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La classifica di Coppa del Mondo.

     
  
  
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30ª COPPA DELLA PACE

Michele Lugeri
Michele Lugeri
Bruno Achilli
 
Jaroslav Popovych © Michele Lugeri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PRESENTAZIONE della 30ª COPPA DELLA PACE

di Bruno Achilli
S.ERMETE di SANTARCANGELO - Ha già trenta anni la Coppa della Pace, la classica internazionale di ciclismo per dilettanti under 23, presentata venerdì 11 maggio e che si disputerà domenica 27. Questa corsa, sostenuta da 27 anni dai fratelli Alvaro, Alberto e Bruno Anelli, con il supporto tecnico dell'Us S.Ermete e Pedale Riminese, vedrà anche quest'anno una partecipazione mondiale. Sono infatti 29 le squadre ingaggiate da Gino Mondaini, cinque delle quali sono le rappresentative nazionali di Slovenia, Svizzera, Ucraina, Russia e Ungheria. Gli iscritti sono 180.
Nell'albo d'oro della corsa sono tre gli stranieri ad aver conquistato la vittoria. Nell'oramai lontano 74 si è imposto l'australiano Clyde Sefton (Siapa), poi sono trascorsi la bellezza di ventiquattro anni per vedere vincere di nuovo un'altro straniero. Esattamente due anni fa quando trionfò lo sloveno Martin Derganc (Zalf Fior). Ma lo scorso anno c'è stato un bis, per altro annunciato, anche perchè da parecchio tempo i dilettanti dell'est sono sempre più protagonisti nelle nostre corse. Ci fu infatti l'impresa del russo Eugeny Petrov, che ha conquistato poi due titoli mondiali sia a cronometro che in linea a Plouay (Francia). Questa volta invece "l'uomo da battere" è l'ucraino Yaroslav Popoviych (Vellutex - Zoccorinese - Lomabardia), reduce da una serie di vittorie e dal trionfo nel recente Giro delle Regioni, attualmente "numero uno" al mondo. E gli italiani che ruolo avranno? Di sicuro non resteranno a guardare. Ci saranno in gara i più forti esponenti della categoria e fra loro anche "azzurri" del calibro di Alberto Loddo (Vellutex - Zoccorinese - Lombardia, nove successi stagionali), Damiano Cunego (Zalf Fior), Michele Scarponi (Safi Ponteggi), Michele Maccanti (Team Maserati), Lorenzo Bernucci (Zoccorinese - Vellutex - Toscana), Gianpaolo Caruso (idem) e anche due forti romagnoli Ivan Ravaioli (Zalf Fior) e Roberto Lotti (S.Pellegrino - Bottoli), per non dire di altri stanieri molto quotati fra gli altri Roman Lukoviy (San Paolo - Saeco, quattro vittorie), Mattey Mugerly (Caneva) e Maxime Karptcev (Elettromec). Ma, l'elenco è molto lungo, e di outsiders ce ne sono tanti...
Riguardo invece al percorso, è diviso in due settori. Nella fase iniziale si sviluppa su di un tracciato pianeggiante da ripetere 2 volte per 46 km, poi si entra nel tradizionale circuito collinare di km 12.50 da ripetere 9 volte, che porterà la somma totale dei km a 158,500.
Le caratteristiche del tracciato sono note: è innanzi tutto nervoso. Comunque, per rinfrescare la memoria, ricordiamo com'è. Comprende due tratti impegnativi concentrati in quattro chilometri. Dopo un solo km e mezzo dall'entrata nel circuito e cioè dalla località Fondo si inizia a salire fino al bivio per S.Martino in Venti, poi superata una spianata di un chilometro si sale fino al bivio di San Paolo. Inframmezzati ci sono due strappi con punte al 15% e che hanno sempre lasciato il segno. Sarà pertanto una corsa molto bella da vedere e soprattutto alla distanza verrà fuori una netta selezione. E' sempre stato così e lo sarà anche questa volta. Appuntamento dunque per domenica 27 maggio a Sant'Ermete di Santarcangelo (Rimini) con una avvenimento ciclistico di sicuro interesse e richiamo anche per trascorrere un pomeriggio all'aria aperta. L'ospitalità dei fratelli Anelli (Alvaro, Alberto e Bruno) sarà come al solito squisita.
Come sempre, partenza (alle ore 13) e arrivo (alle 17) di fronte allo stabilimento dei fratelli a Anelli a Sant'Ermete.
Alla presentazione, tenutasi a "Casa Zanni", fra gli altri numerosi ospiti, hanno partecipato lo scrittore Sergio Zavoli, che inventò il "Processo alla tappa", Paolo Bettini, alfiere della Mapei, e il giornalista della "rosea" Luca Gialanella, tutti tre premiati con altrettante opere realizzate dallo scultore marchigiano Enzo Marinelli.


Balbis, ritrova lo sprint dei suoi giorni migliori nella 30ª Coppa della Pace - Trofeo F.lli Anelli

di Bruno Achilli
S.ERMETE (Rimini), 27 maggio '01 - Guido Balbis, ventiduenne cuneense, ha inflitto una sonora sconfitta alla forte legione straniera nella trentesima Coppa della Pace - Trofeo F.lli Anelli. Dopo due vittorie consecutive dei corridori dell'est è dunque tornato a vincere un italiano. Un atleta per altro alla ricerca di un successo di prestigio in grado di poterlo rilanciare fra i migliori under 23 e di dargli anche una sicura notorietà. Ha prevalso in volata, imponendosi con uno sprint irresistibile, che lo ha visto concludere a braccia alzate e con diverse biciclette di vantaggio. Una vittoria molto importante, conquistata con pieno merito. Balbis, infatti, nel momento clou della gara, è stato autore di un vero capolavoro: prima, è riuscito con un grande inseguimento a recuperare 30" e portarsi sul gruppetto degli otto battistrada a solo 14 km dalla conclusione - i fuggitivi erano scattati a 23 km dalla fine -, quindi ha resistito ad una serie di attacchi e poi ha compiuto l'opera imponendosi in volata. Davanti c'era fra gli altri Yaroslav Popovych, leader di Coppa del Mondo, il grande favorito. E proprio l'ucraino, ha cercato di andarsene da solo a cinque chilometri dal traguardo, però non ha avuto fortuna, infatti è stato ripreso un paio di km dopo da altri sei rimasti nel frattempo al comando. Questa l'essenza della corsa nel suo momento decisivo e altamente spettacolare. Comunque anche nella prima parte gli atleti non si sono risparmiati. Anzi, merita un plauso particolare il faentino Ivan Ravaioli (Zalf Fior), attaccante coraggioso fin dal chilometro cinquanta. Se n'è andato in avanscoperta già al primo dei nove giri del tracciato collinare di km 12,5 insieme ad altri due (Molgan della Vellutex e Coletta del Gs Garda) e poi ha condotto le operazioni con altri sette (Cappa della S.Pellegrino Bottoli, Criminisi del Gs Canavesi, Pafundi della Vellutex, Conserva del Gs Garda, Muraglia della Caneva, l'uzbeko Shkarpeta del Gs Ghia e l'ucraino Gryshchenko della Vellutex), restando in fuga fino al km 123. E' stato l'unico romagnolo a mettersi in luce anche se alla fine ha pagato lo sforzo ritirandosi nelle ultimissime battute. Ancora una volta la gara voluta degli sportivissimi fratelli Anelli, coordinata dal sempre valente Gino Mondaini, ha riscosso un grande successo di partecipazione (174 i corridori al via) e lo stesso dicasi sotto l'aspetto agonistico. Alla fine infatti soltanto in 26 sono arrivati al traguardo. Da rilevare il caldo torrido della giornata che ha toccato la punta massima di 37 gradi alle ore 15. Per il vincitore Guido Balbis una festa ancora più bella. Quest'anno non aveva ancora vinto (solo un secondo al suo attivo), mentre nel 2000 si era imposto in quattro gare fra cui due tappe al Giro delle Pesche Nettarine. Adesso il suo obiettivo è passare professionista. Di sicuro, dopo la vittoria nella Coppa della Pace, corsa internazionale di primo livello, le sue possibilità sono notevolmente aumentate.
ORDINE D'ARRIVO - 1) Guido Balbis (Parolin) km 159 in 4 ore media 39,75; 2) Andrea Moletta (Zalf Fior), 3) Alexander Kolobnev (S.Pellegrino), 4) Yaroslav Popovych (Vellutex), 5) Giuseppe Criminisi (Canavese), 6) Starchyk (Parolin), 7) Babenko (Sintofarm), 8) Muraglia (Caneva) a 15", 9) Mario Pafundi (Vellutex) a 20", 10) Bucciero (Garda).