LA
CREDIT AGRICOLE SI CONFERMA LA REGINA DELLA PRIMA
SETTIMANA
di Andrea Magnani
LA
US POSTAL PORTA AVANTI LE PROPRIE PEDINE IN ATTESA
DELLO SCACCO MATTO SULLA TELECOM DEL RIVALE ULLRICH
BAR-LE-DUC,
12 luglio 2001 -
Una Crono a squadre sotto il segno della francese
Credit Agricole, leader
da tre tappe del Tour con la maglia gialla di
Stuart O'Grady. Dunque al di sopra di
ogni pronostico, la formazione dei verdi ha macinato
i 67 km della prova, corsa in un clima autunnale,
più forte e motivata della agguerrita concorrenza.
I distacchi si contano sul filo dei secondi per
la O.N.C.E. e la Festina,
rispettivamente 31 e 54, ma soprattutto dei minuti,
nei confronti degli attesi Team U.S.
Postal e Telekom.
Quarta la squadra di Lance Armstrong con
+1'26, quinta l'altra sopresa di giornata, la
Kelme di Botero con +1'38", sesta
la Rabobank di Boogerd
e l'ex maglia gialla Wauters con +1'47",
ed addirittura settima la
Telekom di Jan Ullrich con +1'50".
La
Mapei è stata
la migliore delle formazioni italiane, addirittura
decima, a 2'58".
Dunque
la quinta tappa del Tour de France, la Verdun-Bar
le Duc di 67 chilometri, ha dimostrato che
la maglia gialla da una spinta in più non
solo a chi la indossa nella prova contro il tempo.
ma anche a chi la deve difendere come gregario.
Ed il sacrificio collettivo è stato premiato
anche in classifica che ora vede due compagni in
verde ed uno in giallo in testa alla Grande Boucle:
O'Grady
primo e i compagni
Voigt e Julich
rispettivamente 2° e 3°, a 26" e 27".
In chiave prospettiva di classifica, la maxi-prova
a cronometro, ha pronunciato una prima sentenza,
con la supremazia della formazione di Armstrong,
(nonostante il rallentamento di quasi un minuto
provocato dallo scivolone di Vandevelde ai
danni di Heras) rispetto alle ambizioni di
quella di Ullrich. Il distacco fra le due
formazioni rivali, non sembra evidente, ma per il
kaiser quei 24 secondi di differenza, (27 in classifica)
potrebbero tradursi in macigni sulle spalle, ad
appesantire l'azione nelle salite che dopo l'anteprima
di sabato, da martedì a partire dal Col de
la Madaleine con arrivo sull'Alpe d'Huez, la faranno
da padrone per tutta la prossima settimana. Ed arriverà
allora il momento della verità per i due
rivali, ma soprattutto per il campione di Rostock
che sarà costretto ad attaccare o tornare
in Germania a mangiare cioccolata a sbafo.
Io
non credo infatti che Ullrich abbia a parità
di preparazione, le stesse schances del californiano
di Austin, non fosse per altro che per il limite
di sofferenza che un uomo uscito da un'esperienza
di malattia cosi' dura come quella passata da Lance,
puo' raggiungere. E poi Il "cioccolatino"
tedesco al Giro era ancora in sovrappeso ed invece
l'uomo dagli occhi di ghiaccio, all'Amstel Gold
Race era gia' tirato come un baccalà nel
mare del Nord. La pedalata del campione olimpico
era ancora pesante però già carica
di watt, pronti ad essere sparati sulle pedivelle
montate nella sua Pinarello da Tour, ma ancor di
più, l'Hushy a stelle e strisce, aveva nella
sua fenomenale agilità l'arma vincente per
aggiudicarsi ancora una volta il primato sulle salite
d'Oltralpe. L'esperienza e la storia insegnano che
più della potenza e dei watt, contano il
rapporto peso potenza e soprattutto la maggior agilità,
nel fare la differenza in salita (Il Pirata insegna).
Agilità che è inoltre fondamentale
per un più veloce recupero fra una tappa
e l'altra, grazie alla minore produzione di acido
lattico che ne consegue. Vedremo se le montagne
confermeranno questo comandamento del ciclismo.
Altrimenti ci troveremo ancora davanti ad un "marziano"
con la passione per la bicicletta.
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La
O.N.C.E.
di BELOKI
e DE GALDEANO,
seconda classificata
©
Bettini
Photo
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LA
POSTA PRIORITARIA NON DECOLLA
La
U.S. Postal non affonda il colpo, Armstrong, Ullrich
(e Kloeden) si controllano a vista.
di
Michele Lugeri
Roma, 12 luglio, 2001
Sostanziale pareggio dopo
la cronosquadre della quinta tappa del Tour. I due
sfidanti maggiormente accreditati, Armstrong
e Ullrich, non si distanziano e nella classifica
generale si tengono d'occhio.
In questa situazione rompe invece gli indugi la
Crédit Agricole
che trionfa sotto la pioggia battente. Stuart
O'Grady mantiene così la maglia
gialla e porta con sé i compagni Voigt
e Julich ai primi tre posti.
E se per l'australiano e il tedesco la leadership
è sicuramente effimera, ma meritata, chissà
invece quali sono le intenzioni di Bobby Julich,
quest'anno deciso a rientrare nel novero dei pretendenti
al Tour.
E al derby a stelle strisce risponderà la
sfida tedesca tra Ullrich e Kloeden?
O Kaiser Jan non lascerà spazio al giovane
Andreas?
Questa cronosquadre, a differenza degli anni passati,
non ha dato alcuna indicazione precisa se non la
massiccia tenuta degli spagnoli: i contenuti distacchi
tra i big, Beloki, Galdeano e Moreau
saranno rivisti sulle Alpi.
Solo sulle salite emergerà la verità
sullo stato di forma e di compattezza delle varie
squadre; anche se la U.S. Postal, condotta per mano
da Armstrong in persona che ha "graziato"
un Roberto Heras al gancio, ha dimostrato
comunque solidità ed ha dato l'idea di non
voler insistere.
E sulle Alpi troveremo qualche azzurro? Dopo l'abbandono
di uno spento Casagrande, il nostro ciclismo
attende Basso e Garzelli tra i protagonisti.
E i due varesini hanno le carte in regola per non
deludere.
Ci avviciniamo al primo week-end di questo Tour,
per assaggiare le montagne, con un'atmosfera sicuramente
diversa dal solito: sarà per l'equilibrio
delle tappe, due fughe all'arrivo nei primi giorni
non si vedevano da tempo, sarà per la "prudenza"
dei corridori, sarà per i milioni di occhi
del pubblico che straborda lungo le strade belghe
e francesi per tifare e scrutare
Oggi arrivo a Strasburgo,
ma solo sabato, dalla città renana, partirà
per davvero il Tour.