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68° Giro del Lazio

Paolo Bettini

l'edizione 2001

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Il montepremi in palio

© Foto Lugeri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

© Foto Michele Lugeri

GRILLO BETTINI SALTA VITTORIOSO SUL TRAGUARDO DI NETTUNO

ma Leonardo Giordani sfiora per un soffio la sua prima affermazione tra i professionisti

© Foto Michele Lugeri

di Michele Lugeri

Nettuno, 21/09/2002 - Paolo Bettini, il “Grillo”, il “Californiano” di La CaliforniaLa volata di Bettini - © Foto Michele Lugeri alle porte di Cecina, il “brutto anatroccolo” di Lugano ’96: quanti soprannomi per il leader di Coppa e vice campione del mondo.

Il toscano della Mapei ha infilato un’altra perla nel filo della sua carriera da professionista sempre più ricca di soddisfazioni bruciando sul traguardo un gruppetto di undici uomini che aveva caratterizzato il cuore della corsa.

Peccato, Leonardo: Giordani, il romano della Colpack Astro, vede sfumare il primo successo tra i pro a meno di cinquanta metri dalla linea fatale.

Giordani, sempre in crescendo di forma dopo la brutta caduta che lo ha costretto all’abbandono al Giro d’Italia, ha tentato di portare a Roma la vittoria proprio quando, dopo 68 anni, la capitale è stata ignorata dall’unica corsa di rango internazionale che potesse vantare un arrivo così suggestivo sotto i mille “occhi” del Colosseo.

La corsa parte lemme lemme sotto la cappa afosa di questo primo sabato d’autunno, salutando Rieti e passeggiando a 30 km\h dalle colline sabine a quelle tiburtine.

Ma quando dal versante di Tivoli (Tiburtium) si comincia ad attaccare il versante dei Castelli Romani, la corsa prende a vivacizzarsi, anche grazie all’inedita competizione riservata ai GPM: i valichi di Palestrina, Rocca Priora e Rocca di Papa hanno visto primeggiare con un terno secco Marco Serpellini, al quale è stato fatto omaggio di un trofeo finalmente raro: non una coppa o una targa, ma un vaso di rame che ben rappresenta le tradizioni laziali attraversate oggi dalla corsa.

L’impronta della gara viene impressa sullo strappo più difficile: il muro di Rocca di Papa che porta ai Campi d’Annibale alle pendici del Monte Cavo.

L’affondo portato da Marco Serpellini e Davide Rebellin screma un gruppetto in avanscoperta contenente, oltre a Bettini e Giordani, anche Dario Frigo, Ivan Basso e Freddy Gonzales oltre a Gasperoni, Fontanelli, Tonetti e Mazzanti.

La discesa verso il mare è molto lunga, mentre il vantaggio dei fuggitivi – attestato sui 30-35 secondi – sembra essere poca cosa di fronte alla rimonta del gruppo, forte di una cinquantina di unità.

Ma gli inseguitori sbagliano subito i loro conti: la strada sempre dritta e poco pendente fin dai sobborghi di Albano Laziale, sembra permettere al gruppo di fare un sol boccone con gli attaccanti.

Ma non è così: gli undici spingono con regolarità nonostante il vento contrario e riescono ad affacciarsi al primo dei tre giri del circuito finale di Nettuno sempre con una trentina di secondi di margine e i rettilinei pianeggianti, spezzati da svolte secche, favoriscono i battistrada.

Altro elemento di non poco conto è che in fuga sono rappresentate ben dieci squadre, per cui erano in pochi ad essere insoddisfatti dell’epilogo con una volata ristretta.

Sembra essere un duello annunciato Bettini-Rebellin, ma ci pensa Giordani aLeonardo Giordani mischiare le carte: il campione del mondo di Verona ’99 tra gli under 23 ci tiene moltissimo a cogliere la sua prima vittoria da professionista, soprattutto correndo lungo le strade che lo hanno visto crescere come atleta.

Lo scatto secco di Giordani esplode a seicento metri dall’arrivo: lo striscione sembra ancora troppo lontano, la strade sale impercettibilmente agli occhi ma non alle gambe, il vento soffia in faccia.

Leonardo non ha sbagliato, il suo vantaggio sale e la sagoma longilinea, magrissima, del romano si avvicina sempre più alla vittoria.

Solo la caparbietà testarda tutta toscana di un ciclista come Paolo Bettini può permettere di sovvertire l’esito del Giro del Lazio.

Ormai m’ero visto battuto da Giordani e sono partito ai 350 metri finali, da lontanissimo per me…vabbé, se mi saltano vorrà dire che finisco secondo lo stesso…

Invece Bettini ha tenuto fino in fondo, scavalcando Giordani a meno di 50 metri dalla fine e trascinandosi dietro Rebellin, Gasperoni e Fontanelli con tutti gli altri che – se non fosse stato per la frustata del “Grillo” – si sentivano ormai già battuti.

Sfortuna, Leonardo, la forma è stata ritrovata: il Gladiatore tatuato sul polpaccio del corridore di Centocelle si è finalmente affacciato con regolarità nei quartieri alti delle classifiche.

Correndo in questo modo grintoso la vittoria arriverà quanto prima, dopo averla cercata al Trofeo Matteotti di Pescara e al Giro del Portogallo lo scorso anno coi colori della Fassa Bortolo.

Per Bettini e Rebellin un’ottima prova in chiave azzurra: i due, con Di Luca stesso ed altri finisseurs, premono per ottenere un ruolo importante ai Campionati Mondiali di Zolder del 13 ottobre. Secondo Bettini “non tutte le squadre vorranno lavorare per una i loro velocisti e puntare sullo sprint sapendo che in gruppo c’è uno come Cipollini…se andranno via delle fughe, come è prevedibile, ci sarà bisogno di gente come Davide, Danilo o come me che possono trovarsi bene in volate ristrette…non solo, abbiamo dimostrato più volte che se la corsa si fa dura possiamo anche noi battere alcuni di questi velocisti”.

Non Cipollini, speriamo. Almeno per stavolta.


di Alessandro Tegner

PAOLO BETTINI VINCE IL GIRO DEL LAZIO

Castellanza, 21 settembre ’02 - Inizia nel migliore dei modi l’avvicinamento ai Campionati del Mondo di Paolo Bettini. Il Grillo della MAPEI – Quick Step, al termine di una corsa impegnativa e suggestiva, ha fatto suo il Giro del Lazio, grazie ad una splendida volata sul rettilineo d’arrivo di Nettuno.

Entrato nella fuga decisiva della quale facevano parte 11 corridori, Bettini ha collaborato attivamente al buon esito dell’azione sino ai due chilometri dal traguardo. Ad un chilometro e mezzo dall’arrivo attacca Mozzanti, inseguito da Basso e Bettini che ricuciono lo strappo. Ripreso Mozzanti, scatta Giordani che guadagna ben presto un buon margine di vantaggio. Il successo sembra oramai alla portata del corridore romano; dal gruppo però esce prepotentemente Paolo Bettini, che raggiunge Giordani e va a vincere grazie ad un formidabile colpo di reni, resistendo al ritorno di Rebellin e Gasperoni che finiscono nell’ordine.

“Quando sono scattato per tentare di riprendere Giordani, - spiega Bettini - ho rischiato il tutto per tutto. Non avevo più nulla da perdere e quindi ho impostato una volata molto lunga, con il rischio di essere inoltre infilato sulla linea d’arrivo. E’ andata bene. La vittoria mi da morale e convinzione nei miei mezzi. ”

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© Foto Michele Lugeri

Ordine d'arrivo:

1 Paolo Bettini (Ita) Mapei-Quick Step 4.48.21 (40.784 km/h)
2 Davide Rebellin (Ita) Gerolsteiner
3 Cristian Gasperoni (Ita) Acqua & Sapone-Cantina Tollo
4 Fabiano Fontanelli (Ita) Mercatone Uno
5 Marco Serpellini (Ita) Lampre-Daikin
6 Ivan Basso (Ita) Fassa Bortolo
7 Dario Frigo (Ita) Tacconi Sport-Emmegi
8 Fredy Gonzalez Martinez (Col) Colombia-Selle Italia
9 Luca Mazzanti (Ita) Mercatone Uno
10 Leonardo Giordani (Ita) Team Colpack-Astro
11 Gianluca Tonetti (Ita) Cage Maglierie
12 Gianluca Bortolami (Ita) Tacconi Sport-Emmegi 0.27
13 Mauro Radaelli (Ita) Tacconi Sport-Emmegi
14 Uros Murn (Slo) Formaggi Trentini
15 Andrea Ferrigato (Ita) Alessio
16 Ruggero Marzoli (Ita) Formaggi Trentini
17 Gabriele Missaglia (Ita) Lampre-Daikin
18 Massimo Giunti (Ita) Acqua & Sapone-Cantina Tollo
19 Mirko Celestino (Ita) Saeco-Longoni Sport
20 Giuseppe Palumbo (Ita) De Nardi-Pasta Montegrappa
21 Massimiliano Mori (Ita) Mercatone Uno
22 Massimiliano Gentili (Ita) Acqua & Sapone-Cantina Tollo
23 Maximilian Sciandri (GBr) Lampre-Daikin
24 Vladimir Duma (Ukr) Ceramiche Panaria-Fiordo
25 Sergei Lelekin (Rus) Cage Maglierie
26 Gerhard Trampusch (Aut) Mapei-Quick Step
27 Gianni Faresin (Ita) Gerolsteiner
28 Luca Scinto (Ita) Mapei-Quick Step
29 Marius Sabaliauskas (Ltu) Saeco-Longoni Sport
30 Leonardo Scarselli (Ita) Colombia-Selle Italia
31 Fausto Dotti (Ita) Cage Maglierie
32 Jamie Burrow (GBr) Amore & Vita Beretta
33 Fabio Bulgarelli (Ita) De Nardi-Pasta Montegrappa
34 Thomas Gronquist (Swe) Amore & Vita Beretta
35 Cristiano Frattini (Ita) Cage Maglierie
36 Oscar Pozzi (Ita) Fassa Bortolo
37 Ruggero Borghi (Ita) Tacconi Sport-Emmegi
38 Bo Hamburger (Den) Index Alexia
39 Féliz R. Cardenas Ravallo (Col) Cage Maglierie
40 Marcel Strauss (Swi) Gerolsteiner
41 Igor Pugaci MDA Saeco-Longoni Sport
42 Andrey Mizourow (Kaz) Mercatone Uno
43 Cadel Evans (Aus) Mapei-Quick Step
44 Fortunato Baliani (Ita) Colombia-Selle Italia
45 Kim Kirchen (Lux) Fassa Bortolo
46 Lorenzo Bernucci (Ita) Landbouwkrediet-Colnago
47 Matteo Tosatto (Ita) Fassa Bortolo
48 Steve Zampieri (Swi) Tacconi Sport-Emmegi
49 Roberto Petito (Ita) Fassa Bortolo
50 Sergio Barbero (Ita) Lampre-Daikin
51 Santo Anza' (Ita) Landbouwkrediet-Colnago
52 Mauro Facci (Ita) Fassa Bortolo
53 Hernan Buenahora (Col) Cage Maglierie
54 Matteo Gigli (Ita) Team Colpack-Astro
55 Filippo Simeoni (Ita) Acqua & Sapone-Cantina Tollo
56 Alexandre Shefer (Kaz) Alessio
57 Daniele Nardello (Ita) Mapei-Quick Step
58 Yaroslav Popovych (Ukr) Landbouwkrediet-Colnago
59 Volodymir Gustov (Ukr) Fassa Bortolo
60 Gianluca Valoti (Ita) Index Alexia
61 Massimo Donati (Ita) Tacconi Sport-Emmegi
62 Michele Bartoli (Ita) Fassa Bortolo
63 Antonio Rizzi (Ita) Formaggi Trentini
64 Simone Masciarelli (Ita) Acqua & Sapone-Cantina Tollo
65 James Perry (GBr) Amore & Vita Beretta 1.12
66 Uwe Hardter (Ger) Gerolsteiner 5.00
67 Marco Gili (Ita) Tacconi Sport-Emmegi
68 Mauro Gerosa (Ita) Tacconi Sport-Emmegi
69 Alexandr Kolobnev (Rus) Acqua & Sapone-Cantina Tollo
70 Francesco Bellotti (Ita) Tacconi Sport-Emmegi
71 Biagio Conte (Ita) Saeco-Longoni Sport
72 Claudio Astolfi (Ita) Acqua & Sapone-Cantina Tollo
73 Vladimir Lobzov (Rus) Colombia-Selle Italia
74 Andrea Tafi (Ita) Mapei-Quick Step
75 Marco Fincato (Ita) Mercatone Uno
76 Moreno Di Biase (Ita) Formaggi Trentini
77 Cristian Pepoli (Ita) Saeco-Longoni Sport
78 Damiano Giannini (Ita) Index Alexia
79 Dmitri Konyshev (Rus) Fassa Bortolo
80 Rinaldo Nocentini (Ita) Fassa Bortolo
81 Eddy Serri (Ita) Index Alexia
82 Hector Orlando Mesa Mesa (Col) Formaggi Trentini
83 Luca Paolini (Ita) Mapei-Quick Step
84 Cristian Moreni (Ita) Alessio
85 Andrea Melani (Ita) Amore & Vita Beretta


Presentata la 68ª edizione del Giro del Lazio

La presentazione; sotto Carmine Castellano di RCS Sport © Foto Lugeri

SABATO 21 SETTEMBRE AL VIA IL GIRO DEL LAZIO 2002
la corsa figlia del grande patron Bruno Mealli orfana della capitale dopo 68 anni

di Michele Lugeri

Roma, 16.09.2002 - Era nell'aria. E' accaduto.
Il 68° Giro del Lazio abbandona il tradizionale arrivo romano dell'Arco di Costantino, nel cuore dell'antichità, stretto tra Palatino, Terme di Caracalla e Circo Massimo, all'ombra del Colosseo.
Se la "doyenne", la decana delle corse, la Liegi-Bastogne-Liegi, ha abbandonato lo scenario degli ampi viali che lambiscono la Mosa proponendo l'elettrizzante finale della côte de Sint Niklaas, aumentando la suspence e il fascino della competizione, il Giro del Lazio perde indubbiamente uno scenario unico al mondo tra i professionisti: resta ai giovani under 23 che si disputano il GP Liberazione l'onore di volare sui pedali tra le antiche vestigie romane.
Ma il declino della corsa si era già annunciato da tempo.
Non si tratta certo di una corsa priva di significato tecnico, tutt'altro: i continui saliscendi delle colline laziali, farciti da autentici "muri" che si impennano tra le vigne dei Castelli Romani e che nulla hanno da invidiare ai "muurs" delle Fiandre, sono un ottimo banco di prova per chi vuole conquistare l'ambita maglia azzurra per i Campionati Mondiali di Zolder ormai alle porte.
E nel passato, prima della folle deportazione da parte del "presidentissimo" dell'UCI, Hein Verbrugghe, della corsa iridata nelle piogge d'ottobre, il Giro del Lazio rappresentava l'immediata rivincita del Mondiale stesso.
Non sono lontani gli echi delle vittorie di Bugno, Tafi, Fondriest, Richard: autori di micidiali sparate sui Campi d'Annibale o di folli rincorse sul filo dei sessanta orari lungo i viali di Caracalla.
Neanche il pubblico veniva a mancare, col suo calore chiassoso e romanesco.
Anni fa, tifoso tra tanti tifosi, curiosavo ammirando le ammiraglie: lo stesso Robert Millar, tenace grimpeur scozzese fissava la sua bici sul tetto dell'auto della sua squadra, la TVM.
"A Millar", lo apostrofa un appassionato, "t'oo ricordi Ghirotto ar Tour, eh! hai sbajato strada e t'ha fregato…t'oo ricordi?!?"
Scenette che a Roma non mancano mai.
Eppure lo scorso anno il tonfo.
Ad applaudire il successo di Massimo Donati appena due o trecento spettatori, che disseminati lungo i tre chilometri del circuito finale, offrono uno spettacolo misero.
Mentre lungo via dei Fori Imperiali, a poche centinaia di metri dall'arrivo, dall'altro lato del Colosseo, non meno di centomila persone passeggiavano nella zona pedonale tra giochi di strada, concerti, spettacoli.
Non un volantino, non uno striscione, non un manifesto.
Bastava offrire anche il Giro del Lazio ai cittadini di Roma e ai suoi turisti.
E' tristemente lontano il bagno di folla che battezzò il Giro d'Italia 2001.

Il Direttore di Corsa, l'Avv.Castellano, ha fatto capire chiaramente che l'idillio col Comune di Roma è finito.
Non sappiamo in che termini, se dal punto di vista del sostegno informativo, organizzativo o economico, sia avvenuta la rottura.
Fatto sta che le richieste pervenute da altre località laziali alla RCS Sport sono tali e tante da poter addirittura cancellare la capitale dall'arrivo della "sua" corsa.
Così, oggi pomeriggio, nella sala Tevere del Palazzo della Regione, a Roma, si sono seduti a fianco del Direttore Castellano, i sindaci di Rieti e di Nettuno.
Ed in futuro? non è detto che il Colosseo torni a rivestire il suo ruolo naturale di sede d'arrivo del Giro del Lazio tanto presto.
La speranza è che l'entusiasmo della provincia contagi di nuovo la capitale.

CONSIDERAZIONI SUL PERCORSO

Queste città si erano già "gemellate" in occasione del Giro 2001: ad Ivan Quaranta la tappa di Nettuno, a Mario Cipollini la tappa di Rieti.
Sabato il percorso partirà invece dai piedi del Monte Terminillo per arrivare al mare in 198 km dopo aver valicato tre GPM che offriranno un trofeo inedito per il miglior scalatore.
Per gli appassionati, che si aspettano numerosi, ci sarà anche il brivido di tre giri vorticosi per le strade del centro di Nettuno, fino all'arrivo a due passi dal mare.

Tra le salite la più impegnativa è certamente quella che porta dal quadrivio di Squarciarelli, a Grottaferrata, fino al valico dei Campi d'Annibale che sovrastano l'abitato di Rocca di Papa.
Ottocento metri al venti per cento di pendenza e per di più sui "sampietrini", il mitico pavé romano, aspettano di già i corridori.
La strada ripida e stretta ha spesso costretto in passato qualche sfortunato ciclista a subire l'onta di mettere il piede a terra, nonostante le generose e possenti mani dei tifosi dei Castelli Romani, ancora abbondanti per fortuna.

Andrea TafiCinquanta chilometri di discesa, che lanciano la picchiata verso il mare attraversando l'affascinante ponte dell'Ariccia e le campagne di Aprilia, possono sicuramente ricompattare il gruppo. Sempre che il ponentino non abbia già cominciato a soffiare, increspando le onde nettunensi e i volti stanchi e preoccupati dei corridori.

A meno di un colpo di mano nel circuito finale, la vittoria non dovrebbe sfuggire ad un velocista dotato di fondo o ad un passista veloce.
Ma la voglia dei tanti di dimostrare al CT Franco Ballerini di valere un posto in azzurro per i mondiali di Zolder saprà infiammare la corsa.
Maximilian SciandriOcchi azzurri puntati oltre che alla Vuelta di Spagna, anche sulle strade laziali.
Protagonisti attesi, oltre al vincitore uscente Massimo Donati, i suoi compagni di squadra della Tacconi Sport Bortolami e Frigo, a segno a ripetizione in questi giorni di fine estate.
Ma anche Commesso, il campione italiano, saprà dire la sua su un percorso prima nervoso e poi filante.
Non crediate che i vecchi leoni come Tafi, Sciandri, Faresin e Konychev se ne stiano ad ammirare le vigne del Frascati; così come i giovanissimi Popovych, Cunego e Masciarelli si presenteranno frizzanti come il vino Cannellino.

Leonardo GiordaniCi sono tutti gli elementi per una grande corsa. E il pubblico certamente non mancherà.
Mancherà Roma.
Ai romani Claudio Astolfi - Acqua&Sapone - e Leonardo Giordani - Team Colpack - il compito più bello: cercare di riportare nella loro città sia la vittoria che il Giro del Lazio.

 

Le foto di Michele Lugeri
Bernucci, Sciandri e Faresin © Foto Michele Lugeri
Il gruppo dei fuggitivi © Foto Michele Lugeri
I primi inseguitori © Foto Michele Lugeri
L'ultimo gruppo con Carrara, Tafi e Pinotti © Foto Michele Lugeri
Subito dopo l'arrivo di Bettini, spunta la mano del Ct Ballerini © Foto Michele Lugeri
Le smorfie degli atleti Tacconi: il primo è Gerosa © Foto Michele Lugeri
Davide Rebellin dopo l'arrivo © Foto Michele Lugeri
Primo piano su Paolo Bettini © Foto Michele Lugeri
Bettini con la stampa: al suo fianco, Cabras e Ballerini © Foto Michele Lugeri
Bettini e Ballerini © Foto Michele Lugeri
Altro primo piano su Paolo Bettini © Foto Michele Lugeri
Il Ct della nazionale Franco Ballerini © Foto Michele Lugeri
Bettini dispensa autografi proprio a tutti.... © Foto Michele Lugeri
Serpellini ritira il trofeo del Gran Premio della montagna © Foto Michele Lugeri
Bettini e la festa sul podio del Giro del Lazio © Foto Michele Lugeri
Bettini "OK" © Foto Michele Lugeri