ITALIA D’ARGENTO ALL’APERTURA DEL MONDIALE DI MOUNTAIN BIKE

Nella gara a staffetta vinta da una strepitosa Spagna, gli azzurri si infilano al collo una medaglia d’argento che dopo l’oro europeo di luglio, conferma la nostra nazionale al vertice della disciplina.

La staffetta spagnola - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

Domani scendono in gara i biker della categoria Juniores.

Livigno (SO), 31 agosto 2005. - Finisce come nessuno si sarebbe mai aspettato. La Spagna si riappropria del titolo mondiale di staffetta, che ha inaugurato oggi la rassegna iridata di Livigno, tornando su quel trono che già era stato suo nel 1999 e 2000, agli albori di questa specialità, e lo fa nella maniera più entusiasmante, rivoluzionando le gerarchie stabilite sino a quel momento. Ne fa le spese anche l’Italia, che coglie comunque uno spettacolare argento rimanendo, unica fra le squadre medagliate, sempre nel cuore della corsa.

Marco Bui era stato infatti lesto alla partenza, chiudendo il primo giro al comando, poi Longo aveva dovuto cedere il passo alla Svizzera, rimanendo comunque a tiro. Nella terza frazione la Lechner dava il cambio al quarto posto, subendo la rimonta di Usa e Nuova Zelanda che però presentavano al suo cospetto atleti maschi. Nell’ultimo giro succedeva l’imprevedibile: l’ex campione del mondo José Hermida effettuava sorpassi su sorpassi andando a regalare al quartetto spagnolo, fino allora sempre nelle retrovie, una clamorosa medaglia d’oro. La rimonta riusciva anche alla Francia grazie a un altro dei favoriti per il cross country di domenica, Cedric Ravanel, a dispetto di problemi alla bici che lo costringevano a una sosta e permettevano così all’azzurro Schweiggl di superarlo e proiettarsi verso un prestigioso argento, ancor più importante per i problemi alla catena che hanno avuto sia lui che Bui.

A fine gara grande entusiasmo in casa iberica per un oro insperato soprattutto dopo la defezione della Fullana: “Quando sono partito – racconta Hermida, unico componente rimasto del bis iridato ’99-2000 – pensavo solo a risalire dall’undicesima posizione, senza pormi obiettivi, poi lungo il percorso ho avuto anche fortuna per i problemi tecnici di Francia e Italia. La staffetta mi piace, mi diverte, vincere qui è il massimo”.

In casa azzurra l’esordio positivo è un toccasana per il prosieguo del Mondiale: “La scelta di mantenere identica la stessa formazione del titolo europeo ha pagato – sentenzia il Ct Morelli inoltre abbiamo un Bui in ottime condizioni, che fa ben sperare”. Il corridore mestrino fra l’altro, a dispetto della catena saltata sull’ultima parte del percorso che lo ha costretto a una sosta di una quindicina di secondi, ha chiuso con il miglior tempo parziale, inferiore anche a quello di Hermida. Un fattore che lo rinfranca per il grande appuntamento di domenica: “Io sto bene, è evidente, ma anche gli altri vanno forte. Dipenderà un po’ dal tempo e da come si metterà la gara, intanto però un argento in casa lo abbiamo portato”.

Domani intanto altri due titoli in palio, nel cross country juniores maschile e femminile. In casa azzurra Schweiggl, se recupererà dallo sforzo, potrebbe proporsi ancora per una posizione di prestigio. Sempre domani prove cronometrate per la downhill, per l’attribuzione dell’ordine di partenza nella grande finale di sabato.

Le squadre italiana e francese - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

CLASSIFICA

Team Relay (7,580 km x 4)

1 Spagna 1:26:02 (RUZAFA CUETO Ruben, AVILES GILABERT Oliver, GAMONAL FERRERA Rocio, HERMIDA RAMOS Jose Antonio)

2 Italia 1:26:21 a 0:19 (BUI Marco, LONGO Tony, LECHNER Eva, SCHWEIGGL Johannes)

3 Francia 1:26:32 a 0:30 (VUILLERMOZ Alexis, TEMPIER Stéphane HANSEN Séverine, RAVANEL Cédric)

4 Svezia 1:26:43 a 0:41 (LINDGREN Emil, WENGELIN Mattias, OSTERGREN Maria SWE, KESSIAKOFF Fredrik)

5 Svizzera 1:27:24 a 1:22 (VOGEL Florian, SCHURTER Nino, HENZI Petra, FANGER Martin)

6 Polonia 1:28:02 a 2:00 (GALILSKI Marek, BATEK Dariusz, WLOSZCZOWSKA Maja, DZIALAKIEWICZ Adrian)

7 USA 1:28:13 a 2:11 (CRAIG Adam, SCHULTZ Samuel, HAMMAKER Kyle, MC CONNELOUG Mary)

8 Germania 1:28:13 a 2:11 (SAHM Stefan, GUTMANN Heiko, RUDIGER Benjamin, SPITZ Sabine)

9 Canada 1:28:56 a 2:54 (FEDERAU Ricky, LAZARSKI Martin, KINDREE Neal, SYDOR Alison)

10 Nuova Zelanda 1:29:24 a 3:22 (LEUCHS Kashi, ROY Marcus, AVERY Clinton Robert, JOSEPH Rosara)

Timing & Results by TISSOT - Swiss Watches since 1853

CRONACA DI GARA

Ha sparato tutte le sue cartucce il pistolero J. A. Hermida che nell’ultima tornata ha letteralmente sovvertito la linea di gara delineatasi nei primi tre giri, portando la Spagna a conquistare il primo oro di questi mondiali livignaschi.

Bui partito in sordina si dimostra fenomenale nel recupero che lo condurrà al passaggio del testimone al coequiper Tony Longo con 10” di vantaggio sull’elvetico Florian Vogel e 5” sul neozelandese Kashi Leuchs, decisamente più attardati i rappresentanti elite degli USA e della Germania.

Tony Longo condurrà la gara per tutta la durata della sua fatica in compagnia del rosso crociato Nino Schuter presentandosi appaiati in zona cambio cedendo il testimone alle rispettive compagne Eva Lechner e Petra Henzi che accuserà l’attacco della esuberante svizzera ritardando di oltre un minuto il cambio con lo junior Johannes Schweiggl il quale ripartendo in compagnia dello Junior polacco e dell’elite francese si getteranno all’inseguimento della seconda piazza occupata in quel momento dall’ americana Mary Mc Connuloung schierata a sorpresa in ultima frazione.

In quel momento ad Hermida partito da quarto componente, il ct spagnolo chiedeva quello che da tutti veniva ritenuta mission impossible, colmare gli oltre 3 minuti che lo separavano dalla decima posizione alla testa della corsa.

In compagnia dello svedese Fredrik Kessiakoff il catalano inizia la sua rimonta fino a raggiungere il nostro Junior che aveva nel frattempo agguantato lo sfortunato svizzero appiedato da una foratura.

Stessa sorte anche per il transalpino Cedric Ravanel che dovrà cedere all’incalzare dell’iberico che proprio nelle battute finali riescirà a distanziare pure il nostro azzurro e coronare un’impresa ritenuta fino ad 8 km prima impensabile, quella di portare la formazione spagnola sul gradino più alto del podio.

Alle sue spalle 19” più tardi transiterà il nostro portacolori Schweiggl che con comprensibile emozione regala alla nazionale campionessa continentale di Alfonso Morelli l’argento iridato, registrando il miglior risultato italiano nella storia della staffetta mondiale.

Sull’ultimo gradino rimasto libero del podio ecco salire la formazione transalpina che vedrà tagliare il traguardo con il suo capitano a 30” di ritardo dal battistrada.

Svezia e Svizzera completeranno nell’ordine la classifica dei top five in questa prima kermesse iridata giungendo rispettivamente a 41” e 1’22” dalla Spagna.

INTERVISTE

SPAGNA:

Ruben Ruzafa Cueto: Penso di aver fatto una bella gara e sono particolarmente ottimista anche per il titolo U23 di venerdì, in quanto sto cominciando a sentire gli effetti benefici del periodo di preparazione in altura che abbiamo fatto ai 2500 m. di Sierra Nevada.

Oliver Aviles Gilabert: ci tenevo molto a fare bene per le ambizioni di classifica della mia squadra ed è per questo che ho dato il meglio di me spingendo al massimo sulla salita iniziale e controllando sul resto del tracciato.

Rocio Gamonal Ferrera: Non ho eccessivamente sofferto il carico di responsabilità dovuto alla mia prima convocazione in nazionale e soprattutto all’assenza della capitana Fullana, ho sempre amministrato la mia gara mantenendo il passo delle mie avversarie in salita senza prendermi eccessivi rischi in discesa.

Josè Antonio Hermida Ramos: oggi penso proprio di aver fatto la gara perfetta, sempre a manetta, come dite voi, in salita soprattutto nella prima dove mi sono trovato a dover recuperare l’enorme gap in compagnia dello svedese Kessiakoff, in discesa penso di aver rischiato un po’ troppo ma è andata bene, così a tutta anche nel tratto finale in pianura.

Quest’anno voglio prendermi la rivincita dopo gli sfortunati eventi della scorsa stagione che ho già dimenticato, concentrandomi al massimo sulla mia preparazione in vista di questo appuntamento su cui sono molto ottimista.

In merito al tracciato non posso far altro che apprezzare le caratteristiche tecniche volutamente inserite dagli organizzatori, peccato che sia troppo lungo e dispersivo, poco accessibile al pubblico.

ITALIA:

Marco Bui: purtroppo mi si è sganciato il pedale appena partito e ho iniziato la salita a metà gruppo, costretto ad una faticaccia per rientrare sui primi, appena riuscito ho preso subito la testa della corsa buttandomi a capofitto in discesa guadagnando un buon margine.

Margine che si è ridotto in pianura a causa di un salto di catena senza il quale avrei potuto guadagnare anche più vantaggio.

Tony Longo: volevo assolutamente mantenere la testa della corsa che avevamo guadagnato con Marco e per questo ho spinto a tutta sulla salita iniziale, nella discesa ho però pagato lo sforzo in termini di brillantezza sbagliando un paio di traiettorie, mentre in pianura devo dire che mi sono sentito le gambe decisamente imballate.

Eva Lechner: ho ricevuto il testimone da Tony in prima posizione e per questo mi sono sentita subito in dovere di spingere al massimo tallonando per tutta la prima salita l’atleta svizzera che mi ha però dato qualche metro in discesa e soprattutto in pianura dove ho sofferto più del previsto.

Johannes Schweiggl: ho condotto la mia corsa interpretandola come una cronometro, al massimo in salita e di più ancora sulle discese, ho preso morale quando ho visto che lo svizzero e Ravanel avevano avuto guasti tecnici, ma proprio mentre mi trovavo in testa ho avuto un salto di catena che si è piegata non permettendomi di spingere al massimo, proprio quando sopraggiungeva Hermida alla velocità di una moto…proprio non sono riuscito a tenergli la ruota!


TITOLI MONDIALI JUNIOR IN CASA DI REPUBBLICA CECA E AUSTRIA

Il podio junior maschile - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

La seconda giornata dei mondiali di mountain bike di Livigno, riservata al cross country juniores, incorona l’austriaco Gehbauer e la ceka Hurikova. Miglior risultato azzurro il settimo posto di Cominelli. Domani tocca agli Under 23

Livigno (SO), 1 settembre 2005 - Il cross country a livello juniores parla danubiano. E’ questo il verdetto della seconda giornata dei Campionati Mondiali UCI di Mountain Bike in svolgimento a Livigno. Le gare di XC riservate alle categorie giovanili hanno premiato rispettivamente la ceka Tereza Hurikova e l‘austriaco Robert Gehbauer, e se nel primo caso il risultato era tra quelli preventivati, la vittoria dell’austriaco di Villach è una sorpresa, soprattutto per come è maturata. Il corridore del 1987 ha letteralmente dominato la corsa attaccando sin dal primo giro e percorrendo in assoluta solitudine gran parte dei 29 km di gara, aumentando sempre il vantaggio fino a superare i due minuti nei confronti dei più immediati inseguitori.

Gehbauer, che quest’anno aveva già vinto in Italia nella prova di Coppa Europa a Malé, ha preceduto il francese Olivier Sarrazin e il belga Tim Wjinands che hanno battagliato a lungo per la conquista della medaglia d’argento.

In casa italiana ottima prova per Christian Cominelli: il corridore di Edolo, che non era fra le punte della squadra italiana, ha compiuto una prova molto giudiziosa, partendo tranquillo ma inserendosi già nel primo giro nelle prime dieci posizioni, soggiornando nel gruppo che inseguiva i tre di testa: “A un certo punto ho anche sperato di riprendere il francese e il belga, li vedevo vicini, ma nell’ultimo giro mi sono mancate un po’ le forze. Va comunque bene così”. Va detto d’altronde che Cominelli è al suo primo anno da junior, nel 2006 potrà giocare le sue carte per il podio con maggiori possibilità e convinzione.

La gara femminile ha anch’essa avuto una dominatrice nella ceka Hurikova, andata all’attacco già nel primo dei due giri transitando con quasi un minuto e mezzo di vantaggio a metà gara. Alle sue spalle podio per la tedesca Klein, autrice di una notevole rimonta nel secondo giro, e bronzo alla slovena Zakelj. La Hurikova non è nuova a imprese internazionali: atleta che si divide fra la strada e la Mtb, lo scorso anno aveva vinto a Verona il titolo mondiale a cronometro su strada sempre fra le juniores, e aveva ottenuto nella mtb il bronzo ai Mondiali di Les Gets. Per quanto riguarda le azzurre, la migliore è stata Judith Pollinger, finita 12. a 7’07” dalla vincitrice. Sfortunata Claudia Sieder, incappata in una caduta nelle battute finali che le ha precluso l’ingresso nelle prime dieci posizioni.

Domani il programma prevede la prova di cross country riservata agli Under 23 (0re 13.00), con Tony Longo, già bronzo ai Mondiali 2002 da junior, che punta a un piazzamento di rilievo. Sempre domani verranno attribuite le medaglie nel Trial femminile nelle specialità 20 e 26 pollici, e in serata si svolgeranno le qualificazioni del 4Cross (ore 18.00). Tra le 13.00 e le 15.00 le prime medaglie di trial con le donne impegnate nella categoriA unica di 20”/26”.

CURRICULUM VINCITORI

CHI E’ ROBERT GEHBAUER

Robert Gehbauer è nato a Villach, nella regione austriaca della Carinzia, il 17 luglio 1987. Ha iniziato a praticare la mountain bike nel 2000, senza più cambiare, rinunciando alle attrattive del ciclismo su strada, più popolare nel suo Paese. Lo scorso anno ai Mondiali di Les gets in Francia, non era andato al di là del 23. posto. Quest’anno, prima di Livigno, aveva ottenuto una ventina di vittorie, comprese due prove della Bundesliga in Germania e la finale della Coppa Europa disputata nella località trentina di Malé. Agli Europei di Kluisbergen in Belgio era finito al quinto posto, dietro avversari che a Livigno ha lasciato a svariati minuti di distanza.

CHI E’ TEREZA HURIKOVA

Tereza Hurikova è nata In Repubblica Ceka l’11 febbraio 1987. Tesserata per il Bike Klub Vilperk, divide la sua attività fra la strada, che pratica in prevalenza, e la mountain bike. Lo scorso anno aveva colto il bronzo ai Mondiali di Mtb di Les Gets (Fra), perdendo un quasi sicuro oro per un problema a una ruota, tanto che la ceka abbandonava in lacrime la conferenza stampa di fine gara per la delusione. La Hurikova si rifaceva poco tempo dopo ai Mondiali su strada di Verona, aggiudicandosi l’oro nella prova a cronometro. Al suo attivo anche l’argento agli Europei Mtb 2004. Quest’anno aveva chiuso al quarto posto agli Europei di Kluisbergen (Bel), mentre ai Mondiali juniores su strada a Burgenland (Ger) ha conquistato l’argento nella cronometro ed è finita 8. nella prova in linea.

CLASSIFICHE

CrossCountry Junior Donne – 17,60 km

1. HURIKOVA Tereza (CZE) 1:13:14

2. KLEIN Hanna (GER) 1:14:17 +1:03

3. ZAKELJ Tanja (SLO) 1:15:32 +2:18

4. VOS Marianne (NED) 1:16:20 +3:06

5. ROSCHI Nadja (SUI) 1:16:42 +3:28

6. KRASNIAK Julie (FRA) 1:17:07 +3:53

7. ENGEN Alexandra (SWE) 1:17:41 +4:27

8. ZAYTSEVA Liliya (UKR) 1:18:26 +5:12

9. FORSMAN Chloe (USA) 1:19:35 +6:21

10. KROMPETS Nataliya (UKR) 1:20:22 +7:08

12. POLLINGER Judith ITA 1:21:21 +8:07

17. PERRUCHON Nicole ITA 1:22:58 +9:44

18. SIEDER Claudia ITA 1:23:15 + 10:01

21. GULINO Nina ITA 1:24:32 + 11:18

CrossCountry Junior Uomini – 30,15 km

1. GEHBAUER Robert AUT 1:38:45

2. SARRAZIN Olivier FRA 1:41:56 +3:11

3. WIJNANTS Tim BEL 1:42:00 +3:15

4. FANGER Martin SUI 1:42:25 +3:40

5. GASCO Alejandro Dario ARG 1:42:48 +4:03

6. GALLATI Patrik SUI 1:43:17 +4:32

7. COMINELLI Cristian ITA 1:43:38 +4:53

8. KINDREE Neal CAN 1:43:41 +4:56

9. LEGASTELOIS Vivien FRA 1:44:08 +5:23

10. GIGER Fabian SUI 1:45:18 +6:33

25. FABBRI Matteo ITA 1:51:04 + 12:19

29. TREACHI Paolo ITA 1:52:45 + 14:00

43. MOSCONI Andrea ITA 1:55:54 + 17:09

49. URBANI Michel ITA 1:58:28 + 19:43

- HUBER Gunther ITA DNF

- SCHWEIGGL Johannes ITA DNF

CURIOSITA’ E ANALISI

La distanza fra Mtb e strada è quasi impercettibile, almeno a livello juniores. Già guardando l’albo d’oro dei Mondiali di Mtb di categoria si scopre che molte delle vincitrici degli ultimi anni, dalla britannica Cooke all’australiana Mathison, hanno poi trovato fortuna su strada abbinando, durante la loro permanenza fra le juniores, le due categorie. Quest’anno però il fenomeno è dilagato: la Hurikova, vincitrice dell’oro, era reduce dall’argento ai Mondiali a cronometro, mentre la quarta, l’olandese Vos, aveva vinto l’argento nella prova in linea; la polacca Dawidowicz, squalificata a Livigno, aveva vinto l’oro su strada a Mosca, e anche la francese Krasniak e la lituana Leleivyte erano reduci dalla rassegna iridata su strada di tre settimane prima.


IL RUSSO TROFIMOV CAMPIONE DEL MONDO UNDER 23

Il successo di Yuri Trofimov ed il podio under 23 - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

Soluzione in volata per il Mondiale U23 di cross country a Livigno: il russo Trofimov batte l’elvetico Fluckinger, bronzo all’altro svizzero Schurter al comando per tutta la corsa. Primo azzurro Tony Longo, nono.

Livigno (SO), 2 settembre 2005 - La gara degli Under 23 ha riservato sorprese fino all’ultimo metro: lo svizzero Schurter, che ha comandato per tutta la corsa, ha perso l’oro sull’ultima salita per una foratura, così è stato il russo Yuri Trofimov a laurearsi campione del mondo di categoria, coronando così un anno per lui davvero importante, con il titolo nazionale russo assoluto e il bronzo agli Europei di categoria. Livigno ha regalato per la prova Under 23 una giornata dai due volti atmosferici: sole nella prima parte e scrosci di pioggia nella seconda, che hanno appesantito la fatica dei corridori, trovatisi a pedalare per oltre due ore e un quarto, lunghezza inusuale per gli Under 23.

Sin dal via è stato lo svizzero Schurter, campione mondiale juniores uscente, a prendere l’iniziativa, provando a imitare quello che avevano fatto ieri l’austriaco Gehbauer e la ceka Hurikova fra gli juniores. Il suo vantaggio è andato aumentando fino al minuto, nei confronti del connazionale Fluckinger e del russo Trofimov, mai insidiati nel loro inseguimento. Quando le posizioni sembravano consolidate, Schurter ha visto svanire i suoi sogni di gloria per una foratura. Trofimov e Fluckinger lo hanno superato giocandosi in volata la vittoria, con il russo che ha anticipato il rivale imboccando per primo l’ultima curva, soluzione tattica ideale per andare a vincere: “Nella prima parte ho avuto un problema alla catena che mi aveva fatto perdere terreno nei confronti dei due elvetici – ha spiegato il ventunenne russo – poi sono ripartito spendendo molte energie per riagganciare il secondo posto. Ora niente feste: a settembre ci sono i Mondiali su strada, conto di far bene anche a Madrid”.

Il primo degli italiani è stato Tony Longo, che ha chiuso al nono posto dopo essere partito molto forte e avere gravitato a lungo fra la quarta e la sesta posizione: “Ho scelto di partire abbastanza tranquillo e stare a ruota nel gruppetto, ma nella seconda parte ho sentito le energie venire progressivamente meno. Il mio sogno era entrare fra i primi 5, ma il nono posto rispecchia le mie possibilità”. Buona prova anche per Marco Aurelio Fontana, 11°. Domani penultima ricca giornata di gare, con l’assegnazione dei titoli elite e juniores di downhill e in serata il grande spettacolo del 4Cross.

CURRICULUM VINCITORI

CHI E’ YURI TROFIMOV

Yuri Trofimov è nato il 26 gennaio 1984. Pratica la mountain bike dal 2000, abbinata alla strada come praticamente tutti i russi di categoria. Si era messo in luce ai Mondiali di Kaprun 2002, quando colse l’argento fra gli juniores precedendo l’azzurro Tony Longo, suo rivale anche a Livigno. Ai Mondiali Under 23 è finito 32. nel 2003 e 15. nel 2004. Quest’anno ha conquistato il titolo nazionale russo e il bronzo agli Europei di categoria. In Coppa del Mondo ha preso parte a quattro prove, cogliendo il miglior risultato a Spa dove è giunto 22.. Si è cimentato anche nella Coppa del Mondo Marathon, finendo 21. a Riva del Garda. Lo scorso anno era stato selezionato per i Giochi Olimpici di Atene, dove ha chiuso al 27. posto.

CLASSIFICHE

CrossCountry U23 – 41 km

Rank Name Nat Team Race Time

1. TROFIMOV Yury RUS Russian Federation 2:17:30

2. FLÜCKIGER Lukas SUI Switzerland 2:17:31

3. SCHURTER Nino SUI Switzerland 2:19:25

4. FUGLSANG Jakob Diemer DEN Denmark 2:20:11

5. SPENCER Philip GBR Great Britain 2:20:39

6. VAN HOUTS Rudi NED Netherlands 2:20:40

7. RUDIGER Benjamin GER Germany 2:20:58

8. MCCONNELL Daniel AUS Australia 2:22:05

9. LONGO Tony ITA Italy 2:22:19

10. MANETSCH Gion SUI Switzerland 2:23:18


LA SVIZZERA MOOR VINCE NEL TRIAL

Podio Trial femminile - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

Livigno (SO), _31 agosto 2005 - La diciottenne svizzera Karin Moor è la prima medaglia d’oro assegnata dal trial ai Campionati Mondiali in corso a Livigno. L’elvetica continua così la sua tradizione vincente, essendo imbattuta ai Campionati sin dal 2001, anno nel quale la specialità è stata abbinata nella sua effettuazione della rassegna iridata alla mountain bike. La Moor ha accumulato nel corso della manche di finale che prevedeva due sezioni, 18 punti di penalità, la sua prestazione peggiore fra le quattro che le sono valse nell’ultimo quadriennio il titolo mondiale. Alle sue spalle sono finite la tedesca Ann-Christin Bettenhausen, con 23 penalità, e la spagnola Mireia Abant Condal con 37. Si ripete così il podio della passata edizione a Les Gets: “Devo dire che la concorrenza è stata minore che negli anni scorsi – ha detto la neocampionessa del mondo anche se il tracciato scelto dagli organizzatori non era per nulla semplice, e le penalità non sono state poche”. Nella finale a otto non erano presenti atlete italiane.

INTERVISTE

1. Moor Karin, SUI: Vengo dal Canton Aarau, ma lavoro a Basilea in un laboratorio chimico. Questo è il mio 5. titolo di campionessa del mondo trial. Mi é piaciuto molto il percorso: preferisco i percorsi naturali piuttosto che artificiali, questo era perfetto per me: 70% naturale (legno soprattutto) e 30% artificiale.

2. Bettenhausen Ann-Christin, GER: Mi piace di più questo percorso di quello dello scorso anno. Nessun problema con l'altitudine: dopo un paio di gg. mi sono abituata. Karin é una mia amica oltre che rivale nel trial: abbiamo le stesse scarpe, gli stessi pantaloni e la stessa bici.

CLASSIFICHE

1. Moor Karin (SUI) 1010550 000105000 18

2. BETTEN HAUSEN Anne Cristin (GER) 00012550 00011530 23

3. ABANT CONDAL Mireia (SPA) 53122252 11003352 37

4. ABANT CONDAL Gemma (SPA) 01023552 51551552 47

5. MIRAMOND Lucie (FAR) 13124555 02024555 49

6. PESENTI Julie (FRA) 02115551 05554551 50

7. TSIRELSON Elibeta (RUS) 55555555 55555555 80

8. COMBE Floriane (FRA) DNS



IL “FREERIDE” DI LIVIGNO È GIÀ UN SUCCESSO

Nel giorno delle prove veloci, si presenta il tracciato studiato e costruito appositamente per gli amanti del freeride, il Mottolino Bike Park. Ben 600 metri di dislivello in discesa che hanno ottenuto il sigillo di qualità da parte di una delle aziende più prestigiose del settore, l’americana Kona, leader tra i produttori di mountain bike .

Livigno (SO), 3 settembre 2005. Non si deve aspettare la fine dei mondiali di mountain bike per assistere al follow-up che la rassegna iridata avrà generato a beneficio di Livigno. Da questa estate infatti, i biker amanti del freeride hanno a disposizione una nuova palestra dove scaricare tutta l’adrenalina della downhill, il Mottolino Bike Park. Il tracciato, che prende il nome dal noto impianto di risalita, ha visto le prime macchine di movimentazione terra lavorare sulla discesa del Passo d’Eira dal 30 giugno scorso e dopo poche settimane l’intero itinerario è stato consegnato alle ruote intagliate dei freerider. Curve a gomito e paraboliche, salti, curve e controcurve, dossi e cunette: ce n’è per tutti i gusti! E per tutti gli utenti perché, sembrerà strano, ma il Mottolino Bike Park è aperto anche ai neofiti delle discese mozzafiato. Si tratta di un tracciato che mostra un dislivello totale di circa 600 metri: partenza (2402 metri) e arrivo (1815 metri) coincidono con le stazioni dell’impianto che durante l’inverno trasporta oltre un milione di sciatori dei 12.000.000 che animano il piccolo Tibet nella stagione bianca. E per restare in tema di skipass, il costo del “giornaliero” è di 14 Euro per un adulto (ridotto a 10 Euro per i bambini) e con 24 Euro si può accedere alla “promozione biker” che prevede un pranzo al rifugio in quota. Il Mottolino Bike Park nasce con l’obiettivo di creare una pista da riscaldamento per i downhiller che parteciperanno al mondiale, e l’opportunità di crearla come struttura permanente ha generato un interesse inaspettato.

L’eco del Mottolino Bike Park, infatti, a distanza di pochi mesi dall’inaugurazione, è giunta oltre oceano dove i dirigenti di Kona, storico brand leader nel campo delle mountain bike, hanno inserito il nuovo tracciato di freeride nell’ambito del proprio programma Kona’s Groove Approved, un prestigioso sigillo di qualità. Si tratta del dodicesimo impianto al mondo a cui l’azienda statunitense ha concesso la propria “certificazione”: cinque in nord America, due in centro e sud America e uno in Australia. In Europa l’impianto di Livigno viene dopo quelli di Les Gets in Francia, Todtnau Black Forrest in Germania e Leogang in Austria. Le opportunità per il pubblico sono molteplici: la titolazione conquistata dal neonato impianto valtellinese consentirà agli amanti della specialità di poter testare (anche in anteprima) i principali modelli di Kona, non solo da freeride o downhill ma anche le più importanti versioni da cross country. Maggiori informazioni su www.konabikeparks.com sito web tra i più frequentati dagli afficionados dell’off road.

Test e ancora test al Mottolino Bike Park, perché anche Dainese, storico nome nel campo della protezione su due ruote, ha aderito all’iniziativa di avere un centro qualificato e specializzato dove mettere in mostra i prodotti e testare i prototipi prima di immetterli sul mercato. Maggiori informazioni presso la Mottolino Spa sul sito www.mottolino.com oppure allo 034.2970.025 una linea telefonica in grado di dare qualsiasi risposta.

Livigno è mondiale anche in questo!


FRANCIA DOMINATRICE AI MONDIALI DI DOWNHILL

Fabian Barel è il kamikaze della Downhill maschile 2005 - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

Pronostici rispettati a Livigno per le prove di discesa: fra gli uomini Fabien Barel si conferma iridato, in campo femminile dodicesimo titolo per l’imbattibile Anne Caroline Chausson. Titoli juniores a Australia e Gran Bretagna, domani chiusura della rassegna.

Livigno (SO), _3 settembre 2005 - La Francia si conferma nazione regina della discesa ai Campionati Mondiali UCI di Mountain Bike in svolgimento a Livigno. I transalpini si sono aggiudicati i titoli Elite sia maschile che femminile con coloro che venivano additati alla vigilia come i favoriti. La gara maschile ha visto la conferma sul trono iridato di Fabien Barel, già vincitore quest’anno del titolo francese e di quello europeo a Commezzadura, che aveva puntato tutta la sua stagione sulla gara valtellinese. Barel aveva scelto una tattica particolare per la gara iridata: in qualificazione si è fermato durante la discesa per una quindicina di secondi per non avere uno dei migliori tempi: “Ho preferito così per avere a disposizione una pista più pulita e non subire troppa pressione psicologica sapendo i tempi dei miei rivali più forti”. Barel ha atteso a lungo prima di avere la conferma della sua vittoria, vedendo infrangersi contro il suo tempo gli assalti di inglesi, australiani, sudafricani. Alla fine Barel, con 3’54”77, ha preceduto di 77 centesimi l’australiano Samuel Hill, miglior tempo in qualificazione, e di 3”02 il sudafricano Greg Minnaar, primo in Coppa del Mondo e iridato 2003. Il miglior italiano è stato Alan Beggin, che ha chiuso al 28. posto con 16”01 di ritardo.

Nella prova femminile la più grande discesista di sempre, la francese Anne Caroline Chausson, ha rischiato di veder sfumare la sua vittoria data quasi per certa a causa di una scivolata poco prima del secondo intermedio. Rimasta miracolosamente in piedi, ha conservato appena 37 centesimi di vantaggio sulla connazionale Sabrina Jonnier, che già l‘aveva seguita sul podio agli Europei, bronzo all’altra francese Emmeline Ragot, al suo primo anno da senior dopo due titoli mondiali juniores. Per la Chausson (4’27”34 il suo tempo finale) è il 12esimo titolo mondiale di specialità, a cui ne vanno aggiunti 5 di 4Cross e 2 di Bmx. Buona prova per l’azzurra Michela Thaler, 13esima a 27”16. Fra gli juniores i titoli sono andati all’australiano Amiel Cavalier in 4’05”79 davanti al britannico Brendan Fairclough e all’altro australiano Liam Panozzo (13esimo l’azzurro Claudio Cozzi), e alla britannica Rachel Atherton in 4’39”67 davanti alla neozelandese Scarlett Hagen e dalla canadese Micayla Gatto. Domani chiusura della rassegna iridata con l’assegnazione dei titoli maschili di Trial e soprattutto con le attesissime prove Elite di cross country, nelle quali l’Italia conta con Marco Bui di lottare per il podio.

CLASSIFICHE

DOWNHILL ELITE MEN

Rank Surname Nat Time Gap

1. BAREL Fabien FRA 3’54”

2. HILL Samuel AUS 3’55” +0.77

3. MINNAAR Greg RSA 3’57” +3.02

4. PEAT Steve GBR 3’58” +3.37

5. ATHERTON Gee GBR 4’01” +7.21

6. AMOUR Karim FRA 4’02’’ +7.82

7. ATKINSON Bryn AUS 4’03” +8.47

8. GRACIA Cédric FRA 4’03” +8.74

9. RANKIN Nathan NZL 4’03” +8.84

10. BEAUMONT Marc GBR4’03” +8.85

Podio cat. elite della Downhill femminile - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

DOWNHILL ELITE WOMEN

Rank Surname Nat Time Gap

1. CHAUSSON Anne Caroline FRA 4’27”

2. JONNIER Sabrina FRA 4’27” +0.37

3. RAGOT Emmeline FRA 4’31” +4.18

4. New Zealand 4’35’’ +8.64

5. SANER Marielle SUI 4’38” + 11.37

6. MOSELEY Tracy GBR 4’39” + 11.97

7. PRUITT Kathleen USA 4’39’’ + 12.26

8. GASKELL Helen GBR 4’40” + 12.76

9. GROS Céline FRA4’41’’ + 13.93

10. LE CAER Nolvenn FRA 4’46’’ + 18.81

Podio cat. junior nella Downhill maschile - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

DOWNHILL JUNIOR MEN

Rank Surname Nat Time Gap

1. CAVALIER Amiel AUS 4’05’’

2. FAIRCLOUGH Brendan GBR 4’07’’ +1.36

3. PANOZZO Liam AUS 4’11’’ +5.54

4. BADOUARD Antoine FRA 4’14’’ +8.58

5. SIMMONDS Matthew GBR 4’14” +8.73

6. EVES Ayden AUS 4’17” + 12.03

7. MITCHELL Andrew CAN 4’18” + 12.74

8. BLENKINSOP Samuel NZL 4’19’’ + 13.26

9. POKOJ Darren AUS 4:19.09 + 13.30

10. PEYER Lars SUI 4:19.46 + 13.67

Podio cat. junior nella Downhill femminile - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

DOWNHILL JUNIOR WOMEN

Rank Surname Nat Time Gap

1. ATHERTON Rachel GBR 4’39’’

2. HAGEN Scarlett NZL 4’49” +9.36

3. GATTO Micayla CAN 5’11” + 31.60

4. BORDERES Sophie FRA 5’24’’ + 44.55

5. KOCZKA Zsofia HUN 5’29’’+ 49.60

6. CAPAUL Sabrina SUI 5’29” + 50.23

7. JOLIDON Sidonie SUI 5’38’’ + 58.54

CURRICULUM VINCITORI

ELITE MEN

CHI E’ BAREL

Fabien Barel è nato il 26 luglio 1980 a Peille (Francia). Ha iniziato a praticare la mountain bike seguendo il fratello. Barel ha raccolto l’eredità del più grande downhiller di sempre, il suo connazionale Nicolas Vouilloz, aggiudicandosi lo scorso anno il titolo mondiale a Les Gets, la sua località preferita dove si diletta anche a sciare d’inverno. A Livigno lo scorso anno si era aggiudicato la manche finale di Coppa del Mondo. Quest’anno ha trascurato parzialmente il circuito di Coppa (vincendo comunque la tappa di Mont St.Anne) per dedicarsi alla caccia di titoli: suo quello francese, quello europeo vinto a Commezzadura in Trentino, ed ora quello mondiale.

ELITE WOMEN

CHI E’ LA CHAUSSON

Anne Caroline Chausson, nata in francia l8 ottobre 1977, è già da tempo considerata la più grande specialista di sempre. La sua collezione di titoli è inarrivabile: quello conquistato a Livigno è il 12. in discesa, una collezione iniziata nel 1993 da junior e ininterrotta fino allo scorso anno, quando per una grave caduta poco prima della gara iridata di Les Gets dovette rinunciare alla partecipazione. Ai titoli iridati di downhill ne vanno aggiunti 5 di 4Cross e 2 di Bmx, specialità dei suoi inizi e dove conta di riprendere per partecipare alle Olimpiadi di Pechino 2008. In Coppa del Mondo, dopo avere dominato ininterrottamente dal 1998 al 2002, ha rinunciato a seguire integralmente il circuito. Ha vinto anche gli ultimi tre titoli europei.

JUNIOR MEN

CHI E’ CAVALIER

Amiel Cavalier è nato a Wollongong (Australia/New South Wales) il 24 maggio 1987. Ha iniziato a praticare il ciclismo agonistico nel 2001. Nel 2003 è entrato in nazionale, vincendo poi il titolo nazionale l’anno successivo. Quest’anno, grazie all’appoggio del suo sponsor Scott, ha potuto fare esperienza in Coppa del Mondo cogliendo come miglior risultato il 18. posto a Pila. Sempre quest’anno ha vinto il titolo australiano di 4Cross e quello continentale di downhill. Ai Mondiali di categoria era finito 18. nel 2003 e 7. lo scorso anno.

JUNIOR WOMEN

CHI E’ LA ATHERTON

La britannica Rachel Atherton è nata il 6 dicembre 1987, e fa parte di una famiglia di discesisti: i suoi fratelli maggiori Gee e Dan sono finiti rispettivamente 5. e 41. nella gara Elite maschile. La Atherton si è messa in evidenza lo scorso anno, conquistando il titolo nazionale, quattro presenze nelle prime 10 posizioni in prove di Coppa del Mondo (compreso il 7. posto alle finali di Livigno) e soprattutto l’argento fra le juniores ai Mondiali di Les Gets dietro la neozelandese Hagen, con la quale si è vendicata quest’anno a Livigno. Nel 2005 ha ottenuto, oltre al titolo mondiale, quello europeo a Commezzadura sempre fra le juniores e il 2. posto in Coppa del Mondo a Santa Catarina in Brasile. Nel ranking Uci è settima proprio davanti alla grande Chausson.


AI MONDIALI DI LIVIGNO IL 4CROSS PARLA AMERICANO

Pronostici rispettati ai mondiali di mtb a Livigno nel competizione serale di 4Cross, con le vittorie andate a Brian Lopes e a Jill Kintner. Brutta caduta per l’ex iridato, il ceko Prokop costretto al ricovero in ospedale.

Livigno (SO), 3 Settembre 2005. Il 4Cross è yankee. Ai Campionati Mondiali di Mountain Bike di Livigno, la gara più spettacolare ha premiato la scuola a stelle e strisce con due medaglie d’oro e una di bronzo. Il titolo maschile è andato allo specialista Brian Lopes, 34 anni, già campione del mondo nel 2002, da svariati anni nell’elite delle discipline più veloci. Lopes ha dominato il torneo senza mai essere impensierito, dagli ottavi di finale fino all’ultimo appuntamento. Nella finale lo statunitense ha preceduto l’australiano Jared Graves e il francese Mickael Deldicke. Gli unici italiani che erano riusciti a superare le qualificazioni, Andrea Bruno, Guido Dracone e Oscar Colombo, sono tutti usciti nei sedicesimi di finale.

Nella gara femminile pronostici ugualmente rispettati con il titolo che è andato all’americana Jill Kintner, miglior tempo in qualificazione ma soprattutto dominatrice durante la stagione di Coppa del Mondo. Atleta nata e cresciuta nel BMX, disciplina nella quale tornerà a gareggiare in vista di Pechino 2008. La finale vedeva in pista ben tre americane contro l’australiana Katrina Miller, capace comunque di non lasciarsi stritolare dalla morsa statunitense e di conquistare l’argento, relegando al terzo posto l’altra grande specialista americana Tara Llanes. Molto apprezzato dai concorrenti il percorso proposto dagli organizzatori di Livigno, estremamente spettacolare e tecnico, tanto che non sono mancati i sorpassi e le cadute lungo il tracciato.

Da rimarcare, negli ottavi di finale, un grave incidente occorso al campione del mondo 2003, il ceco Mickal Prokop, che era già caduto durante le prove e per il quale si è reso necessario il ricovero in ospedale: per il fortissimo biker rottura di tibia e perone diagnosticata dallo staff medico dell’International Medical Center di Livigno che ne ha disposto il ricovero nell’ospedale di Samaden (Svizzera) per l’intervento chirurgico.

RESULTS

4CROSS MEN FINAL

Rank Code Name Surname Nat

1. LOPES Brian / USA

2. GRAVES Jared / AUS

3. DELDYCKE Mickael / FRA

4. MINNAAR Greg / RSA

4CROSS WOMEN FINAL

Rank Code Name Surname Nat

1. KINTNER Jill / USA

2. MILLER Katrina/ AUS

3. LLANES Tara / USA

4. BUHL Melissa / USA

CURRICULUM VINCITORI

CHI E’ LOPES

Brian Lopes è nato il 6 settembre 1971. Ha iniziato a competere in Mtb agli inizi degli anni Novanta, abbinando subito la downhill alle altre specialità veloci, dal dual slalom al dual fino ad arrivare al 4Cross dove ha ottenuto i suoi migliori risultati. Quello vinto a Livigno è il terzo titolo iridato conquistato dall’americano, dopo quelli di Dual nel 2001 a Vail e di 4Cross nel 2002 a Kaprun. Al suo attivo anche la Coppa del Mondo 1998, 2000 e 2001 nel dual e 2002 nel 4Cross. Quest’anno si è aggiudicato le tappe di Coppa del Mondo di Schladming (Aut) e Angel Fire Resort (Usa).

CHI E’ LA KINTNER

Jill Kintner è nata il 24 ottobre 1981 in California. Quest’anno ha dominato in Coppa del Mondo, aggiudicandosi le tappe di Mont St.Anne (Can), Santa Catarina (Bra), Angel Fire Resort (Usa) e Pila (Ita). Nella passata stagione era stata seconda ai Mondiali di Les Gets alle spalle della ceka Hurakova, ma soprattutto ha vinto la finale di Coppa del Mondo a Livigno, prendendo confidenza con il tipo di tracciato proposto dagli organizzatori valtellinesi (comunque diverso da quello dei Mondiali). Al suo attivo anche il bronzo ai Mondiali 2003 a Lugano.


MANUELA DI CENTA: “LIVIGNO HA SUPERATO L’ESAME A PIENI VOTI”

Presente all’ultima giornata di gare dei Mondiali di Mtb, il vicepresidente del Coni Manuela Di Centa promuove a pieni voti l’organizzazione del grande evento. La pluriolimpionica è in partenza per il Tibet: Devo prepararmi alla scalata dell’Everest nel 2008, con la torcia olimpica.

Livigno (SO), 4 settembre 2005 - Non poteva certamente mancare all’ultima e più importante giornata dei Campionati Mondiali UCI di Mountain Bike e Trial nella “sua” terra, la Valtellina dove dal 1991 si è trasferita. Stiamo parlando di Manuela Di Centa, la pluriolimpionica di sci di fondo ora vicepresidente del Coni, venuta ad assistere alle gare di cross country “e a salutare una forte fondista, Paola Pezzo. La Di Centa è in partenza per il Tibet: il 16 settembre andrà in Hymalaya per una nuova impresa alpinistica: “Ci attende la scalata del Mera Peak, ghiacciaio di 6.400 metri considerato la più alta montagna non tecnica dell’intero Tibet. La scelta non è casuale: il Comitato Olimpico cinese, avendo saputo che avevo già portato sull’Everest la bandiera olimpica, mi ha chiesto di portare la torcia olimpica sulla montagna più alta del mondo durante il viaggio della stessa nel 2008 verso Pechino. Quindi serve un adeguato allenamento…”

- Che impressione ha avuto di Livigno in veste di organizzatrice dei Mondiali di Mtb?

Livigno per me è una nuova casa. Non avevo dubbi che potesse accogliere un grande evento nel migliore dei modi. In qualità di dirigente CIO uno dei compiti che ho quando sono inviata nelle grandi manifestazioni è osservare con occhio critico le organizzazioni, vedere se tutto funziona, e qui devo dire che non ci sono state pecche.

- Che rapporto ha con la mountain bike?

La uso poco, a dir la verità. La vedo soprattutto come mezzo di spostamento e come strumento di contatto con la natura. Inoltre è uno sport che garantisce uno spazio equilibrato fra uomini e donne, non ci sono differenze, si è uguali, in questo senso è uno sport che unisce moltissimo.

- Per la Valtellina quest’anno è stato un anno “mondiale”…

Io vivo in Valtellina dal 1991, è un territorio straordinario che va scoperto giorno dopo giorno. Inoltre è palestra ideale per svariati sport. Come Coni stiamo progettando la costruzione in Alta Valtellina di un centro di preparazione olimpica invernale, in Italia non c’è e se ne sente un forte bisogno. Inoltre auspico la riapertura del LAP, il Laboratorio di Alte Prestazioni della Federazione Italiana Sport Invernali a Santa Caterina. La Valtellina può essere un paradiso per lo sport italiano, che va adeguatamente sfruttato.


UNA VICHINGA CONQUISTA LIVIGNO

La norvegese Gunn-Rita Dahle si riconferma regina del cross country femminile cat. elite - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

La norvegese Dahle domina nettamente la prova femminile cross country elite dei Campionati Mondiali UCI di Livigno. La nostra Paola Pezzo a chiuso al quattordicesimo.

Livigno (SO), _4 settembre 2005 - Niente da fare contro Gunn-Rita Dahle. La norvegese trentaduenne ha conquistato a Livigno il suo terzo titolo mondiale di cross country, secondo consecutivo, dimostrando di essere nettamente superiore a tutte le avversarie. La Dahle ha preso il largo già dopo un quarto d’ora di gara, staccando subito la sua rivale più accreditata alla vigilia, la canadese Marie Helene Premont che quest’anno l’aveva preceduta occasionalmente in Coppa del Mondo. La canadese è andata progressivamente spegnendosi, complice anche una caduta nel primo giro, rimanendo fuori dal podio. La Dahle ha proseguito la sua gara indisturbata, fino ad accumulare due minuti di vantaggio sulla polacca Maja Wloszczowska, che nell’ultima tornata ha contenuto il sorprendente ritorno della svizzera Petra Henzi, che a 36 anni coglie la più grande soddisfazione della sua carriera.

L’attenzione degli appassionati italiani era tutta puntata su Paola Pezzo. La pluriolimpionica, partita nelle retrovie, è stata autrice di un bel recupero nella prima parte di gara fino ad arrivare alle soglie dell’ingresso nelle prime dieci posizioni, poi ha iniziato ad accusare crampi alle gambe ed è finita più indietro, 14esima a 10 minuti esatti dalla vincitrice: “Ho dato tutto per il pubblico che mi ha incitato lungo tutto il percorso, da questo punto di vista è stata una gara bellissima. Con questo Mondiale chiudo con la Nazionale e il cross country, continuerò a fare qualche Marathon per il piacere di correre in mountain bike, senza alcuna aspettativa”. Immediatamente alle sue spalle, ad appena 9”, l’altra azzurra Eva Lechner, bloccata da un salto di catena all’inizio del secondo giro quando era dodicesima e in rimonta.

il Podio cat. elite cross country femminile - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

CLASSIFICA XC ELITE WOMEN

Rank Name Nat Time Gap

1. DAHLE Gunn-Rita NOR 1:47:19

2. WLOSZCZOWSKA Maja POL 1:49:28 +2:09

3. HENZI Petra SUI 1:50:26 +3:07

4. PREMONT Marie-Helene CAN 1:51:33 +4:14

5. SPITZ Sabine GER 1:52:46 +5:27

6. SYDOR Alison CAN 1:53:08 +5:49

7. MC CONNELOUG Mary USA 1:53:33 +6:14

8. Séverine FRA 1:54:20 +7:01

9. KALENTIEVA Irina RUS 1:54:44 +7:25

10. ENOCSSON Anna SWE 1:54:55 +7:36

INTERVISTE XC ELITE WOMEN

Dahle Gunn-Rita, NOR: un giorno perfetto questo di oggi, grazie a Livigno per l’organizzazione. Mi ritengo fortunata, nel 2005 ho avuto tanti successi, ho vinto l’oro agli europei, in coppa del mondo e in maratona. Ero emozionata sul podio, anche per la presenza e il sostegno avuto oggi qui dalla mia famiglia presente a fare il tifo. Correrò ancora, lo annuncio ufficialmente, sino alle olimpiadi del 2008: non so se questa sia una buona o cattiva notizia per le mie avversarie. Amo il cross country, ma devo dire che le maratone stanno diventando sempre più difficili, il loro livello si avvicina sempre più a quello del cross country. In futuro intendo continuare ad allenarmi in Italia su strada, è un’ottima preparazione per la MTB e poi sto bene con le ragazze del team.

Wloszczowka, Maja, POL: sono felice dell’argento di oggi, il secondo titolo mondiale dopo quello dello scorso anno. Devo dire che forse non me lo sarei aspettato. Il segreto del mio successo e di quello della squadra Junior del mio paese è un lavoro di squadra, un bravo allenatore che è qui in sala e che ringrazio. Allenarsi con le ragazze più giovani è importante, loro guadagnano in esperienza ed insieme facciamo un bel gioco di squadra.

Heinzi, Petra, SUI: quest’anno sono in grande forma: dopo il successo nella maratona ora questa medaglia, oggi è un giorno perfetto per me. Mi sono acclimatata per una settimana a Muottas Muragls in Engadina (2.300 m slm) e da martedì siamo qui a Livigno. Ho iniziato tardi a correre in MTB, ho incontrato il mio allenatore a 28 anni e oggi a 36 posso dire di sentirmi giovane, mi piace correre e continuerò le gare anche nei prossimi anni.

CURRICULUM XC VINCITRICI ELITE DONNE

CHI E’ DAHLE

La norvegese Gunn-Rita Dahle è nata il 10 febbraio 1973, ed ha vissuto due distinte carriere in Mtb: nella prima era arrivata molto giovane ai vertici, cogliendo il terzo posto agli Europei di Bassano del Grappa 1996 e piazzandosi fra le prime anche alle Olimpiadi di Atlanta. Poi è seguito un lungo periodo di eclissi, nel quale la scandinava ha avuto alcuni problemi fisici che le hanno impedito di emergere sia nella Mtb sia nell’altra sua grande passione, il ciclismo su strada. Ritornata i vertici dopo il 2000, dal 2002 ha iniziato a collezionare una serie infinita di vittorie: tre titoli mondiali di XC (02-04-05), il titolo olimpico ad Atene 2004, quattro titoli europei (dal 2002 al 2005), tre Coppe del Mondo (dal 2003 al 2005), due titoli mondiali Marathon (2004-2005) L’ultima sua sconfitta risale alla prima prova di Coppa del 2005 a Spa-Francorchamps (Bel), dove è giunta alle spalle della canadese Premont.

CURIOSITA’ XC ELITE DONNE

IL CROSS COUNTRY DONNE E’ SEMPRE PIU’ AVANTI CON L’ETA’

Una annotazione a margine della gara femminile di cross country vinta dalla norvegese Dahle riguarda l’età media delle atlete emerse dalla lunga e difficile prova di Livigno. La media delle prime 10 classificate è infatti superiore ai 31 anni, a dimostrazione di un ricambio generazionale quanto mai difficile. La più giovane è la polacca Wloszczowska, argento a Livigno a 22 anni ancora da compiere. Dietro di lei le altre Under 23 (categoria che il prossimo anno avrà una competizione propria) sono la tedesca Morath, undicesima, l’azzurra Lechner, quindicesima


IL FRANCESE JULIEN ABSALON SI CONFERMA IRIDATO DI CROSS COUNTRY

Julien Absalon domina per il secondo anno consecutivo il cross country maschile cat. elite - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

Secondo titolo mondiale consecutivo per il francese Julien Absalon, che a Livigno si è aggiudicato il cross country Elite davanti allo svizzero Sauser e allo spagnolo Hermida. Bui 11. e primo degli italiani.

Livigno (SO), _4 settembre 2005 - E’ stato il mondiale delle conferme. Ai Campionati Mondiali di Mountain Bike a Livigno le attesissime prove elite di cross country hanno ribadito i verdetti dello scorso anno. Dopo la vittoria fra le donne della norvegese Dahle, la prova maschile ha incoronato per il secondo anno consecutivo il francese Julien Absalon, vincitore di una gara molto combattuta e resa selettiva dal caldo e dall’altura (siamo a oltre 1.800 metri di quota).

Absalon ha inizialmente seguito l’offensiva iniziale dell’azzurro Marco Bui, poi ha reagito all’azione dello svizzero Ralph Naef, finché nel secondo dei tre giri previsti si è trovato da solo insieme all’altro favorito della vigilia, lo svizzero Christoph Sauser vincitore della Coppa del Mondo. La soluzione della gara si è avuta dopo 1h20’ di gara, quando in un lungo tratto di single track Absalon ha progressivamente staccato il rivale, transitando alla campana con 11” di vantaggio che ha poi agevolmente gestito nell’ultima porzione di percorso. Sauser ha chiuso alle sue spalle a 18”, terzo a 54” lo spagnolo José Hermida, già oro nella staffetta, che ha regolato lo svedese Kessiakoff.

Gli italiani confidavano molto nelle possibilità di Marco Bui, partito molto forte e rimasto per un terzo di gara insieme ai più forti, per poi venire staccato in salita e retrocedere fino al 16. posto, prima di una bella reazione finale che l’ha portato a chiudere in 11. posizione: “Ho patito tanto l’altura: la gamba era buona ma non riuscivo ad ossigenarmi, così ho lasciato andare i primi sapendo di non poter reggere il loro ritmo e recuperando qualcosa nel finale”. Gli altri azzurri sono arrivati tutti oltre il trentesimo posto.

il Podio cat. elite cross country maschile - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

CLASSIFICA XC ELITE UOMINI

Rank Name Nat Time Gap

1. ABSALON Julien FRA 2:07:34

2. SAUSER Christoph SUI 2:07:52 + 18

3. HERMIDA RAMOS Jose Antonio ESP 2:08:28 + 54

4. KESSIAKOFF Fredrik SWE 2:09:06 +1:32

5. FRISCHKNECHT Thomas SUI 2:11:49 +4:15

6. FUMIC Manuel GER 2:11:51 +4:17

7. PAEZ LEON Hector Leonardo COL 2:12:03 +4:29

8. BUNDI Silvio SUI 2:12:21 +4:47

9. BECKINGSALE Oliver GBR 2:12:42 +5:08

10. COLOMA NICOLAS Carlos ESP 2:12:52 +5:18

INTERVISTE XC ELITE UOMINI

Absalon Julien, FRA: la mia tecnica oggi é stata quella di partire controllando gli avversari che sapevo essere forti, quelli sul podio ed anche Bui. In seguito nel secondo giro ho attaccato al massimo, per stare davanti. Non è stata una gara semplice, ho forato all’ultimo giro. Mi sono accorto che stavo perdendo aria al primo punto di rifornimento, non pensavo di aver bucato ed ho preso la grande salita con la gomma quasi a terra. Accorgendomi che avevo forato, al secondo ristoro mi sono fermato ed ho dovuto sostituirla. Mi ero accorto che anche Christoph aveva bucato. Ero un po’ nervoso. Subito dopo sono caduto nel fiume. Nell’ultimo giro, ultima salita sono arrivati anche i crampi. Ho dovuto scendere dalla bici, per sciogliere il crampo alla gamba destra. Per quanto riguarda il percorso e l’altitudine: percorso difficile, salite ripide/rapporto piccolo, e poi il tratto d’erba in pianura/rapporto grande, qui è difficile cambiare il ritmo e la muscolatura quindi si contrae. Ogni anno mi prefiggo un obbiettivo principale: l’anno scorso le olimpiadi, quest’anno la Coppa del Mondo in Europa e questo Campionato in Italia. Sono felice di avere regalato la vittoria al mio team Bianchi in Italia, molto importante per me e per loro. E’ stato importante provare prima il percorso, e adattarmi bene all’altitudine. Sono stato qui 10 giorni in ritiro, poi ho corso in Francia una gara nazionale e sono stato lontano dall’ambiente, poi sono tornato a Livigno per queste gare.

Sauser Christoph, SUI: sono a Livigno per la seconda volta: dopo lo scorso anno, anche quest’anno una medaglia d’argento. In questa gara ho avuto anche io un problema di materiale: quando mi sono accorto che perdevo aria, avrei dovuto fermarmi subito e pompare aria. Invece ho continuato, ma poi nel tratto prima dell’erba ho capito che avrei dovuto ripararla perché era bucata. Ho perso 30/40 secondi. Il percorso è difficile, ma non credo sia un problema il fatto che si fanno 3 giri e 1/2 , lunghi, invece di più giri brevi. Nel XC correre significa pedalare per circa 2 ore a la testa è bassa. Per il pubblico, magari è diverso. Qui comunque col binocolo si poteva vedere anche il lato opposto della montagna. Il tifo è stato bellissimo, la gente si è divertita. Mi sono allenato per 3 settimane negli USA, l’altitudine non è stato un problema, è importante prepararsi in anticipo.

Hermida José, ESP: sono a Livigno per la prima volta, e ho conquistato qui 2 medaglie: ho contribuito al 25% dell’oro della staffetta, e nella gara di oggi sapevo quali sarebbero stati i miei avversari più temibili e volevo dare il massimo. Ero più tranquillo quando ho visto che eravamo noi tre in testa alla gara, poi ho visto che gli altri due avevano bucato, ma era tardi per riuscire a prenderli. Mi è piaciuto il percorso, anche se il giro è lungo la tifoseria era ovunque e tutti potevano divertirsi.

CURRICULUM XC VINCITORE ELITE UOMINI

CHI E’ ABSALON

Julien Absalon è nato il 16 agosto 1980 a Saint Amé (Francia). Si è messo in luce nel 1998, quando a Mont St.Anne (Can) ha conquistato il titolo mondiale juniores. Nel 2001 si è ripetuto fra gli Under 23, vincendo anche il titolo europeo di categoria. Altro titolo mondiale nel 2002, sempre fra gli Under 23. Nel 2003, al suo primo anno da Elite, si è aggiudicato la Coppa del Mondo conquistando l’argento agli Europei. La sua grande stagione è stata il 2004, quando ha abbinato al trionfo ai Giochi Olimpici di Atene quello dei Mondiali di Les Gets, fra la sua gente che ha invaso la stazione invernale francese. Quest’anno ha impostato la preparazione in funzione dell’appuntamento mondiale, vincendo due tappe di Coppa del Mondo a Spa-Francorchamps (Bel) e Madrid (Spa) e ottnendo l’argento agli Europei di Kluisbergen (Bel) dietro il connazionale Peraud. Sposato con Emilie, ama praticare tutti gli sport all’aria aperta, dallo snowboard al parapendio al motocross. Possiede una bici da strada tre da ciclocross e quattro Mtb. Il suo sogno è poter essere ai vertici alle edizioni dei Giochi Olimpici di Pechino 2008 e Londra 2012.

JULIEN ABSALON E BIANCHI OETZI 9800
DOMINANO LA MTB MONDIALE

In sella alla sua inseparabile Bianchi Oetzi 9800
il francese si è riconfermato campione del mondo cross country a Livigno

Julien Absalon ha mantenuto la sua promessa: per il secondo anno consecutivo, il capitano della Bianchi-Agos indosserà la maglia di Campione del Mondo cross country, grazie alla vittoria conquistata ieri a Livigno.

LA GARA

Il parterre di bikers in gara comprende tutti i nomi più importanti della MTB mondiale. L'andatura è molto sostenuta fin dalle prime fasi di gara anche, sulla prima durissima salita del Mottolino: a soli 300 m dal via.
Absalon è subito davanti insieme ai migliori: Sauser, Kessiakoff, Frieschknecht, Hermida, Bui e Martinez. All'attacco del secondo giro, Absalon e Sauser allungano. Lo svizzero tira per quasi tutta la parte centrale della gara con Absalon che prima lo lascia fare, poi sferra un attacco sulla prima salita dell'ultimo giro. In pochi secondi, Absalon guadagna oltre 200 m di vantaggio: il Mondiale sembra già suo. Una foratura improvvisa riapre però le sorti della gara, con il francese che rischia di essere ripreso da Sauser. Le difficoltà non sono finite per Absalon che, nel tentativo di recuperare il tempo perduto, cade nel torrente che fiancheggia la strada principale. Nonostante l'incidente e, in seguito, i crampi, il biker francese lotta fino in fondo: la maglia iridata è sua! Sauser taglierà il traguardo dopo 18".

LE DICHIARAZIONI DEL CAMPIONE DEL MONDO

"Sono felice di regalare un titolo mondiale al team Bianchi-Agos, e per di più in Italia. All'inizio ho cercato di controllare gli avversari che sapevo essere molto forti. Poi, nel secondo giro, ho dato il massimo per stare davanti. Al primo punto di rifornimento, mi sono accorto che stavo perdendo aria, ma non pensavo di avere forato. Quando ho imboccato la salita principale, avevo la gomma quasi a terra. Ho perso molto tempo: in quella circostanza sono stato "aiutato" dalla foratura subita da Sauser. Confesso che per un momento ho temuto di non farcela, soprattutto quando sono finito nel torrente. E' stato importante avere provato prima il percorso ed essermi adattato all'altitudine. L'anno scorso volevo vincere le Olimpiadi ed è arrivato anche il Mondiale. Quest'anno puntavo alla maglia iridata e l'ho conquistata. Per il prossimo anno potrei puntare alla World Cup (già conquistata nel 2003, al debutto nella categoria Elite)".

MASSIMO GHIROTTO, TEAM MANAGER BIANCHI-AGOS

"Davvero una bella vittoria: sofferta e combattuta fino alla fine. Sono rimasto con il fiato sospeso quando ho visto Absalon nel torrente… Invece non si è lasciato abbattere ed ha difeso con i denti il suo margine di vantaggio. Per Bianchi-Agos è il coronamento di una stagione ricca di successi".

STEFANO VIGANO', Marketing & Communication Manager di Bianchi

"Per Bianchi è una grande soddisfazione festeggiare il secondo titolo mondiale MTB consecutivo (2004 e 2005), un settore nel quale stiamo investendo molto. Bianchi Oetzi 9800 è già stata nominata "Bici dell'anno 2005" dal mensile italiano "Ciclismo" e da quello nord europeo "Fiets", ma quello che più conta è la conferma del suo valore "sul campo". Siamo abituati a mettere a punto le nostre biciclette in stretta collaborazione con i campioni che corrono per noi. A tutti loro, oggi in particolare ad Absalon, va il nostro grazie per le emozioni che ci stanno regalando. Siamo fieri di avere costituito un "squadra vincente" grazie ai nostri sponsor istituzionali (Agos, GTM, e SIDI in particolare) ed a quelli tecnici, con i quali lavoriamo sodo tutto l'anno per consentire agli atleti di correre con il meglio della tecnologia".


NEL TRIAL DOPPIETTA DELLO JUNIOR INGLESE SLINGER

Podio cat. elite Trial maschile - Photo COMetaPRess/Brena/CanonDigital

Livigno (SO), _4 settembre 2005 - Due titoli alla Gran Bretagna, uno a Spagna, Belgio e Francia. Questo il bilancio della giornata finale dei Campionati Mondiali Trial ospitati a Livigno insieme alla rassegna iridata di mountain bike. Protagonista assoluto della giornata il britannico Ben Slinger, che siè aggiudicato il titolo juniores sia nella specialità 20 pollici (il diametro delle ruote) che nella 26 pollici. Nella prima linger, con 12 penalità, ha preceduto il polacco Serwin, finito a pari punteggio, e il tedesco Thoma (16 penalità). Nella seconda alle spalle dell’inglese con 2 sole penalità sono finiti il suo connazionale Savage (8) e il belga Wesley Belaey (8). A completare la festa della famiglia di quest’ultimo è arrivato però l’oro di suo fratello Kenny Belaey nella prova 26”, grazie alle sole 4 penalità ottenute a fronte delle 6 del francese Hernance e delle 7 dello spagnolo Ros Charral. Quest’ultimo si è rifatto nella 20”, aggiudicandosi l’oro con 1 solo punto di penalità subìto nelle otto isole che componevano il percorso. Alle sue spalle argento al tedesco Hosel (8 punti) e bronzo all’altro spagnolo De La Pena (17). Nella classifica a squadre infine titolo alla Francia con 357,9 punti davanti alla Spagna (347) e alla Germania (344).

CHI E’ ROS CHARRAL

Lo spagnolo Benito Ros Charral è nato il 2 maggio 1981. E’ considerato uno dei grandi di sempre della specialità: quello vinto a Livigno è il terzo titolo mondiale consecutivo nella specialità 20”. A Livigno ha battuto il tedesco Hosel, iridato 2002 e che già lo aveva seguito sul podio nel 2004. All’attivo dello spagnolo anche la prova di Coppa del Mondo 2005 di Graz, dove alla vigilia delle finali è in testa alla challenge.

CHI E’ BELAEY

Il belga Kenny Belaey è nato il 26 gennaio 1983. Già iridato nel 2002, non era più riuscito ad assurgere alle stesse vette, chiudendo terzo nel 2003 e sesto lo scorso anno. Vincitore la passata stagione della Coppa del Mondo, quest’anno si è già assicurato il titolo europeo sul percorso di casa a Kluisbergen e il primato parziale in Coppa del Mondo con le vittorie di Graz e Madrid.