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dai
nostri inviati: Antonella Tomasutti e Michele Lugeri
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UNA
FIAMMATA DI DANILO DI LUCA SCALDA IL GIRO DI LOMBARDIA
sotto una pioggia incessante duello azzurro
tra il pescarese e Giuliano Figueras
Bergamo,
20 ottobre 2001 -
Il Giro di Lombardia non è
solamente l'ultima classica di
fine stagione. Da quando poi il campionato del mondo si disputa in
ottobre, questa corsa rappresenta l'occasione per le rivincite, e
per le vendette.
I professionisti comunque non guardano molto indietro e ogni giorno
è buono per una nuova sfida. Ma crediamo anche che la voglia
di primeggiare di oggi è maturata in parte in rapporto al mondiale
della settimana scorsa.
Non a caso Danilo Di Luca e Giuliano Figueras sono stati
tra i promotori dell'attacco finale che dalla salita di Berbenno ha
scremato il gruppo di testa.
La corsa scorre abbastanza tranquilla per centocinquanta chilometri
sotto un cielo grigio sonnolente fino al primo serio attacco che vede
in avanscoperta un terzetto con Basso, Serpellini e
Hruska.
Ma è l'attesa scalata di Selvino che fa da scenario al vivio
della corsa: la bagarre è scatenata da Michele Bartoli in
compagnia di uno scatenato Dekker che vuole sancire con una
grande affermazione il suo primato nella Coppa del Mondo.
Gli scatti si susseguono e sono scatti eccellenti: ci provano Zberg,
Virenque, Boogerd, Belli e Mazzoleni,
ragazzi di casa, Celestino, già vincitore qui e voglioso
di riscattare la sua mancata partecipazione al mondiale, Figueras
ed Axelsson, lo svedese sfortunato che si fece soffiare
dalla sorte la scorsa edizione del Giro di Lombardia solo per una
foratura.
Ma è verso lo strappo di Berbenno che matura l'epilogo della
corsa: è Axelsson che promuove il nuovo attacco trascinando
con sé Boogerd. Alle loro spalle Di Luca e
Figueras con Virenque - strepitoso il suo finale di stagione
- conducono l'inseguimento.
Al comando restano in quattro: Axelsson incrementa il suo credito
con la fortuna, stavolta i sogni di vittoria scivolano in una curva
infida.
Non c'è spazio per Bartoli, Zberg e gli altri
inseguitori: i quattro di testa entrano in Bergamo Alta con cinquanta
secondi di vantaggio e cominciano a sfidarsi a viso aperto.
Sono i nostri corridori a dare il massimo: il primo forcing è
di Giuliano che allunga sullo strappo in pavè reso viscido
dalla pioggia.
Risponde Danilo, agile sui pedali, che conquista la testa riuscendo
a districarsi fra le curve ripide e strette.
Virenque perde terreno mentre Boogerd riesce a rientrare
in discesa.
La volata a tre è un discorso tra italiani: Giuliano sulla
carta è più forte di Danilo allo sprint, ma le regole
sono dettate dalle forze rimaste dopo 256 chilometri corsi nel finale
sotto una pioggia insistente.
La sfida gomito a gomito vede prevalere il corridore di Spoltore che
vendica così in un colpo solo il secondo posto a due centimetri
da Celestino nel 1999 e l'amara prova di Lisbona.
Per
Figueras un secondo posto che lo lancia definitivamente sul palcoscenico
internazionale dopo l'ottimo mondiale appena disputato.
Cercavamo due soli capitani azzurri: forse sono stati trovati. Ma
niente paura, il ciclismo italiano ha già pronti tanti altri
campioni in attesa di conferme che cercheranno di dire la loro in
ogni occasione. Alla faccia delle gerarchie in corsa.
Vince Danilo Di Luca, ma vince anche e soprattutto Erik
Dekker con la sua Rabobank la coppa
del Mondo individuale ed a squadre. L'olandese trova nella maturità
la via della continuità nel successo: dopo il prestigioso tris
al Tour 2000, un'altra tappa quest'anno, e la vittoria nella Coppa
maturata grazie al trionfo casalingo nell'Amstel
Gold Race davanti ad Armstrong ed a tutta una serie
di eccellenti piazzamenti, non ultimo il tredicesimo posto di oggi,
ottenuti sempre e comunque attaccando, senza mai adagiarsi sul gioco
dei punteggi.
La corsa e con lei la stagione, sono terminate da appena un paio d'ore.
E' presto fare un bilancio dell'annata in un'epoca come questa dove
il ciclismo non si ferma mai.
Ora spazio al meritato riposo, ma tra meno di un mese, con la presentazione
del nuovo Giro d'Italia, il gruppo è già pronto a partire,
punzecchiarsi, attaccarsi. Già pronto a correre.
SALA
STAMPA - GIRO DI LOMBARDIA 2001-10-20 ore 17:20
dal
nostro inviato: Cristian Gualandris
DANILO
DI LUCA
"Stamattina
sono partito motivato, deciso e con la voglia di fare bene, ci ho
creduto per tutto il percorso. La condizione c'è , quindi sapevo
di fare bene oggi, anche se era una giornata da lupi , oggi ho comunque
fatto un'ottima corsa, io vado bene con il caldo ma dato che sto passando
un ottimo periodo di forma la pioggia non ha condizionato il raggiungimento
del mio obiettivo.
Non ho compiuto nessun errore oggi, e poi memore del secondo posto
di due anni fa non ho guardato la fettuccia d'arrivo, ma ho tenuto
lo sguardo sull'asfalto aspettando l'inizio di un pezzo di pavè
che mi ricordavo, per dare tutto me stesso in volata.
Ho temuto un pochino quando negli ultimi chilometri in discesa, dopo
l'attacco sulla Boccola (attacco avvenuto con il 39 per 17/19 ndr.),
mi hanno raggiunto di nuovo Boogerd e Figueras, ho pensato:
Ci risiamo! Di nuovo secondo! Ho mollato un pochino per recuperare
un po' di fiato e tentare la mia volata e poi è andato tutto
per il meglio.
Sono felicissimo di aver vinto una delle corse più prestigiose
dell'intero calendario ciclistico internazionale, era un obiettivo
su cui puntavo moltissimo ed esserci riuscito mi rende molto orgoglioso.
Dopo il Giro d'Italia mi sono prefissato di fare un ottimo finale
di stagione, per tanto dopo essermi ripreso dall'operazione d'appendicite,
ho iniziato ad allenarmi molto motivato e in modo diverso dal solito.
Si stà riproponendo un duello antichissimo, quello che mi vede
lottare gomito a gomito con un mio vecchio rivale, Giuliano Figueras.
E' da quando siamo piccolini che ci scontriamo in volata per la vittoria,
quantificare quante volte l'ho battuto ora mi e' impossibile, anche
perchè lui e' più veloce di me, ma oggi ho vinto io.
L'anno prossimo mi aspetta una grande squadra, il Team Saeco, sono
felice e orgoglioso di entrare a far parte di questa squadra. Avrò
la possibilità finalmente di partecipare a tutte le prove di
Coppa del Mondo, anche la Liegi e la Freccia Vallone.
Infatti per ora punterò solo ed esclusivamente alle gradi corse
in linea, ai grandi giri ci pensero' quando raggiungero una maggiore
maturità atletica a 27-28 anni."