IL RITORNO DI RE LEONE

ROMA 27 agosto - Se mercoledi' 10 luglio scorso, il ciclismo si è fermato alla notizia che Re Leone attaccava al fatidico chiodo la bicicletta, da questa sera, sempre un martedi ma di fine state, dopo un mese e mezzo, Mario Cipollini ci ripensa e annuncia che continuera' a correre, in vista dell'appuntamento, quello mondiale, che a lungo e neanche tanto in segreto, aveva preparato durante tutta l'estate.

Super Mario disputerà prima la Vuelta di Spagna e poi il Mondiale di Zolder sul percorso a lui più congeniale, rispetto a quelli disputati durante gli anni della sua carriera. ''Continuerò a correre" - scrive il velocista toscano in una lettera aperta pubblicata sul suo sito internet - "E' una scelta esclusivamente mia, come senza condizionamenti esterni era stata la decisione di smettere''. Cipollini svela poi le sue ambizioni mondiali: ''c'e' qualcosa dentro di me che mi dice che posso farcela a Zolder'' e poi prosegue: ''Intanto ora c'e' la Vuelta, dove vorrei vincere qualche tappa''. In bocca al lupo Mario, noi amici di Bikenews ti seguiremo nella tua avventura mondiale!!


27 agosto 2002 - Lettera aperta da http://www.mariocipollini.net


Voglio incominciare rispondendo alla domanda che da tutto il mondo mi stanno ponendo sempre più insistentemente.

Sì continuerò a correre.

E' una scelta esclusivamente mia, come tutta mia e senza condizionamenti esterni era stata la decisione di smettere. Negli ultimi due mesi ho pensato spesso che non mi sarei mai più rimesso un numero sulla schiena. Ero nauseato da una serie di questioni aperte che non vale nemmeno la pena di rivangare. Avevo detto la parola fine e non pensavo davvero di tornare sui miei passi.
Anche se... Anche se a mio papà Vivaldo non ho avuto il coraggio di dire che avevo smesso di correre. Dal suo sguardo percepivo che qualcosa aveva intuito e ne soffriva. L'affetto della gente, l'amicizia della squadra, i messaggi ricevuti, sono stati altri fattori, che uniti alla passione per questo sport, mi hanno fatto riflettere molto. Anche se i sentimenti che hanno originato la mia decisione rimangono gli stessi seppure mitigati da tutto questo affetto. Ma fintanto che, scendendo in garage, andrò più volentieri a prendere la bici invece che l'auto, non è giusto che mi lasci sopraffare.
Ci sono ancora tante sfide aperte davanti a me. Intanto c'è la Vuelta dove vorrei vincere qualche tappa e poi c'è il Mondiale su un percorso che finalmente mi si addice. Fin da quando ero ragazzino ho sognato di poter vincere una maglia iridata e c'è qualcosa dentro di me che mi dice che posso farcela a Zolder. E poi c'è ancora il record di tappe al Giro d'Italia e qualche conto in sospeso con il Tour de France...
In questo lungo periodo lontano dalle gare e lontano dal mondo che per molti aspetti mi aveva deluso ho riscoperto la mia voglia di andare in bici, il piacere di lavorare in bicicletta per un grande obiettivo.
Quando cominciai a correre mi dissero " la bicicletta ha un'anima, se riuscirai ad amarla come merita ti saprà dare emozioni che non dimenticherai mai", allora ero giovane non capivo il senso di quelle parole, poi il tempo è passato e quella frase l'ho fatta mia, perché voglio che il messaggio arrivi forte a tutti i ragazzi che intendono iniziare questo sport.
Quando ho comunicato l'intenzione di abbandonare l'attività ero carico di rabbia, delusione, disappunto, tutti sentimenti che ho esternato nella conferenza stampa, dove ho detto, tra l'altro, "che se avessi cambiato idea la decisione sarebbe partita da me, non aspettavo nessun segnale particolare" e lo ribadisco. Come del resto ribadisco tutto quanto dissi allora, anche se certe mie affermazioni a "caldo" sono state male interpretate, e mi riferisco soprattutto agli sponsor, con i quali, voglio ripetermi, non c'è nessun problema.
Poi ci sono altri fattori, che allora non avevo valutato: La squadra, i miei compagni e tutto lo staff sono stati molto importanti per il raggiungimento dei miei successi, lasciare adesso non li ripagherebbe per ciò che hanno fatto.
Tutti questi motivi, oltre alla spinta che mi viene da dentro, mi hanno convinto a riconsiderare la mia decisione presa il 9 luglio, io e la bici sentiamo che possiamo andare d'accordo ancora per un po' di tempo, ci sono dei traguardi da raggiungere ed è giusto provarci perché preferisco avere dei rimorsi piuttosto che dei rimpianti.
E adesso, dopo tante parole, vorrei far parlare soltanto i fatti.

Mario.