IL CALENDARIO MASTER TRICOLORE...

ANDREA NENCINI ha dominato la 20ª edizione della Prato-Abetone
Il ventisettenne grossetano ha battuto Mirko Puglioli, autore di una forte rimonta nel finale.
Tra le donne si è imposta Tatiana Bertuccelli

Roma, 10 luglio 2001 - Andrea Nencini (Cicli Carraro Maggi Team) ha vinto la ventesima edizione della Prato-Abetone, granfondo inserita nel Master Tricolore e Master Vette, disputata domenica 8 luglio sotto l’egida della UISP. Dopo due anni di dominio del modenese Massimo Sargenti (Mercedes Benz Selle Italia) la Prato-Abetone, che costituisce il momento clou della stagione per l’intero ciclismo amatoriale del Centro e Nord Italia, è tornata dunque ad essere preda di un corridore toscano. Andrea Nencini ha ventisette anni, è fidanzato con Silvia, è di Grosseto e sui 1380 metri di piazzale Europa in vetta all’Abetone ha colto il terzo successo stagionale dopo il Giro del Lazio e la Milano-Sanremo. Tre successi importanti che proiettano Andrea Nencini tra i nomi più importanti del panorama delle granfondo in Italia. Di sé Nencini dice di essere un buon passista scalatore che all’occorrenza sa essere anche veloce. Ex professionista della Polti e Colpack, Nencini dopo, aver tagliato vittorioso la linea del traguardo, ha subito salutato e ringraziato il suo direttore sportivo che l’ha sostenuto e incitato per tutti i diciotto chilometri del suo attacco finale: “Devo ringraziare Claudio Maggi che mi ha dato la sua fiducia – ha dichiarato ancora ansimante Nencini dopo l’arrivo -. Egli ma ha consentito di rimanere nel mondo del ciclismo. Quello delle granfondo è un ambiente stimolante molto più di quello dilettantistico. Sono in contatto con una squadra di professionisti e non è escluso che possa tornare a correre fra loro. Il confronto con i dilettanti? Non mi interessa più”.

Nencini ha vinto contro il pronostico della vigilia che aveva in Mirko Puglioli (Parkpree) il predestinato al successo. In questo periodo nessun altro corridore va meglio di lui in salita e la Prato-Abetone trova proprio nei diciotto chilometri dell’ascesa all’Abetone la filosofia del suo successo. La corsa si è però sviluppata in modo diverso dal previsto perché Nencini ha avuto nel coraggio l’arma vincente rispetto ai rivali: “Sapevo che Mirko Puglioli è il più forte di noi in gare come questa ed io avevo un’unica carta da giocare – ha spiegato Nencinisorprenderlo da lontano e così ho fatto”. La corsa, che da Prato muove a velocità controllata fino a Pistoia, si è accesa appena attraversato il ponte dell’Ombrone, a cinquanta chilometri esatti dalla meta. La prima salita affrontata, Le Piastre, ha emesso ha subito emesso un verdetto importante; al comando sono rimasti non più di una decina di corridori. L’andatura è stata subito molto alta e la selezione è stata nettissima, conseguenza di uno scatto dietro l’altro; c’era da far fuori Puglioli e più volte Saccomanni e Nencini hanno tentato di mettere in difficoltà l’avversario che però ha risposto sempre con generosità. Al termine della salita delle Piastre sono rimasti in quattro: Leonardo Guidi (Pennelli Cinghiale), Giuseppe Signori (Olympus), Ersilio Fantini (Mare&Monti) e Andrea Nencini (Carraro Cicli Maggi). Gli altri big sono rimasti a controllare Mirko Puglioli fiducioso nei diciotto chilometri di salita dell’Abetone. Appena iniziata la salita finale, infatti, il ritmo si è rivelato troppo sostenuto per Guidi, Signori e Fantini. Il gruppetto dei migliori li ha raggiunti e a quel punto è scattato anche Puglioli. C’era da raggiungere il solo Nencini che però poteva contare su un margine di vantaggio salito a due minuti. Mirko Puglioli è stato formidabile nei 12 chilometri finali recuperando terreno lungo i tornanti e la Prato-Abetone numero venti è diventata una sfida a due; Puglioli contro Nencini. Le migliaia di ciclisti assiepati ai lati della strada hanno assistito ad una bellissima lotta fra fuggitivo e inseguitore. Seppur affaticato Nencini ha raggiunto la vetta dell’Abetone giusto in tempo per scorgere dietro di lui la sagoma dell’avversario. Poi è giunto Sguerri, quindi hanno guadagnato la vetta Mondaini, Fantini, Bertocchini, Civiello, Guidi, Saccomanni, Signori. Un gran bello spettacolo quello offerto dai millesettecento partecipanti. E’ felice patron Silvano Melani. Con la UISP di Prato ha realizzato una bella manifestazione: “Tutto nacque venti anni fa – ha spiegato Melanialcuni ciclisti vennero nel mio negozio a chiedermi di organizzare questa uscita. Eravamo in pochi, allora, e la Prato Abetone la affrontammo come una passeggiata. Pian piano la manifestazione è entrata nel cuore della gente e noi abbiamo il dovere di dare sempre il meglio di noi stessi”.

Ordine d’arrivo: 1. Andrea Nencini (Carraro Cicli – Maggi Team) km 72 in 2h24’27” media km/h 29,84; 2. Mirko Puglioli (Parkpree) a 21”; 3. Simone Sguerri (AS Centro Ovest) a 1’23”; 4. Mauro Mondaini (Ciocc Racing Team) a 2’50”; 5. Ersilio Fantini (Mare&Monti Ciocc) a 3’7”; 6. Fredi Bertocchini (Auser VC Lucca); 7. Gaetano Civiello (Olympus); 8. Leonardo Guidi (Pennelli Cinghiale); 9. Enrico Saccomanni (Cicli Carraro Maggi Team); 10. Giuseppe Signori (Olympus)

Donne: 1. Tatiana Bertuccelli (Team Parkpree) km 72 in 2h49’12” media km/h 25,53; 2. Patrizia Faenza (Cycling Team) 1’59”; 3. Sabrina Raggiante (Team De Rosa) a 3’3”