dario Frigo (Ita) Fassa Bortolo
9 Franco Pellizotti (Ita) Alessio-Bianchi
10 Luca Mazzanti (Ita) Ceramiche Panaria-Margres

Classifica finale di Coppa del Mondo

1 Paolo Bettini (Ita) Quick.Step-Davitamon 340 pts
2 Davide Rebellin (Ita) Gerolsteiner 327
3 Oscar Freire (Spa) Rabobank 25