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LAURENT
JALABERT TAGLIA IL TRAGUARDO DAVANTI A LUDO
DIERCKXENS ©
Bettini
Photo
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LAURENT
JALABERT HA VINTO ALLO SPRINT IL DUELLO CON IL TENACE
DIERCKXENS NELLA 4ª TAPPA DEL TOUR.
di Andrea Magnani
FRANCESCO
CASAGRANDE ABBANDONA PER SCARSO RENDIMENTO ED O'GRADY
RIMANE IN GIALLO.
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La
tecnica del ventaglio è l'unico rimedio
contro il vento laterale
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VERDUN,
11 luglio 2001 -
Laurent
Jalabert (CSC - Tiscali) ha vinto la 4ª
tappa della Grande Boucle, fotocopia di quella di
ieri con le sue Cotes, ed il vento a farla da padrone
ostacolando il gruppo che lo ha avuto come principale
avversario negli interminabili 210 chilometri che
separano la città belga Hui,
tradizionale sede d'arrivo della Freccia Vallone,
alla francese Verdun,
storico e triste teatro della più sanguinosa
e lunga battaglia della 1ª guerra mondiale.
La corsa
- Dopo soli 18 km di gara, il capitano dalla
Fassa Bortolo, Francesco Casagrande abbandona
e sulle prime Cotes, si scatenano i garibaldini,
alla ricerca della fuga buona. Ci provano anche
Basso e Bartoli, ma l'arrivo è
troppo lontano ed il fortissimo vento non aiuta
i gruppi meno mumerosi.
La
fuga principale della tappa, la mettono a segno
otto uomini fra i quali oltre a nomi come Boogerd,
Bolts, Agnolutto e Julich,
spicca quello del francese Patrice Halgand,
che in un sol boccone, fa indigestione di traguardi
della montagna, scalando la classifica della maglia
a pois, che indosserà al termine della tappa,
ai danni di Jacky Durand. L'azione dei fuggitivi
comincia ad essere pesante per gli immediati inseguitori,
quando a circa metà gara, raggiunge i 10
minuti. Ma nel momento in cui il gruppo decide di
lavorare per ricucire lo svantaggio accumulato,
non c'e' storia per nessuno ed alla fine gli otto
in fuga hanno dovuto alzare bandiera bianca. Sul
traguardo volante di Florenville,
in territorio francese, è la maglia gialla
O'Gray, che vincendo il traguardo volante,
ne approfitta per aggiungere al proprio bottino,
al rientro dalla campagna del Belgio, un gruzzolo
di preziosi punti, pagabili al portatore, in secondi
da classifica. E' grazie a quei 10 secondi d'abbuono
che l'australiano della Credit
Agricole, veste ancora il giallo del primato,
dopo l'ultima azione, inventata dal francese Laurent
Jalabert. Il corridore approdato nella nuova
formazione CSC-Tiscali,
dopo il banale infortunio domestico che lo ha
costretto a letto con tre vertebre rotte, nel periodo,
la primavera, a lui più proficua come vittorie,
è uscito dal primo gruppo, portandosi dietro
lo spagnolo Mancebo, a caccia di secondi
per la sua classifica e il fortissimo e non più
giovanissimo Ludo Dierckxsens, che veste
i colori dell'italiana Lampre-Daikin.
Il trio d'oro si porta ad un minuto e 15 secondi,
sul gruppo tirato dalla Bojour,
questo quando mancano appena 20 km alla conclusione.
Conclusione che è praticamente scritta, con
il 32enne francese ex sprinter, poi trasformatosi
in cacciatore da classiche, più veloce sulla
carta ma anche alla resa dei conti, Jalabert
scatta con una facilità disarmante sugli
avversari, nel momento più delicato, quello
in cui i tre all'ultimo km, cominciano a guardarsi,
rallentando e rischiando di rovinare tutto con il
gruppo che avanza ad un soffio sulle loro spalle.
Solo il belga della Lampre, gli resiste e lo rimonta
ma ai 500 metri, dopo lo scatto della sorpresa,
il fuoriclasse francese, ad un anno di distanza
dalla sua maglia gialla nel Tour 2000, vince la
sua 150ª corsa in carriera a pochi centimetri
dalla ruota catapultata nel disperato colpo di reni
di Dierckxsens.
Un
anno fa "Jaja"
vestiva il giallo, quell'impresa però oggi
non si ripete e dopo essere stato leader virtuale
della Grande Boucle, per qualche chilometro su O'Grady,
Laurent si è accontentato meritatamente
della sola vittoria di tappa.
Del
resto se si pensa che solo 4 mesi fa
"Jaja" ha rischiato,
cadendo da una scala e con tre vertebre fratturate,
di compromettere la stagione e lo si ammira pedalare
tutto storto non più con il suo perfetto
stile, sembra di assistere alla ennesima performance
di un miracolato delle due ruote. "Arrivederci
Jaja, al prossimo miracolo".