Granfondo Giro del Lazio

Alfonso Falzarano fa suo il Giro del LAZIO
battuto Ivan Stevic e il compagno Roberto Moretti

Roma, 6 maggio 2002 - Primo Alfonso Falzarano, terzo Roberto Moretti, poi altri quattro corridori del BM Team Pennelli Cinghiale nei primi dieci dell’ordine d’arrivo. A guardare la classifica finale dell’ottavo Giro del Lazio, l’edizione record con gli oltre millecento partecipanti, si potrebbe avere l’idea che la squadra di Biasci e Moretti sia tornata da Roma dopo una tranquilla passeggiata. Invece lo squadrone numero uno in Italia ha dovuto dare fondo a tutte le proprie energie per venire a capo di una situazione che ad un certo punto si era resa pericolosa. Il Giro del Lazio, terza prova stagionale del Master Tricolore 2002, è stata caratterizzato infatti dalla prova gagliarda di almeno una mezza dozzina d’avversari che ha venduto molto cara la pelle prima di alzare bandiera bianca. La cronaca della corsa è ricca di episodi da raccontare.

Pronti e via dal meganegozio Decathlon, a Tor Vergata, e subito si accende la lotta nella granfondo. Carlo Calcagni, corridore pugliese, non ha fatto tanta strada per venire a vedere gli altri e si rende subito protagonista di una fuga solitaria. Per la Pennelli Cinghiale è Federico Grassi che si incarica di inseguire; la squadra ha fiducia nel suo uomo e addormenta la corsa anche perché in avvio prima Raimondo Vairetti poi Simone Biasci, per ben due volte, sono costretti a mettere piede a terra per guasti alla bicicletta. Nei primi chilometri di gara anche Luigi Severino Balzano è obbligato a fermarsi a riparare prima il freno poi la sella. Insomma, quando il gruppo serra i ranghi Calcagni ha già un bel vantaggio, sempre inseguito da Federico Grassi. Il Giro del Lazio saluta Frascati, quindi la corsa attraversa Doganella e i dolci saliscendi fino ad Artena. Nessun sussulto caratterizza l’andatura del gruppo che affronta poi Colleferro e la salita di Segni. Sembra che a tutti vada bene così; Calcagni in fuga solitaria, Grassi ad inseguire a due minuti ed il gruppo a pedalare ad otto minuti di ritardo dalla lepre di turno. Percorsi settanta chilometri, però, Fedrico Grassi va improvvisamente in crisi. La corsa affronta Fiuggi ed ha in programma, poco dopo, il valico della Cimetta, vetta della corsa. Quando Grassi confessa la sua condizione Simone Biasci suona la carica; “va subito ripreso Calcagni”, ordina, “poi bisogna impostare nuovamente la corsa”. La velocità del gruppo sale improvvisamente sotto la spinta di un treno spettacolare; lo stesso Biasci, poi Moretti, Falzarano, Griso, Gurayev; Vairetti e Cirasola non mollano la testa un solo istante e il vantaggio di Calcagni comincia inesorabilmente a scendere. L’inseguimento, iniziato prima di Fiuggi, si conclude proprio lungo la salita per Roiate, a sessantacinque chilometri dalla conclusione, quando Calcagni rimane anche vittima di un incidente meccanico. Mentre Carlo Calcagni vede sfumare l’occasione Grassi guadagna, esausto, l’ammiraglia.

Appena raggiunto il fuggitivo Simone Biasci chiede a Vairetti di scattare per allungare ancora il gruppetto dei migliori, ridotti ormai a non più di venti unità. Il compito di Raimondo Vairetti deve avere un effetto dirompente e così accade. I corridori della Cicli Magnum, però, reagiscono; Balzano, Marzano e Moschiano non si lasciano staccare così come lo jugoslavo Stevic e Sorice mentre il resto della Pennelli Cinghiale rimane a controllare. Dopo 131 chilometri dal via la corsa raggiunge Bellegra, città dei panorami ma nessuno del primo drappello si ferma a guardare neanche quando Roberto Moretti, Alfonso Falzarano e Ivan Stevic vanno all’attacco. Balzano, Marzano e Sorice non si piegano e insistono nella loro azione anche se finiscono per portarsi dietro Simone Biasci, Raimondo Vairetti e Andrea Gurayev. Gli ultimi quindici chilometri sono addirittura esaltanti. Davanti Moretti e Falzarano hanno un bel grattacapo con Stevic che dimostra di non essere per niente in difficoltà di fronte alla morsa dei due avversari. Dietro Biasci e compagni non riescono a smorzare l’esuberanza di Balzano, Marzano e Sorice che tengono nel mirino i tre fuggitivi. A quel punto Moretti decide di rispolverare la sua classe; scatta e mette in ansia Stevic che spreca energie preziose. Così quando Moretti si lascia raggiungere lo juogoslavo è stanco e non può replicare all’attacco di Falzarano che con il Giro del Lazio 2002 conquista la sua seconda vittoria stagionale.Falzarano taglia la linea del traguardo Decathlon con 42 secondi di vantaggio su Stevic e Moretti. Poi Balzano batte in volata i migliori inseguitori.

La medio fondo non è risultata meno interessante grazie ad una preziosa azione di Massimo Folcarelli che, prima in compagnia di Mariani poi da solo, si è reso protagonista di una fuga di ben 80 chilometri. Ventottenne di Anzio, Massimo Folcarelli ha conquistato al Giro del Lazio il terzo successo stagionale precedendo al traguardo un gruppetto composto da 17 unità. Di oltre un minuto il vantaggio personale del corridore della Edifer Conti D’Angeli Pomezia.

Tra le donne il successo è andato a Maria Grazia Rancan, nella medio fondo, e Francesca Rotondi nella gran fondo.

Il Master Tricolore 2002 prosegue domenica 12 maggio a Terni con la prima edizione della Bicimania Cup.

Ordini d’arrivo

granfondo: 1. Alfonso Falzarano (Pennelli Cinghiale) km 190 in 5h25’50” media km/h 34,80; 2. Ivan Stevic (Aran Cucine) a 42”; 3. Roberto Moretti (Pennelli Cinghiale); 4. Luigi Severino Balzano (Cicli Magnum) a 2’2”; 5. Armando Marzano (Cicli Magnum); 6. Massimo Sorice (46° Brt. Aerea); 7. Andrea Gurayev (Pennelli Cinghiale); 8. Raimondo Vairetti (Pennelli Cinghiale); 9. Simone Biasci (Pennelli Cinghiale); 10. Salvatore Cirasola (Pennelli Cinghiale)

mediofondo: 1. Massimo Folcarelli (Edifer Conti D’Angeli Pomezia) km 106 in 2h53’36” media km/h 36,63; 2. Giovanni De Carolis (Termoriv Mapei) a 1’13”; 3. Paolo Casconi (Eco Bike); 4. Fabrizio Topi (Team Pagnotta); 5. Danilo Sensi (GC Speedy Bike); 6. Angelo Cannone (Morna Bike); 7. David Di Fortunato (Concordia Cicli Bortolotto); 8. Mario Pigliucci (Team Ciclomillennio); 9. Massimo Bernardini (Seven Pauselli Bike); 10. Andrea Ammaturo (Icaro Fraticelli)