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30° Gran Premio di Capodarco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

16 agosto 2001-16 agosto 2001- 30° Gran Premio di Capodarco

di Pierpaolo Bellucci

Trentesima edizione di una delle corse più importanti e spettacolari del panorama dilettantistico internazionale. Siamo nel ridente paesino di Capodarco di Fermo (AP) dove da trent'anni viene allestito da patron Gaetano Gazzoli l'omonimo Gran Premio. 199 concorrenti al via, in rappresentanza di 37 formazioni, di cui nove straniere. Presenti quasi tutti i big del ciclismo Elite/ Under 23. Purtroppo all'ultimo momento hanno dato forfait Yaroslav Popovich e Alberto Loddo, due plurivincitori di questa stagione. Partenza alle ore 12:45 dal celebre monumento dedicato a Fabio Casartelli, vincitore a Capodarco nel 1992. Primo tratto turistico, poi sulla Statale Regina viene dato il via ufficiale. Nei primi quattro giri pianeggianti (per un totale di 40 km) si avvantaggia un gruppo di 52 unità, che accumula un vantaggio di 1' 45". Nulla di grave, si capisce subito che i contrattaccanti sono in cerca di Traguardi Volanti, e non della vittoria finale. In questa speciale challenge ha la meglio Sebastiano Scotti della Ceramiche Pagnoncelli, uno dei veterani del gruppo. Al cinquantaquattresimo km di gara inizia la prima delle otto ripetizioni dell'ascesa lunga circa quattro km. Dal gruppo dei cinquantadue perdono contatto in venti, tra i quali anche Scotti e Silvestri (vincitore della Coppa delle Nazioni a cronometro), sicchè rimangono davanti in trentadue: il gruppo è cronometrato a 45". Nel corso della seconda salita il vantaggio decresce, e diminuisce anche il numero dei corridori componenti la fuga iniziale. Transitano in cima al colle una ventina di superstiti, con il gruppo principale tirato dagli uomini della Monturano, che lavorano per Andrenacci e D'Andrea. Al terzo giro inizia lo show dello spagnolo Manjon e del campano, accasato nella romagnola Reda Baggioni di Faenza, Salvatore Tribisonna, ventitreenne di belle speranze, già vincitore nel 2000 sulle strade di casa. I due mantengono la testa della corsa (vantaggio massimo 40") per tre tornate, fino a quando si scatena la forza di Rouslan Pidgorny della Site Frezza di Giovanni Renosto; il russo se ne va di forza spingendo un lungo rapporto e fa subito la differenza: quaranta secondi anche per lui; viene ripreso quando ormai è ora di scalare il fatidico muro che porta all'abitato di Capodarco, con rampe al 20%. Intanto la speciale maglia di miglior scalatore viene assegnata a Tribisonna. Al primo passaggio sul muro, a meno 18 dall'arrivo, si presentano in una quindicina: sono Knopfle, La Verde, Delfatti, Biondi, Iannetti, Ciro, Andrenacci, Borlini, Magni, Caruso e altri pochi superstiti, tutti nel giro di una manciata di secondi. Nel corso dell'ultimo giro se ne vanno in due, Avdeyev della Vellutex e il russo Korovine dell'iberica Cicloburgos; acquisiscono un buon vantaggio, ma dal gruppo sopraggiunge il comasco Alessandro Delfatti della Feralpi, il quale non concede e tregua ma imprime un ritmo fortissimo che piano piano spezza legambe di Avdeyev, ma non quelle del colombiano La Verde, che trova comunque la forza di rientrare sui primi, così che sul muro finale si presentano in tre: La Verde, Delfatti, Korovine: cede di schianto Korovine, mentre parte troppo presto La Verde, che viene superato di slancio da Delfatti, che va a cogliere la prima soddisfazione stagionale, la seconda da quando è dilettante. A 5" giunge stremato Korovine, a venti secondi Borlini della Bergamasca For 3 regola il gruppetto inseguitore.

ORDINE D'ARRIVO

1. Delfatti Alessandro Feralpi Sintofarm
km 180 in 4h 20' alla media 38, 145 km/h
2. La Verde Felipe Pol. Autolelli
3. Korovine Andrei Cicloburgos a 5"
4. Borlini Oscar Bergamasca For 3 a 20"
5. Andrenacci Danilo Monturano
6. Giannini Damiano Pagnoncelli
7. Magni Francesco Eternedile