12-12-2000 Pantani: il giorno dopo - Un giorno con il Pirata.
Il giorno successivo alla sentenza del tribunale di Forlì, in cui il Pirata è stato condannato con il beneficio della condizionale, a tre mesi di reclusione e a 1.200.000 £. di multa con la sospensione di sei mesi dall'attività agonistica, ne abbiamo seguito le reazioni e la giornata di allenamenti assieme alla sua squadra, in ritiro all'Hotel Savioli di Riccione. In mattinata Pantani, assediato dai giornalisti, ha rilasciato una breve dichiarazione, nella quale ha detto: "Dimostrerò la mia innocenza". Infatti secondo i suoi avvocati, Gaetano Insolera e Bruno Guazzaloca, ci sono gli elementi perché il ricorso in appello alla sentenza del giudice unico di Forlì, Luisa del Bianco, venga accolto. Pantani ieri aveva fatto pervenire una lettera al Giudice, per giustificare la sua assenza in aula, nella quale, ribadiva la sua estraneità ai fatti imputatigli.
Ecco il testo integrale della lettera. "Illustrissimo Signor Giudice del Tribunale di Forlì, mi permetta attraverso queste poche righe di esprimere una volta e per tutte la mia personale opinione su quanto mi viene contestato. Non mi sono mai sottoposto a pratiche dopanti con uso di eritropoietina o di altri prodotti vietati. I risultati conseguiti sono solo frutto di sacrifici e di allenamenti che l'amore e la passione per il ciclismo mi hanno permesso di sostenere. Comprenderà dunque facilmente quale possa essere il mio stato d'animo in questi giorni, in cui di me si parla non come sportivo ma come di un imputato, accusato per giunta di avere alterato con la frode il proprio naturale rendimento di atleta. Eppure io non sono mai risultato positivo ai tanti, qualche centinaio, controlli antidoping previsti dai regolamenti sportivi, a tutela, ancor prima della regolarità delle gare, della salute di noi atleti. Mi riferisco naturalmente a tutta la mia carriera di atleta, non certo limitandomi a pensare ad un episodio, per me triste, avvenuto più di cinque anni fa, e del quale forse ci si dimentica, fino a prova contraria io devo essere considerato la vittima, non il responsabile. Ed invece oltre al danno anche la beffa: non solo ho rischiato di morire, non solo per colpa di uno sbadato automobilista ho rischiato di compromettere definitivamente la mia vita di atleta, ma persino si cerca _e non si vogliono sentire le spiegazioni mediche e scientifiche offerte nel corso degli anni da diversi esperti a mia discolpa_ di dimostrare la mia sottoposizione a pratiche dopanti. Capirà quindi, perché non ho voluto essere presente in aula a questo processo: non voglio certo mancare di rispetto nei Suoi confronti; non voglio neppure sottrarmi a domande o a richieste di spiegazioni; queste, anzi credo siano già state abbondantemente fornite da chi ha il diritto di parlare di questioni scientifiche. Voglio, questo si, evitare di diventare il capro espiatorio di una lotta al doping, in cui, mi risulta, mai atleta sino ad ora abbia rivestito la qualità di imputato in un processo penale (c'è la giustizia disciplinare a tale riguardo) ma, al più, la qualità di parte lesa.
La ringrazio per aver voluto leggere queste mie riflessioni."
Cesenatico, 11 dicembre 2000 - in fede - Marco Pantani
Il resto è ormai cronaca, ieri sera alle 19,15 l'inaspettata sentenza, dopo che anche nella requisitoria dell'accusa, il PM Santangelo, dichiarava: "Il ciclista va assolto, perché il fatto non costituisce reato". Il suo portavoce, Manuela Ronchi, rilascia in seguito una secca dichiarazione: " La legge non è uguale per tutti. E' un verdetto scandaloso". A questo punto rimane aperta la questione del digiuno di sei mesi dall'attività agonistica e solo nei prossimi giorni si saprà se la sospensione della pena, per il beneficio della condizionale, varrà anche per questo aspetto che per gli sportivi è il più importante. Resta da chiarire infatti chi deciderà in merito, la federazione sportiva competente o la magistratura? Noi riteniamo che sul futuro del Pantani ciclista, debba esprimersi, la giustizia sportiva. E dopo la cronaca degli avvenimenti giudiziari, passiamo ad occuparci finalmente di sport e della giornata di allenamento del Pirata, il quale come da noi auspicato nell'articolo di ieri, ha reagito positivamente, con una bella pedalata assieme ai suoi fedeli compagni di squadra, coccolato dal suo staff fra i quali, Martinelli e Gimondi. In seguito pubblichiamo l'esclusivo servizio fotografico effettuato da Stefano Sirotti per BikeNews.it e come ieri, rinnoviamo il nostro personale sostegno a Pantani: Forza Pirata, tieni duro, i tuoi tifosi sono con tè, come sempre, nonostante tutto.
12-12-2000 Un giorno con il Pirata - Reportage di Stefano Sirotti
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Riccione, 12-12-2000 - L'intervista : " Dimostrerò la mia innocenza " |
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Riccione, 12-12-2000 - I preparativi per l'allenamento |
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Riccione, 12-12-2000 - Una battuta con Martinelli e Gimondi prima della pedalata. |
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Riccione, 12-12-2000 - Si parte: in pianura c'è nebbia, per scaldarsi, quattro chiacchiere con Fontanelli e Podenzana. |
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Riccione, 12-12-2000 - Lontano dalla nebbia e dai pensieri, una bella salita, per ritrovare l'anima del Pirata. |
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Riccione, 12-12-2000 - Per adesso mi alleno e se il destino lo vorrà, presto salirò ancora lassù sulle mie cime, da trionfatore..... Se a questo pensavi, Marco, noi tutti ti aspettiamo. |
Testi e cronaca di Andrea Magnani