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GP Palio del Recioto - Negrar (VR) 17 aprile 2001
Quaranta
edizioni non sono poche per una gara nata per i dilettanti e volta
ora ad ospitare le ambizioni dei giovani under23. Duecento partecipanti
di varie nazionalità conferiscono alla corsa una caratura così
elevata tanto da renderla una delle competizioni più importanti
a livello mondiale.
Con questi numeri il GP Palio del Recioto
di Negrar è molto di più di un semplice prologo a quello
che viene considerato il "Mondiale Giovanile di Primavera",
il GP Liberazione che si terrà
a Roma il 25 aprile.
La corsa si è disputata secondo tradizione il giorno dopo pasquetta,
il giorno dopo della disputa, altrettanto accesa, del Palio Enologico
volto a premiare il miglior Recioto dell'annata in quest'angolo della
Valpolicella a due passi da Verona.
Il Recioto è un vino dolce, generalmente rosso ma ne esiste
una versione anche in bianco, fruttato, con un retrogusto di ciliegia.
Con questi aromi e tra peschi e ciliegi in fiore si è disputata
una gara altrettanto saporita.
Corridori nostrani, australiani, russi, perfino di Hong Kong si sono
dati battaglia lungo 136 chilometri nervosi e disseminati di strappi.
E come vuole la norma, i giovani campioni hanno subito acceso le micce
innescando fughe a ripetizione, con l'acuto di Mario Pafundi che
ha condotto la corsa per tre dei cinque giri raggiungendo un vantaggio
massimo di tre minuti.
Ma dietro nessuno sta a guardare e sotto la spinta dei ragazzi Trevigiani-Mapei
con il campione italiano del ciclocross Enrico Franzoi,
degli Zalf-Euromobil-Fior con l'iridato
juniores '99 Damiano Cunego e dei tanti Vellutex
con l'ucraino Yaroslav Popovich, già plurivincitore
quest'anno.
Ed è proprio quest'ultimo ad involarsi nella dura salita verso
i 788 metri di Corrubio e lanciarsi
a perdifiato nella discesa che da Fane catapulta il fuggitivo sul
traguardo di via Mazzini, tra due ali di pubblico e di chioschetti
delle aziende vinicole.
Vince in solitario Popovich, davanti all'idolo di casa Cunego,
che regola allo sprint un gruppetto di inseguitori. Poco lontano
Lorenzo Bernucci, medaglia d'argento agli ultimi mondiali di Plouay,
che raccoglie il settimo posto.
Rivincita tra una settimana a Roma, sullo storico tracciato delle
Terme di Caracalla, con le nostre
squadre che dovranno vedersela con le nazionali ufficiali di tutto
il mondo, in una corsa che nell'albo d'oro ospita i nomi di Moser,
Bugno, Tonkov. Chi vince non sarà un campione del
futuro: lo è gia.
Michele
Lugeri per Bike News.it
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