E' stato un campionato mondiale all'insegna degli uomini
dell'est. Oggi nell'attesa prova in linea della massima categoria,
l'elite ovvero i professionisti, ha vinto l'uomo senza squadra,
quello che nessuno aveva pronosticato, il lettone Romans
Vainsteins che, in maniera romantica, ha conquistato allo
sprint, la corsa della vita, per poi abbandonarsi in un lungo
pianto. Gli azzurri che grazie alla lunga fuga in cui era
presente Di Luca, si erano risparmiati il lavoro della
squadra favorita, non hanno saputo costruire la tattica vincente
nell'ultimo giro, perdendo un pò la testa. Davanti
a tutti, un Michele Bartoli che, mostrando incertezza
e forse non sostenuto al meglio dai compagni, è scattato
ben tre volte in salita, negli ultimi due giri, ma senza fare
la differenza, che invece è riuscita all'inossidabile
trentasettenne Andrej Tchnil. Il belga pericoloso come
non mai, è scattato nell'ultima salita prendendo un
vantaggio di 100 mt, ma dietro troppi uomini, tutti i migliori,
tranne Jalabert ritiratosi, hanno dato l'anima per
riprenderlo e poi negli ultimi 3 km, c'è stato lo scatto
di Francesco Casagrande che, partito con un rapporto
lunghissimo, ha guadagnato un vantaggio di 50 mt, facendo
saltar su dalle sedie i tifosi, con la speranza di un suo
arrivo iridato. Ma le sparate a 50 km all'ora nell'ultimo
km, non sono il suo forte e come l'anno scorso, il corridore
toscano si è dovuto arrendere ai 500 mt dove, gli rispondeva
Tcmill con un'altro allungo. Ma ormai, i giochi per
una volata finale erano fatti e grazie a Rebellin,
anche il belga veniva ripreso. Il resto poi è ormai
storia scritta, il meritato trionfo del lettone sul polacco
Spruch, la conferma per Freire ex campione del
mondo ancora in medaglia, questa volta di bronzo, e le polemiche
all'arrivo di Bartoli per la conduzione di gara dei
compagni. E' ovvio che quando una squadra come la nostra perde
un mondiale, ci sia sempre da ridire, ma personalmente ritengo
che quest'anno eravamo una squadra ancora più forte,
solo il tracciato che era troppo veloce, e la fuga che ha
permesso ai nostri avversari di rimanere coperti, ci ha impedito
di vedere il miglior Bartoli che diversamente, in una
vera salita, avrebbe trovato il terreno favorevole per la
stoccata vincente. Mi piace ricordare poi a quelli meno attenti,
che se Alessandro Petacchi "enfant prodige"
dello sprint, non scivolava in quella curva al penultimo giro,
sarebbe stato uno dei protagonisti del finale e non si sarebbe
fatto scappare un'occasione così ghiotta come la conquista
della maglia iridata, Bartoli permettendo. Concludiamo questa
trasferta in una terra, la Bretagna, che ha dato tanti campioni
al ciclismo e coltiva questo sport dai tempi più remoti,
con un misero bottino (1 argento e 1 bronzo), anche se gran
parte delle medaglie, tornano in Italia perchè gli
atleti dell'est hanno qui la loro base e, come sempre faremo
in occasione di questi eventi, ricordiamo con affetto quei
campioni del passato che hanno fatto grande questo sport da
Alfredo, Learco, Fausto, Ercole,
Gino, Vittorio, Felice, Francesco
e Giuseppe; i cognomi se volete li aggiungete voi e
se non ve li ricordate, li troverete qui a fiano, nell'albo
d'oro. Un pò di storia fa bene a tutti.
Commento di Andrea Magnani Web Master di
Ordine d'arrivo elite uomini prova su strada |
1 | Romans Vainsteins | (Let) |
2 | Zbigniew Spruch | (Pol) |
3 | Oscar Freire Gomez | (Spa) |
4 | Michele Bartoli | (Ita) |
5 | Tobias Steinhauser | (Ger) |
6 | Niki Aebersold | (Svi) |
7 | Scott Sunderland | (Aus) |
8 | William Chann Mcrae | (USA) |
9 | Paolo Bettini | (Ita) |
10 | Francesco Casagrande | (Ita) |
11 | Michael Boogerd | (Ola) |
12 | Axel Merckx | (Bel) |
13 | Gorazd Stangelj | (Slo) |
14 | Niklas Axelsson | (Sve) |
15 | Dave Bruylandts | (Bel) |
16 | Oscar Camenzind | (Svi) |
17 | Maximilian Sciandri | (GBr) |
18 | Jean Cyril Robin | (Fra) |
19 | Andrei Tchmil | (Bel) |
20 | Raimondas Rumsas | (Lit) |
Il
FILM della corsa:
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Bartoli
e Tchmil
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Danilo Di Luca
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L'azione
di Casagrande
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Il
tentativo finale di Andrei Tchmil
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La
volata imperiale di Romans Vainsteins
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Il
trionfo
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Fotografie
di Roberto Bettini
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