Ad una settimana dalla fine della Grande Boucle, Rosalisa si prende qualche giorno di vacanza a Vieste, ma la sua stagione non finisce qui e il tricolore si veste d'azzurro.
Nella nona tappa Rosalisa Lapomarda fora e cade, riparte e termina 15ª, confermando la 15ª posizione in classifica generale.
Lac d'Aiguebelette, 13 agosto 2002 - "Oggi non mi posso lamentare: è stata una bella giornata e dopo la frazione mattutina, nel pomeriggio abbiamo affrontato la tappa con la salita della Côte de la Comboire per arrivare sul lago d'Aiguebelette".
"La salita era a tratti molto dura, specialmente nella sua prima parte. Sono rimasta in gruppo con le migliori, poi nella discesa, ho fatto in tempo a forare prima e a cadere poi". Per fortuna nessuna conseguenza per la Campionessa italiana che è prontamente ripartita assistita dall'ammiraglia del Team Aliverti Kookai con alla guida Gabriella Pregnolato.
Rosalisa Lapomarda ha concluso la tappa a ridosso del secondo gruppo composto da Judit Arndt, Alessandra Cappellotto, Rasa e Jolanta Polikeviciute, Polkhanova, Iturriaga, Stiajkina, Bruckner e Neben. In classifica generale la trentaquatrenne romagnola, è sempre al 15° posto alla vigilia dell'ultima tappa con salita: la Montrond-les-Bains - Issoire di 141,2 chilometri.
Andrea Magnani - Addetto stampa Rosalisa Lapomarda, Camp.Ita su strada 2002 Tel: +39 3484002517mail: magnani.andrea@tin.it - redazione Bikenews.it: bikenews@libero.it
La giornata di riposo della campionessa italiana Rosalisa Lapomarda
Grenoble, 12 agosto 2002 - "Oggi finalmente è uscito il sole e l'aria è più tiepida. Io sto poco bene, sicuramente è stato il freddo di ieri (tanto)". Un paio di aspirine per la campionessa italiana Rosalisa Lapomarda e una bella dormita pomeridiana per recuperare le forze spese durante la prima settimana della Grande Boucle femminile.
Ma domani si riparte, di certo non per una passeggiata. Anche se ci sarà il sole l'intenso programma prevede una breve frazione mattutina con partenza ed arrivo a Grenoble, per 34,6 km, con la Côte de la Comboire che richiamerà il numeroso pubblico appassionato di ciclismo.
Nel pomeriggio invece si terrà la vera tappa di 71 km con arrivo a Lac d'Aiguebelette, sulle cui rive si specchieranno le ragazze elite dopo avere scalato i 1340 metri della Côte de Portet salita di prima categoria che ci dirà definitivamente, prima di risalire verso Parigi, quale sarà fra Stahurskaya, Somarriba e Pucinskaite, la campionessa più accreditata a vestire la maglia gialla all'ombra della torre Eiffel.
Vaujany, 11 agosto 2002 - "Chi mi aveva avvertito prima della partenza di questa avventura che in Francia ad agosto avrebbe fatto un caldo infernale era stato Andrea, il mio addetto stampa nonché figlio d'arte, il quale, memore dell'esperienza vissuta dal padre Franco che nel 1962, sulle strade del Tour de France, versò litri di sudore vincendo a più riprese il premio della combattività mi aveva descritto questo aneddoto: "Non fai in tempo a toglierti la maglia inzuppata di sudore all'arrivo, che dal caldo in un minuto quella è bella che asciutta".
"Fu questa la battuta che mi ha portato a credere di potere lottare alla pari con le salite ed il caldo, due condizioni a me favorevoli che esaltano le mie doti di fondista scalatrice".
"E invece questo pazzo tempo, che ha portato in anticipo di due mesi l'autunno su tutta l'Europa, mi ha stroncato le gambe e abbattuto il morale".
"Non sono per niente contenta delle mie prove in salita ed in particolare di quella di ieri con arrivo a Courchevel, e di quella di oggi a Vaujany".
"Non ho neanche voglia di parlarne, non mi accontento di essere andata oggi meno peggio di Alessandra Cappellotto o di essere risalita in classifica generale alla quindicesima posizione". Ma avete visto che distacchi?
"Lasciamo perdere, con una pioggia, una nebbia (le nuvole basse sulle cime ed in discesa) e un freddo così, ci mancava solo che nevicasse. A dire il vero alla partenza questa mattina da Courchevel per riaffrontare nuovamente il Col de la Madaleine, ci avevano avvertito del rischio neve, per cui non ci sono parole per farvi capire cosa abbia patito un'atleta come me su è giù per le mitiche montagne alpine del Tour".
Tutto ciò è eroico, mi dice Andrea, cercando di tirarmi su di morale; ma io non ci trovo proprio nulla di filosofico in tutta questa sofferenza psico-fisica, anche se tutto ciò fa parte del ciclismo, io aspetto solo il sole ed il caldo".
"Auguratemi quindi una buona notte perché ho bisogno di farmi una bella dormita"
Domani la Grande Boucle osserva la sua giornata di riposo in quel di Grenoble e la notizia che l'anticiclone delle Azzorre sta per valicare i Pirenei in direzione della Francia è il più ortopedico dei materassi ed il più morbido dei guanciali per il sonno della campionessa italiana di ciclismo.
Buonanotte Rosalisa, riposa e recupera le tue energie; domani i raggi del sole ti faranno compagnia nel risveglio muscolare di quel grande villaggio itinerante che è la Grande Boucle femminile.
Chourchevel, 10 agosto 2002 - La lituana Edita Pucinskaite è l'eroe della 7ª tappa della Grande Boucle Féminine, disputata con condizioni meteorologiche difficili, con la scalata ai 1993 metri del Col de la Madelaine ed arrivo a Courchevel. Edita Pucinskaite in fuga assieme a Joane Sommariba e Zinaida Stahurskaya, ha anticipato queste ultime di 9 secondi.
Dopo un minuto sono sopraggiunte la campionessa svizzera Nicole Brandli e Susanne Ljungskog; poi il vuoto con distacchi abissali dovuti più alle impossibili condizioni del tempo che alla lunga salita.
La leader alla partenza da Aix Les Bains Judith Arndt, arriva a Courchevel dopo 6'15" dalla biellorussa Stahurskaya, che indossa così la maglia gialla e si trova al comando della classifica generale davanti alla basca Sommariba e all'eroe di giornata, Pucinskaite.
Rosalisa Lapomarda al termine della tappa se la prende giustamente con le impossibili condizioni meteorologiche che hanno falcidiato le ragazze elite e chi non puo' darle torto.
Mai avrebbe immaginato alla partenza dalle calde spiagge di Cesenatico, otto giorni fa, di trovare per le strade di Francia, fango, freddo e pioggia: "La disfatta totale. Ho perso altri minuti" - e' l'amaro commento della campionessa romagnola al termine della durissima tappa - "Ancora non so come sono in classifica - puntavo su questa tappa per recuperare posizioni grazie alla salita ed avvicinarmi ai piani alti della classifica ed invece è stata una tappa infernale con pioggia, freddo (6 gradi centigradi) e la nebbia in cima e nella discesa dal Col de la Madelaine. Ci mancava poco che nevicasse e poi le avrei viste proprio tutte".
"Con tutte queste traversie, sento che la forma sta per svanire, le gambe sono vuote ed il morale è basso".
Dopo lo sconforto iniziale, Rosalisa ritrova un accenno di sorriso scrutando i forti distacchi subiti dalle altre atlete di alto livello e la classifica generale.
Per la campionessa italiana doccia, massaggi, cena e a letto presto con la consapevolezza di essere comunque in 21ª posizione nella classifica e seconda delle italiane, alla vigilia di una tappa ancora più dura di quella appena conclusa.
"Spero almeno di recuperare le energie spese oggi e soprattutto che domani il cattivo tempo si prenda una giornata di riposo" - quella che faranno invece lunedì a Grenoble le 94 reduci di questa durissima Grande Boucle femminile.
SESTA
TAPPA alla russa Zabirova - la tedesca ARNDT sempre in maglia gialla - Rosalisa
Lapomarda ritrova la salita e il morale
Villard-de-Lans,
9
agosto 2002 -
Dopo la
vittoria nella terza tappa, la Russa Zoulfia
Zabirova (USC
Chirio) si
è aggiudicata la 6ª frazione da Lyon a Villard-de-Lans (125,4
km) con arrivo in salita. La tedesca Judith Arndt
è ancora leader di classifica in maglia gialla.
La campionessa italiana Rosalisa Lapomarda che prima della partenza avvenuta da Lione sotto una pioggia incessante, aveva un forte dolore alla spalla sinistra, ricordo della massacrante tappa di martedì, ha concluso 24ª nel gruppo delle migliori (ora è 31ª in classifica, terza delle azzurre dopo Cappellotto e Parente). "E' stata la migliore giornata da quando ho iniziato la corsa" - commenta la campionessa di Cesenatico, "il dolore è passato e ho ritrovato la salita, per di più ho ricevuto buone sensazioni da questa tappa e sicuramente sono risalita in classifica generale"
Gabriella Pregolato, D.s. del Team Aliverti Kookai è fiduciosa in una rimonta della sua atleta di punta: "Oggi è andato tutto come sperato, Rosalisa stà ritrovando la sua proverbiale grinta e siccome la classe non le manca, domani e dopodomani con i tapponi alpini ne vedremo delle belle" - E' il commento a termine gara della pluri-campionessa d'Italia, ora direttrice sportiva, con all'attivo anche numerose vittorie di tappa nel Tour femminile.
Domani da Aix Les Bains prenderà il via il primo tappone di questa decima edizione della Grande Boucle femminile, con la scalata ai 1993 mt. del Col de la Madelaine e l'arrivo a Courchevel dopo 163,4 km di gara.
Nogent-sur-Seine, 7 agosto 2002 - "Quella di oggi da Bar le Duc a Nogent-sur-Seine per pianeggianti km 156,2, è stata la piu' brutta tappa dall'inizio della Grande Boucle". E' la sintesi della 4ª tappa, raccontata dalla campionessa italiana di ciclismo su strada Rosalisa Lapomarda - "Ho concluso con il gruppo che aveva un distacco di sette minuti dalla vincitrice, la svedese Madeleine Linberg, protagonista assieme all'ucraina Iryna Chuzhynova e all'olandese Ghita Beltman di una fuga nata dopo appena 40 km dalla partenza; e ne mancavano più di 120! "
"Così siamo andate pianissimo, ovviamente ad elastico con sparate spacca gambe!"
"Qui in Francia le strade sono belle e la gente è splendida, ma oggi la tappa mi sembrava non terminare più".
"Non amo scrutare la classifica per vedere quanti minuti di ritardo ho dalla tedesca Arndt che veste la maglia gialla; ieri ero ottantesima e la colpa è di quel maledetto pavé della seconda tappa che mi ha castigato".
"Per fortuna che da domani la corsa entra nel vivo ed emergeranno i veri valori in campo sul mio terreno naturale, ovvero la salita".
"Di salita domani nella cronometro ce n'é veramente poca e sarà un prova dura vista l'agguerrita concorrenza".
"Almeno la mia esclusione dai giochi di classifica mi da la possibilità di essere libera nelle tappe di salita per provare una fuga per la vittoria".
Ciao a domani da Rosalisa Lapomarda
Valenciennes, 5 agosto 2002 - Al termine di una martoriata seconda tappa della Grande Boucle femminile, Rosalisa si considera reduce di una battaglia che ha inciso sulle speranze di fare classifica nelle tappe di salita in programma da giovedì.
I 159 km che da Bruxelles a Valenciennes hanno portato la carovana in Francia, erano contraddistinti da alcuni settori in pavé che hanno trasformato la seconda tappa in una piccola Parigi-Roubaix, con la complicità di un tempo ventoso e piovoso.
"Dovevate esserci anche voi, a tratti mi sembrava di pedalare in una mulattiera" - è il primo commento a caldo della campionessa italiana su strada ai lettori del suo diario pubblicato su bikenews.it - "Non ho mai affrontato un terreno così duro e nonostante Gabriella (Pregnolato, D.s. del team Aliverti Kookai) mi abbia detto alla partenza di mantenere le posizioni di testa, al 106° km, nel secondo durissimo settore con scivolosi sassi, fango e buche, non ho potuto che perdere la ruota delle più forti e coraggiose mie avversarie".
"Sono stata testimone di numerose cadute e ho deciso di tirare i remi in barca per non compromettere la mia presenza al Tour"
"Il gruppo si è frazionato in diversi tronconi e dopo avere affrontato altri tratti di pavé intervallati da 10 km di asfalto comunque bagnato, sono giunta al traguardo indenne ma in grave ritardo".
"Non ho voluto guardare ne il distacco, ne la mia attuale posizione in classifica...terrò duro fino a giovedì quando nella cronometro in salita, misurerò la mia condizione in vista dei tapponi alpini di sabato e domenica".
Un Tour iniziato dunque all'insegna della sfortuna per Rosalisa Lapomarda, che ieri durante il trasferimento a Bruxelles, è scivolata all'interno del camper della squadra rimediando una leggera contusione al ginocchio sinistro che assieme al freddo ed alle vibrazioni sul pavé di oggi le ha causato anche dolori muscolari al collo.
"A questo punto non voglio troppe responsabilità per quello che ci si aspetta da me, dopo l'esclusione di Fabiana Luperini" aggiunge Rosalisa - "Le atlete straniere favorite di questa edizione del Tour, sono in grande forma e si stanno giocando la loro corsa". "Io farò del mio meglio nelle salite cercando di non rompere le uova nel paniere alle ambizioni della maglia gialla e puntando ad una vittoria di tappa".
"Poi vedremo; del resto come il Tour maschile insegna: dietro ad ogni curva si nasconde una sorpresa e io sono pronta a coglierla, nel bene o nel male per questa che è la massima esperienza per una ciclista come me che a differenza di molte nel nostro ambiente, non si è sposata con il ciclismo e a casa ha una famiglia ed un lavoro che lo aspetta".
Domani il Tour affronta la terza tappa da Charleville-Mezières a Val de Fensch per altri 154,8, km interamente in pianura fino a 20 km dalla fine, dove il percorso diventerà vallonato con l'inserimento di due Côte.
A domani - Rosalisa Lapomarda
Bruxelles, 5 agosto 2002 - L'olandese Leontien Van Moorsel ha indossato la maglia gialla al termine della prima giornata della Grande Boucle femminile in cui i colori italiani non hanno brillato particolarmente. Ma con le prime 4 tappe pianeggianti, anche le piu' accreditate al successo finale: Somarriba, Stahurskaya, Polkhanova, e Rasa Polikeviciute, sono già dietro ad una quarantina di secondi dal plotone delle velociste in tranquille posizioni d'attesa della 5ª tappa che vedrà nella cronometro di giovedì, (31,2 km da Saint-Vallier a Montceau les Mines) la prima salita, con la Côte de Savignes-les-Mines.
Poi il clou di questa decima edizione della grande Boucle féminine
con le durissime settima e ottava tappa in cui le ragazze elite affronteranno
le cime alpine del Col du Glandon (1924 mt.) e per ben due volte
il Col del la Madelaine (1993 mt.).
Dopo la prima giornata di corsa anche la campionessa italiana Rosalisa
Lapomarda è impaziente di sfoderare le sue armi sulle salite,
ma prima il programma la costringe a rimanere nascosta in gruppo, mantenendo
freschi i muscoli con una pedalata agile ed avendo sempre l'occhio attento
alle possibili cadute.
"Rosalisa quando trova solo pianura sulla sua strada si sente come un pesce fuor d'acqua" - è il primo commento della campionessa italiana all'alba della seconda tappa del Tour - "oggi nella tappa di 159,5 km che da Bruxelles ci porta in Francia a Valenciennes ci sono anche 15 km di pavé e in questo terreno a me non familiare, so che la maglia tricolore non può che sventolare poco"
"Per di piu' l'assenza di Fabiana Luperini tra i ranghi delle atlete azzurre, mi pone una responsabilità ulteriore nei confronti dei tifosi che dall'Italia mi seguono, ma sono certa che avvicinandomi alle Alpi, il mio morale aumenterà e la bandiera che porto ogni giorno sulle spalle, salirà alta con me".