Due nuove stelle illuminano la Gran Fondo del Gavia

Bruno Pichler
A Ponte di Legno, Bruno Pichler e Massimo Bernardini s'impongono di autorità
Il successo del trentino (gran fondo) e del romano (medio fondo) concludono il Master Tricolore 2002


Roma, 3 settembre 2002 - Non ci poteva essere conclusione migliore. Quasi per rimandare già l'appuntamento alla prossima stagione l'ultima gara del Master Tricolore 2002, la granfondo del Gavia, ha lanciato due nuove stelle. Si tratta di Bruno Pichler e di Massimo Bernardini vincitori, rispettivamente della gran fondo e della medio fondo, della gara che più di ogni altro appuntamento del Master Tricolore richiama alla memoria le immagini epiche del ciclismo.
La gran fondo del Gavia, trofeo Imerio Massignan, si è disputata domenica 1 settembre con partenza da Ponte di Legno (BS) su un percorso che prevedeva la scalata all'Aprica, al Mortirolo. I partecipanti alla gran fondo dovevano scalare, inoltre il Gavia.
La manifestazione, organizzata da Lorenzo Breda, Graziano Festa e Gian Pietro Serini, ha riscosso un ottimo successo di partecipazione, a conferma del buon esito dei due anni precedenti. Non è certo facile accettare la sfida con le cime della gran fondo del Gavia e dunque gli oltre quattrocentocinquanta iscritti di quest'anno sono da ritenere un risultato più che soddisfacente.

La granfondo del Gavia si è animata già dopo quaranta chilometri dal via, appena all'orizzonte del gruppo è apparsa la sagoma dell'Aprica. E' stato Pietro Marinoni a mettere le ali. Il forte corridore lombardo si è alzato sui pedali ed ha ingoriato i tornanti spesso scenario del Giro d'Italia. Il gruppo ha accusato un minuto di ritardo quando ha affrontato il Mortirolo.

A quel punto sono scattati Bruno Pichler e Tito Romani. Il primo, praticamente sconosciuto al mondo delle granfondo, è apparso subito a suo agio con la strada in salita. Romani, che non ha certo bisogno di presentazioni vista la sua fama di scalatore puro, si è lanciato all'inseguimento del battistrada che ha messo nel mirino dopo pochi chilometri. Raggiunto prima del Gran Premio della Montagna, situato in vetta al Mortirolo, Pietro Marinoni si è accordato con Bruno Pichler e Tito Romani per una tregua in vista della difficoltà più importante di giornata; il mitico Gavia. I tre hanno infatti affrontato insieme l'ascesa verso il Passo quando Romani è apparso subito in difficoltà. Il corridore di Bormio ha cercato di resistere ai due avversari e si è prima riportato sotto ma poi ha dovuto cedere alla cadenza di Marinoni e Pichler. Questi ultimi hanno pedalato appaiati per altri due chilometri ma poi Pichler si è alzato sui pedali. E' bastato questo gesto a far arrendere Marinoni che a quel punto ha proseguito con il proprio passo: "Non ho aumentato il ritmo - ha spiegato Pichler - ho solo mantenuto la velocità e Marinoni mi ha lasciato andare". Incitato da tutta la famiglia, Bruno Pichler ha proseguito senza problemi curva dopo curva verso la cima del Gavia, a 2621 metri di altitudine, apparentemente senza soffrire nemmeno le difficoltà tipiche dell'alta quota. "Questa è una delle maggiori difficoltà della gara ma costituisce anche un aspetto importante per la manifestazione - ha detto l'organizzatore Lorenzo Breda - proponiamo ai ciclisti di misurarsi con i duemila metri. Ognuno con il proprio passo ha qui la possibilità di provare sensazioni uniche".
Pichler ha poi raggiunto il traguardo impostando la cadenza più favorevole mentre Marinoni ha accusato un ritardo di oltre tre minuti e trenta. Al terzo posto si è poi piazzato Claudio Fiorini mentre Romani ha pagato un ritardo di oltre sette minuti.
Bruno Pichler compirà 25 anni a novembre ed è di Campodenna in Val di Non (TN). Lavora in un magazzino di mele e quest'anno ha vinto il Giro del Trentino per cicloamatori, il campionato del mondo in salita, disputato sul Monte Bondone, e finora ha disputato solo due granfondo.

Altrettanto esaltante la medio fondo che ha visto il successo di Massimo Bernardini. Il romano ha conquistato a Ponte di Legno la prima vittoria della carriera che si prospetta molto lunga. Bernardini ha controllato la gara sia sull'Aprica che sul Mortirolo e nel finale ha rintuzzato gli scatti di Pasinetti e Spreafico: "Ho chiuso prima su uno poi sull'altro e quando sono scattato io non ce l'hanno fatta - ha spiegato felice Bernardini che ha dedicato la vittoria a Marco Petrucci (ciclista scomparso un anno fa) e a suo papà - sono due persone che non ci sono più".

Da sottolineare la prova di Sara Palfrader, vincitrice della gran fondo femminile, ventunesima assoluta all'arrivo sul Gavia.
Si è infine rivelata un successo la proposta del percorso ridotto di 34 chilometri che, dopo un giro per la Val Camonica, propone la scalata al Gavia. Questa gara l'ha vinta Richard Jacob Burge.

Ordine d’arrivo:

Granfondo: 1. Bruno Pichler (Rotalser Rotaliano) km 119 in 3h59'30" media km/h 29,81; 2. Pietro Marinoni (GS Rampi Team 96) a 3'32"; 3. Claudio Fiorini (GS Sportissimo) a 4'17"; 4. Attilio Romani (Bresaola Lazzeri) a 7'38"; 5. Massimo Di Matteo (Emporio Bici) a 17'27"; 6. Daniele Bertozzi (l'Albero delle Ruote); 7. Gianantonio Ducoli (Team CBL); 8. Pierangelo Gusmini (Team GLD Seriate); 9. Renato Magagnotti (Rasera One); 10. Stefano Moranduzzo (Ediltrasporti Bormio)

Mediofondo: 1. Massimo Bernardini (Seven Pauselli Bike) km 101 in 2h54'11" media km/h 34,79; 2. Davide Spreafico (Bresaola Lazzeri) a 3"; 3. Germano Pasinetti (Ind.); a 10"; 4. Roberto Novali (Aurora 98) a 2'46"; 5. Michele Gennari (Team Cicli Bettoni) a 4'40"; 6. Kristian Andresi (Pastorello); 7. Roberto Zipponi (Lume Team Bike); 8. Diego Cominardi (Rampi Team); 9. Luca Brenci (Team Bike Pionieri); 10. Maurizio Lancini (Team Marin)

Corto: 1. Richard Jacob Burge (Bresaola Lazzeri) km 34 in 1h52' media km/h 18,06; 2. Cristiano Renzi (La Rocastello) a 48"; 3. Luca Magri (Motostaffette Martesaa) a 8'43"; 4. Lorenzo Bertera (Team Giuliani); 5. Devid Stain (US Edolo); 6. Massimiliano Perzevalli (Lume Team Bike); 7. Claudio Memini (Crisplast); 8. Bernardo Corvi (Bici Cleub Aprica); 9. Marco Giovinazzi (L'Arcobaleno); 10. Giovanni Pancheri (Crisplast)